La chiacchierata di oggi mi vede impegnato con SMALLTOWN TIGERS, un trio di Rimini, tre ragazze che hanno il punk alla base del loro percorso artistico musicale, insomma, tre tigri del rock’n’roll. Valli, Monty, Castel hanno riscosso  successo fragoroso in Inghilterra e mi auguro che possano avere lo stesso seguito e suscitare lo stesso interesse anche qui in Italia…

Che ne dite iniziamo?

Benvenute su Long Live Rock’n’Roll, è un piacere potervi ospitare. Come state?

Valli: bene ma sempre impegnatissime.

Monty: bene grazie, ma sì sempre impegnatissime, e anche oggi ci riposiamo domani.

Castel: come un’equilibrista, in equilibrio tra impegni e vita privata, però ci piace!

Parlateci un po’ di voi. Due album alle spalle, il primo del 2020 dal titolo ‘Five Things’ e ‘Crush on You’ pubblicato lo scorso febbraio 2024. Dalla Romagna con furore, per parafrasare il titolo di un film dei primi anni ’70. Tre ragazze con tanta grinta, passione e voglia di divertirsi in musica… e così?

Valli: sì, è proprio così, girls just wanna have fun, e noi ci divertiamo sempre tantissimo nonostante il grande impegno che serve per confezionare il tutto.

Monty: sì, dietro a due album c’è tanta passione, voglia di creare qualcosa di nostro, nel bene o nel male, ci sono anche momenti di stanchezza, esaurimenti nervosi ma prima di tutto siamo tre amiche e quindi c’è anche tanto supporto e divertimento. Quando portiamo in giro la nostra musica sul palco passa tutta la stanchezza, l’adrenalina diventa come una droga e non riesci a farne a meno.

Castel: sì, e anche quando non siamo su un palco siamo amiche per davvero! E questo ci aiuta a sopportare e supportarci nelle situazioni più intense della band.

Cosa vi ha spinto a scegliere questo percorso musicale?

Valli: è stato del tutto naturale, il punk è quello che mi piace suonare, mi piace l’immediatezza e la schiettezza con il quale il punk si presenta, e quindi dopo aver suonato i Ramones in una tribute band al femminile, non potevo fare altro, non potevo che rimanere fedele a quei 4 accordi suonati veloci, anzi velocissimi!

Monty: tutto è avvenuto con tanta dedizione per la musica ma senza pensarci troppo, neanche ora so bene quello che sto facendo…
Verso i 15 anni avevo solo un unico grande sogno, avere una band e suonare. Non so perché ad un certo punto nella vita uno fa una scelta, o sei quella strana che gira i localini ad ascoltare musica e ad immaginare di essere sul palco a suonare la chitarra o ti iscrivi ad un corso di balli latini. Io ho scelto la chitarra. Valli ed io (amiche e vicine di casa da una vita) abbiamo cominciato suonando i Ramones, abbiamo fin da subito preso la cosa sul serio e abbiamo fondato le Rockaway Bitches (Tribute band dei Ramones), poi l’esigenza di fare musica nostra ci ha portato alla Castel e alle Smalltown Tigers.

Castel: il caos. Suonavo già prima di incontrare Valli e Monty, ho collaborato in diversi progetti più o meno grandi, in Italia e all’estero. Poi sono arrivate le ragazze ed io con il punk non ero proprio affine, ascoltavo il glamrock anni ‘80, i Deep Purple, Ozzy Osbourne, i Megadeth e la musica classica. Buttandomi in questo progetto sono stata affascinata dal caos in cui naviga il punk e ne sono stata rapita, non voglio più smettere !

Tre tigri che vengono da una piccola cittadina… è questo il senso del vostro nome: SMALLTOWN TIGERS? Ma qual è il vostro elemento distintivo? La tigre è un animale selvaggio, feroce, aggressivo, bellissimo… sono troppo superficiale?

Monty: non pecchi di superficialità, tutt’altro. Hai centrato il segno. La piccola città a cui ci riferiamo è la città in cui viviamo: Rimini. Perché la tigre? Perché ha un gran stile e poi è un felino e noi amiamo i felini. Anzi, amiamo gli animali in generale. Per farti capire meglio: io sono vegetariana e vivo con due gatti.

Due album, come dicevamo prima, in due momenti diversi e a quattro anni di distanza l’uno dall’altro. Stessa energia, stessa idea di ribellione, però diversi per maturazione ed esperienza. Come potreste accostare i due lavori e come differenziarli? Soddisfatte del lavoro fatto a mente fredda?

