MANTOVA, 02/07/2025 – La magia di Santana è un’onda travolgente che non si ferma mai!
Ieri sera, la bellissima Piazza Sordello di Mantova, è diventata il palcoscenico di un’esperienza sonora di grande valore, grazie a Carlos Santana e alla sua leggendaria band.
Nonostante il caldo che sta assediando la città, un leggero filo d’aria si insidiava tra gli spettatori, ma la vera ventata d’aria fresca è arrivata con il Maestro messicano che ha provato, con la sua inconfondibile energia, a fare ciò che sa fare meglio: farci ballare, farci vibrare, farci sentire più vivi che mai.
Sinceramente, per riuscire nel suo intento, non credo abbia avuto bisogno di particolari trucchi, perché, la sua musica, è già una forma di magia.
Il concerto, che ha dato il via al Mantova Summer Festival 2025, è iniziato alle 21.25, con cinque minuti di anticipo e con un’esplosione di suoni che ha immediatamente riportato tutti al mitico festival di Woodstock.
Con la solita classe, Santana ha fatto partire la serata con una vera e propria operazione nostalgia: “Crowd Rain Chant“, un richiamo dal leggendario triplo album del 1969, subito magistralmente mescolato con la potente “Soul Sacrifice”.
L’apertura, che Carlos aveva proposto anche in passato, ancora oggi è impattante e regala una scarica di adrenalina pura. L’intensità di quella fusione tra rock e ritmi latini mantiene sempre la sua forza travolgente.
Partendo da quelle radici, Santana non si è mai rifugiato nel passato. Il suo repertorio, la sua musica, hanno sempre guardato al futuro, senza però mai dimenticare la tradizione.
Ieri sera, lo show, è stato un viaggio nei classici che hanno fatto la storia del rock e della musica latina: “Black Magic Woman”, “Gypsy Queen”, “Evil Ways”, e ovviamente “Oye Como Va”, hanno fatto scatenare i 9.000 presenti, arrivati da tutta Italia e non solo.
La piazza ha vibrato al ritmo indemoniato di “Jingo”, mentre molti si sono lasciati incantare dalle melodie più sensuali di “Maria Maria” e “Corazón Espinado”.
La band, affiatatissima e perfetta, ha dato una spinta notevole all’esibizione.
Ben dieci gli artisti sul palco, che hanno saputo amalgamare nel migliore dei modi le loro individualità, creando un’alchimia perfetta tra loro e formando così un collettivo stupefacente.
D’altronde, con un Benny Rietveld al basso che è sembrato quasi invincibile ed una Cindy Blackman alla batteria che ha riscritto la definizione di potenza, l’intero spettacolo è diventato un’esplosione di suono e di ritmo.
Carlos, che per l’occasione ha indossato una T-shirt con raffigurato l’immenso Bob Marley, ha lasciato spesso spazio ai suoi compagni, soprattutto alla moglie Cindy, che con la sua imperiosa batteria si è rivelata la Regina del set.
Il Guru del Latin Rock, ha suonato quasi tutta la serata seduto su uno sgabello. L’età, qualche problema di salute ed il caldo, sicuramente lo mettono in difficoltà a livello fisico, ma la sua arte rimane quella di una Leggenda della chitarra ed è impressionante quello che riesce a tirar fuori, da quelle sei corde, mentre se ne sta seduto a masticare una gomma, con la serenità di chi sta sul divano a sfogliare la Gazzetta dello Sport.
Durante i momenti più densi di rock, Santana è quindi restato al suo posto, lasciando che la magia della band prendesse il sopravvento.
Quando è stato il momento di brillare, però, non si è risparmiato: la versione ridotta e struggente di “Samba Pa Ti” ha acceso il pubblico, pur con qualche errorino che ha dato ancora più carattere alla performance. A mio parere, è anche proprio nelle imperfezioni che risiede il fascino di Santana, sempre autentico e mai artefatto.
Non è mancato un sentito appello alla pace e non si sono risparmiati in assoli da pelle d’oca. Infatti, durante la performance, a spiccare non sono stati solo gli assoli di chitarra ma anche quelli di basso e batteria.
Il bis, ha lasciato tutti senza fiato: la sua chitarra ha raccontato più di mille parole e “Toussaint’s L’Overture” ha donato un’ulteriore prova della grandezza di questo musicista.
Carlos Santana nel 2025 è ancora una forza della natura. La sua chitarra non ha perso neanche un briciolo del suo graffio unico, e la band è una macchina da guerra, senza incertezze. Non ci sono grandi effetti speciali, né luci iperboliche, solo la pura energia di una musica che non ha tempo. Perché, come diceva il grande Carlos stesso, “La musica è la lingua dell’anima“, e ieri sera l’anima di Mantova ha ballato insieme agli splendidi artisti che si sono esibiti.
Un concerto di quasi due ore che, oltre alla nostalgia, ci ha regalato la certezza che, quando Santana suona, non c’è distinzione tra passato, presente e futuro, non importa il luogo. È sempre una festa fuori dallo spazio e dal tempo.
Un doveroso ringraziamento alla Città di Mantova, a Shining Production e a Mister Wolf Events, che hanno reso possibile questo magico evento.
Potete rivivere le emozioni del live attraverso la nostra fotogallery a cura di Davide Sciaky.
Setlist:
1. Aurora Borealis
2. Woodstock Chant
3. Soul Sacrifice
4. Jin-go-lo-ba (Babatunde Olatunji cover)
5. Evil Ways (Willie Bobo cover)
6. Black Magic Woman / Gypsy Queen
7. Oye cómo va (Tito Puente cover)
8. Maria Maria
9. Foo Foo
10. Everybody’s Everything
11. Bass Solo di Benny Rietveld
12. Samba Pa Ti
13. Batuka
14. No One to Depend On
15. She’s Not There (The Zombies cover)
16. Scripture
17. Hope You’re Feeling Better
18. In a Silent Way (Miles Davis cover)
19. Red Ribbons
20. The Game of Love
21. (Da le) Yaleo
22. Put Your Lights On
23. Corazón espinado
Encore:
24. Sentient
25. Toussaint L’Ouverture (drum solo di Cindy Blackman Santana)
26. Smooth
Formazione:
- Carlos Santana (chitarra – voce)
- Tommy Anthony (chitarra – voce)
- Andy Vargas (voce)
- Ray Greene (voce)
- David K. Mathews (tastiere)
- Benny Rietveld (basso)
- Cindy Blackman Santana (batteria)
- Karl Perazzo (percussioni)
- Paoli Mejìas (percussioni)
- Guest: Paolo Rustichelli (tastiere)
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