Seven Spires – A Fortress Called Home (Frontiers Music Srl)
A “Fortress Called Home”, il quarto album in studio dei Seven Spires, consolida la loro posizione come una delle band più interessanti e innovative del panorama metal contemporaneo.
L’album si apre con l’omonima “A Forest Called Home“, un’introduzione strumentale che immerge l’ascoltatore in un’atmosfera epica e fantasy. La successiva “Songs Upon Wine-Stained Tongues” è un’esplosione di potenza e melodia, con la voce di Adrienne Cowan che spazia da growl potenti a note eteree con grande espressività.
L’album prosegue con una serie di brani variegati che esplorano diversi stili e atmosfere. “Almosttown” è una ballad malinconica con un ritornello orecchiabile, mentre “Impossible Tower” e “Architect of Creation” sfoggiano un sound più aggressivo ed oscuro. “Love’s a Souvenir” si distingue per la sua delicatezza, con un duetto tra pianoforte e violino che accompagna la voce soave di Adrienne.
La seconda metà dell’album non delude, con brani come “Emerald Necklace” e “Where Sorrows Bear My Name” che confermano la maestria tecnica della band e la loro capacità di creare melodie memorabili. L’album si chiude in maniera epica, con un crescendo emozionante che lascia l’ascoltatore senza fiato.
“A Fortress Called Home” lo trovo un album splendido, che dimostra il talento e la creatività dei Seven Spires. Un’opera che piacerà sicuramente agli amanti del metal sinfonico, del power metal, del progressive metal e a tutti coloro che apprezzano la musica che sfida le convenzioni.
Tracklist:
01 – A Fortress Called Home
02 – Songs Upon Wine-Stained Tongues
03 – Almosttown
04 – Impossible Tower
05 – Love’s Souvenir
06 – Architect of Creation
07 – Portrait of Us
08 – Emerald Necklace
09 – Where Sorrows Bear My Name
10 – No Place for Us
11 – House of Lies
12 – The Old Hurt of Being Left Behind
Formazione:
- Adrienne Cowan – Voce e Tastiere
- Chris Dovas – Batteria
- Jack Kosto – Chitarre
- Peter de Reyna – Basso
Voto: 8,5/10
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