Universal – Novembre 2009
Forse, e dico forse perché non si sa mai nella vita, siamo di fronte all’ultimo atto di una delle carriere piùtormentate nella storia del metal. Inutile ritornare per l’ennesima volta sulle decine di eventi controversi che hanno sempre posto gli Slayer sotto una luce piùche ambigua. Amati dai ragazzi, odiati dai loro genitori, osannati al punto di arrivare all’emulazione dei contenuti dei loro testi da parte di chi non aveva esattamente tutte le rotelle a posto. Fatto sta che gli Slayer hanno rappresentato un punto di riferimento per tutta la scena estrema e, senza di loro, il 99.9% di questa scena non sarebbe neppure nata.
Dicevamo dell’ultimo atto: e sì, perché, stando a recenti dichiarazioni del cantante / bassista Tom Araya, sembrano essere arrivati davvero al capolinea. Se così fosse, questo “World Painted Blood” sarebbe davvero un ottimo disco di commiato. Siamo di fronte ad undici tracce di puro thrash / hardcore senza alcun compromesso e senza alcuna velleità sperimentativa, se escludiamo qualche rarissimo passaggio non propriamente tipico del loro stile (“Human Strain” o “Playing with Dolls”, per esempio), ma per il resto il disco viaggia con assoluta agilità nel loro habitat naturale. Il che sarà una gioia per i fan piùaccaniti della band, i quali saranno già pronti a dare battaglia a suon di pogate nei prossimi concerti. Anche per questo viene da pensare che sia davvero il capitolo conclusivo della saga Slayer, perché sembra un vero e proprio regalo fatto dalla band ai fan in loro omaggio, quasi a volerli ringraziare per questi circa 25 anni di devozione assoluta. Una considerazione personale per concludere: di tutte le band thrash metal degli anni ’80 (genere che amo alla follia), gli Slayer sono sempre stati la mia band meno preferita, ma è innegabile che la loro influenza nella nascita di generi come il death o il black metal sia stata decisiva ed è altrettanto innegabile che, se davvero questa è la fine, senza di loro il già desolante panorama metal attuale si ritroverà ad essere privato di uno dei pilastri portanti dell’intera struttura.
Se questa è la fine degli Slayer, da domani noi metallari saremo tutti un po’ piùorfani.
Tracklist:
1. World Painted Blood
2. Unit 731
3. Snuff
4. Beauty Through Order
5. Hate Worldwide
6. Public Display of Dismemberment
7. Human Strain
8. Americon
9. Psychopathy Red
10. Playing with Dolls
11. Not of This God
Band:
Tom Araya – voce, basso
Jeff Hanneman – chitarra
Kerry King – chitarra
Dave Lombardo – batteria