2025 – Polydor Records

Negli ultimi anni, il britannico Sam Fender è pian piano diventato un’autentica superstar del music business.
Anticipato tempo addietro dall’omonimo singolo, ecco finalmente pubblicato il suo terzo album, intitolato appunto “People Watching”.

Le aspettative verso questo nuovo lavoro erano davvero altissime, ed era sicuramente uno dei dischi più attesi del 2025.
Fender non delude affatto i suoi fan e, molto probabilmente, è destinato a conquistarne moltissimi altri.
Le sue storie e la sua voce inconfondibile sono ormai caratteristiche riconoscibilissime in ambito rock.

Il nativo di North Shields proviene da una famiglia di musicisti: sia il padre Alan, sia il fratello Liam sono entrambi musicisti e cantautori.
La sua carriera inizia come quella di tantissimi appassionati di musica, venendo notato mentre canta in un pub all’età di diciannove anni.
Nello stesso anno viene pubblicato il suo primo lavoro in studio, “Hypersonic Missiles”, che raggiunge il numero uno nelle classifiche britanniche.
Nel 2021 viene invece pubblicato “Seventeen Going Under”, che raggiunge anch’esso il primo posto in Inghilterra e riceve una notevole programmazione anche nelle principali radio nazionali italiane.

Un suo modello d’ispirazione è certamente Bruce Springsteen, che nel 2023 lo sceglie per aprire le sue date italiane a Ferrara e Roma.
Purtroppo, la sua data italiana da solista a Milano, al Fabrique, viene annullata lo stesso giorno dall’artista, mandando su tutte le furie moltissimi fan.
Fender soffre da molto tempo di problemi di salute mentale e, a volte, preferisce concentrarsi sul proprio benessere piuttosto che continuare i tour.
Il 13 marzo è prevista la sua data italiana a Bergamo, attesa con grande trepidazione.

Tornando a “People Watching”, questo lavoro rappresenta il sogno realizzato dell’artista inglese: quello di collaborare con Adam Granduciel, produttore e leader dei The War on Drugs.
Nel corso dell’album, composto da undici tracce, si alternano momenti molto energici, come l’opener e primo singolo “People Watching”, e momenti più intimisti e malinconici, come nella splendida terza traccia “Chin Up”.
I riferimenti a Springsteen, Mellencamp e Petty sono evidenti, così come alcune influenze di Billy Bragg e, in minimissima parte, di Morrissey e dei suoi The Smiths.

L’artista britannico è anche impegnato politicamente, con una dichiarata fede orientata a sinistra.
Momenti di vita vissuta emergono anche nella struggente “Wild Long Lie”, che racconta la voglia di cambiare aria e di sentirsi liberi, accompagnata dall’incessante strofa “I think I need to leave this town”, con una chitarra che sottolinea meticolosamente ogni passaggio del brano.

A proposito della città che lo ha adottato, Fender dichiara:
“Finirò sempre per scrivere di Newcastle. Anche se mi sono trasferito, passo ancora molto tempo lì con i miei amici. Siamo cresciuti tutti insieme. Io ne farò sempre parte perché è da lì che provengo”.

Un altro aspetto evidente di questo disco è che nessuna canzone annoia: l’album si lascia ascoltare in ogni situazione, sia in macchina, sia camminando, sia – soprattutto – ai suoi concerti.
Il brano che mi ha conquistato fin dal primo ascolto è “Crumbling Empire”, ritmato e allo stesso tempo molto orecchiabile.
Menzione speciale anche per la splendida “Rain Me In”, in cui Fender si cimenta in un pezzo dalle sonorità folkeggianti che si intrecciano alla perfezione con il suo stile.

Il terzo album è sempre un banco di prova per gli artisti e spesso crea aspettative altissime che non vengono soddisfatte.
Devo dire che Fender si conferma un autentico fuoriclasse, un ottimo cantante e, soprattutto, un credibile storyteller.

Mauro Brebbia


Tracklist

  1. People Watching
  2. Nostalgia’s Lie
  3. Chin Up
  4. Wild Long Lie
  5. Arm’s Length
  6. Crumbling Empire
  7. Little Bit Closer
  8. Rain Me In
  9. TV Dinner
  10. Something Heavy
  11. Remember My Name

Crediti

  • Sam Fender: voce, chitarra, piano, organo, armonica
  • Drew Michael: batteria, percussioni
  • Adam Granduciel: sintetizzatore, piano elettrico Wurlitzer, tastiere
  • Tom Ungerer: basso
Mauro Brebbia
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