Dagli Stati Uniti all’Europa, da Nord a Sud, su e giùper longitudini e latitudini che conducono ai confini del mondo, la musica non cambia, se la censura vuole abbattersi e decretare ciò che può andare e ciò che deve essere coperto, tagliato, umiliato poichè troppo offensivo, pericoloso o di cattivo gusto, la scure si abbatterà implacabile. Chi decide? Quali eminenze grigie, colletti bianchi o pileoli rossi gestiscono tali nuovi tribunali inquisitori che decretano il bene e il male, il bello e il brutto, il fattibile e l’impossibile nell’arte?
Il rock poi è un movimento sociale, musicale e culturale che desta particolare interesse e acute attenzioni da parte di inflessibili censori e quando poi si parla di musica heavy metal il patibolo viene allestito in fretta e furia… e che il fato sia compia.
Questo primo articolo si diverte a cercare e a rovistare tra le copertine di album famosi nell’hard rock e nel metal che nel tempo hanno fatto gridare allo scandalo a causa di immagini provocatorie e dannose, violente, troppo senusali e irritanti oppure ritenute offensive, oppure fate voi… non c’è un oridine particolare o cronologico, non c’è volontà di preferire una copertina a un’altra, tante altre in piùne avremmo potute inserire e vi chiediamo di comunicarcelo, commentando l’articolo, per ampliarlo e arricchirlo…
Che ne dite cominciamo? Le immagini di seguito sono quelle degli album non censurati. Se le ritenete offensive non guardatele… 🙂
La prima che mi viene subito in mente è quella dell’album ‘Electric Ladyland’ di Jimi Hendrix, anno 1968. Troppe donne nude, troppa volgarità per quel periodo. Ma a dire il vero, la copertina non piaceva allo stesso Hendrix poichè la sua immagine appariva in ‘secondo piano’ risetto a tutto il resto tra le mani della ragazza a destra…
E che ne dite della magnifica copertina di ‘Appetite for Destruction‘ dei Guns n’Roses? Il quadro di Robert Williams è di certo molto duro, ma di notevole impatto e significato… uno stupratore punito a causa del suo efferato crimine da un robot vendicatore…
Tra il 1975 e il 1979 gli Scorpions pubblicano alcuni grandi album di puro e classico hard rock, overo ‘In Trance‘, ‘Virgin Killer’ e ‘Loverdrive‘. Tutte e tre le copertine di questi album con contenuti troppo hard per il tempo, il seno nella prima copertina, la bambina completamente nuda nelle seconda e successivamente ‘coperta’ da un vetro scheggiato e la donna in macchina con un seno esposto e tirato come se fosse una gomma da masticare… troppo… Scorpions cattivelli…
Ma l’anno di pubblicazione non conta, non è solo roba da e di vecchi tempi incappare in censure di vario tipo… siamo nel 1998 e i Nashville Pussy pubblicano ‘Let Them Eat Pussy‘. Chiaro il titolo e troppo esplicita la copertina…
E che ne dite di questi cattivoni, i Cannibal Corpse? Nel 1991 esce il secondo album della band ‘Butchered at Birth‘. Eccessivo gusto per il macabro o simpatica e sanguinaria vignetta? Due zombie che macellano il corpo di una donna distesa sul tavolo da macellaio…
Lo splatter è anche bene impresso nella copertina dei Carcass del 1988 ‘Reek of Putrefaction‘. La copertina viene sostiuta con in contenuti di un libro di biologia. Molto educativo… l’originale verrà riproposta con un diverso sfondo nell’album ‘Symphonies of Sickness’ del 1989.
E’ il 1990 e gli Hurricane pubblicano il loro terzo album intitolato ‘Slave to the Thrill‘. Una donna nuda è stesa su di una macchina per produrre il piacere. Subito dopo, nella copertina sostitutiva la donna scomparirà , magia?
Terzo album per i Black Crowes nel 1994, ‘Amorica‘. In copertina c’è l’immagine che la rivista Hustler aveva utilizzata nel 1976 in cui si intravede del pelo pubico fuoriscire da uno slip con la bandiera americana. Considerata scandalosa viene sositutita da uno sfondo nero e la bandiera americana.
‘‘Til Death Do Us Unite‘ dei Sodom viene pubblicato nel 1997 e viene ‘eliminato’ dalla circolazione a causa del teschio, prima, che viene mantenuto compresso dalla pancia di una persona obesa, da una parte, e dalla pancia di una donna incinta dall’altra. Perchè ritirata? per il teschio o per le pance?
Due copertine ancora. Questa volta dei cattivoni Slayer: ‘God Hates Us All‘ (2001) e ‘Christ Illusion‘ (2006). Molto forti come concetto. Nella prima uan bibbia sporca di sangue e graffiata, e la sua copertina marchiata a fuoco dal logo della band, il secondo album un Cristo mutilato in un mare di sangue in cui sono inseriti personaggi mutilati appartenere anche alla religione cattolica…
E per concludere questo primo momento, un’autocensura piùche censura vera e propria. Ad autoinfliggersela, Jon Bon Jovi e allegri compari per la copertina dell’album ‘Slippery When Wet‘. All’epoca della registrazione la band frequentava assiduamente uno strip club in cui le ragazze si versavano acqua insaponata addosso. Qualche buontempone della band rivolgendosi a un’artista danzatrice con queste parole ‘scivolose se bagnate’… il titolo era buono ma avendo creato la copertina e avendo i fiato sul collo da parte del Parents Music Resource Center, i cinque mattacchioni decisero di cambiarala… autocensura…
alla fine dei giochi… l’importante è che se ne parli sempre e comunque… in fin dei conti la censura desta curiosità …
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