I Sandness sono un trio italo-tedesco, attivi da una quindicina d’anni e giungono con “Vertigo” al loro quinto album. La band si è sempre caratterizzata per un’intensa attività live, sia come headliners sia come supporters di acts prestigiosi. Potremo risentirli e vederli a brevissimo all’Alcatraz di Milano, il 20 maggio, quando saranno parte del bill che vede protagonisti in concerto anche gli headliners Gotthard e i seguitissimi svedesi Eclipse. La band ha già suonato come supporters di artisti prestigiosi quali Marky Ramone, Lita Ford, Nazareth, The Dead Daisies, Tygers of Pan Tang, L.A. Guns e D.A.D.
“Vertigo” è davvero un disco ben suonato e vario come influenze. Principalmente un melodic rock, ma non melenso come troppe produzioni del genere, con venature hard rock e punk sparse qua e là.
“Vertigo” è formato da dieci canzoni, tutte caratterizzate dal fatto che durano tre minuti e non superano mai i quattro minuti. Un disco suonato davvero bene e con una produzione all’altezza, non troppo artefatta ma neanche troppo grezza, che rende giustizia a ogni singolo componente della band.
Per questo lavoro c’è stato un cambio di rotta all’interno delle registrazioni, visto che il cantante/chitarrista Robby ha lasciato l’Italia e si è trasferito in Germania; quindi le lavorazioni sono avvenute a distanza. In questo disco certamente la compattezza del sound è maggiore che in passato.
Ci sono episodi tipicamente hard rock e pezzi che strizzano palesemente l’occhio ai Kiss, come “From Zero to Hero”, caratterizzato da un ritornello e da un riff di chitarra che ti fanno prigioniero in pochi attimi. La titletrack “Per Aspera ad Astra” inizia invece in modo bizzarro con una stranissima intro che inizialmente non decifri, per poi renderti conto che il pezzo è stato registrato in quella parte al contrario, senza però lanciare messaggi inneggianti a Satana o altre amenità simili. “Back for More” vede anche l’intervento dell’onnipresente, ma unico per bravura, Alessandro Del Vecchio, che impreziosisce col suo Hammond il pezzo. Del Vecchio è anche produttore del lavoro e devo dire che ha fatto un lavoro eccelso.
Questo disco è probabilmente più impegnato e meno leggero dei precedenti, ma questa scelta – di certo – non snatura la band. Tra i pezzi da segnalare anche “Rock n’Roll High”, che inizia con un basso pulsante e che trovo molto glam in alcuni frangenti, in puro stile T-Rex o Slade. “Neverending Story” è molto leggera e quasi da band pop-punk americana, molto scanzonata e gradevole allo stesso tempo. Ho trovato anche qualche venatura tipica dei Candy e dei The Cars, qua e là.
Se non li conoscete ancora e andrete a vederli live, sono certo che avrete una bella sorpresa.
Se li conoscete già, questo disco vi conquisterà ancora.
VOTO: 80/100
MAURO BREBBIA
Tracklist
- Per Aspera Ad Astra
- The Match
- Draw the Line
- From Zero to Hero
- Back for More
- Midnight Dance
- Rock n’Roll High
- Not Your Dog
- Neverending Road
- Train of Time
Band
- Mark: basso, voce, cori
- Metyou: batteria, cori
- Robby: chitarra, voce, cori
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