Monty: ‘Five Things’ è stata la mia prima esperienza in uno studio di registrazione, l’Amor Mio Non Muore, a Forlì da Roberto Villa, ci tengo a sottolineare che è uno studio analogico, abbiamo registrato in presa diretta. È il primo album e lo suono molto volentieri dal vivo ma riascoltare certe parti registrate mi risulta difficile (sto parlando esclusivamente delle parti di chitarra di cui non sono proprio contenta). Diverso invece è il discorso per ‘Crush on You’, al momento sono molto soddisfatta, poi se me lo richiedi tra un anno potrei anche aver cambiato idea, ma per ora la chitarra mi piace. E soprattutto mi piace ascoltarlo sul giradischi.

Castel: registrare i propri pezzi e riascoltarli è sempre una soddisfazione! Per quanto mi riguarda posso dire che una differenza sostanziale, nel secondo album, è la mia presenza in quanto nel primo album le batterie la ha registrate un altro batterista (io e le ragazze non ci eravamo ancora conosciute). Per cui la sessione ritmica ha una sonorità diversa.

Rock’n’Roll schietto e sincero. Fortissima attitudine punk senza fronzoli e molto decisa. Potrei sintetizzare così la vostra proposta. A mio parere in questo momento storico c’è bisogno di un po’ di sana e reale ribellione musicale; non ce la faccio più a sentire cantanti depressi e sonorità altrettanto depresse e monotone. Sono stato troppo superficiale?

Castel: io concordo con te, noi abbiamo questa attitudine, vogliamo fare casino e farci sentire. Ma non sempre le persone prendono gli avvenimenti allo stesso modo, c’è chi trova il suo modo di esprimersi con le sonorità che hai citato. Noi abbiamo le unghie e graffiamo, se ti piace bene, se non ti piace non ci ascolti!

Monty: confermo la schiettezza e la sincerità, oserei definirci anche genuine, nel senso che quello che senti sul vinile è quello che sentirai dal vivo. Facciamo quello che ci viene, con un po’ di sano menefreghismo. Non pensiamo mai se può piacere o no. A qualcuno piacerà, per altri saremo spazzatura. È bello così.

La vostra etichetta è AREA PIRATA di Pisa, credo. Come vanno le cose con loro?

Castel: con area pirata è stata una bella avventura, ci siamo piaciuti a prima vista e ci hanno sempre trattate molto bene. Il nostro contratto prevedeva due dischi, vediamo cosa ci riserva il futuro…

Grazie a questa vostra freschezza compositiva e al vostro modo di essere schiette siete state notate all’estero, in particolare in Inghilterra e chiamate ad esibirvi al di là del Canale della Manica più volte. Che impressione avete avuto del pubblico inglese?

Valli: I’Inghilterra è un luogo sacro per il nostro genere musicale è molto più facile trovare spazio ed attenzione per la nostra musica in quell’ambiente, la gente è abituata a prendersi del tempo per andar a vedere e sentire nuove band, ti ascoltano attentamente e a fine concerto se sei piaciuto tutti si mettono in fila per prendere qualcosa dal merchandise, meraviglioso. La gente adora che siamo italiane, è un valore aggiunto alla nostra musica, nessuno si aspetta di sentire questo da tre ragazze italiane.

Monty: l’Inghilterra regala emozioni. Riesce a sorprenderci ogni volta di più. Siamo partite con un minitour nel 2019 suonando nei piccoli club e già lì è stato incredibile, poi, tra le altre cose, nel 2022 ci hanno chiamato per aprire i concerti della reunion de The Damned che ci hanno aperto le porte a posti come l’Eventim Apollo di Londra. Siamo molto legate all’Inghilterra e siamo grate di essere accolte ogni volta con entusiasmo. Il pubblico è magnifico e come dice Valli è pronto ad ascoltare nuove band.

Come siete state accolte e… ci raccontate qualche aneddoto divertente che vi è capitato in Inghilterra, quello che può essere detto è ovvio….

Valli: era il 2019 e facevamo il nostro primo tour in UK, abbiamo fatto 4 date in 3 giorni, una sfida al limite dei record! ebbene, in molte venue non c’è la cucina e quindi sei costretto a mangiare con il famoso “pane liquido” (birra), e noi non lo sapevamo… io mangio tantissimo ed ho sempre fame così dopo il secondo concerto ho iniziato ad avere le allucinazioni per la fame…. ci allontaniamo dalla venue per andare ad una festa dove ci avevano invitate ed ancora non eravamo riuscite a trovare del cibo, fino a quando in lontananza vediamo un chioschetto che faceva hot dog che ci era sembrato un oasi nel deserto sebbene io e la Monty fossimo vegetariane eravamo disposte tutto, giuro! Alla fine abbiamo mangiato pane e cipolla che ci è sembrato il panino più buono del mondo! Un affare!

Castel: sono riuscite a far mangiare anche a me il pane e cipolla nonostante io sia onnivora… ma era troppo un’affare!

Monty: Certo che era un affare! Il tutto al prezzo di un Pound.

Avete aperto i concerti per molte band blasonate… tra cui i DAMNED… dannazione (velata imprecazione)… bravissime…

Valli: un esperienza che non dimenticheremo mai.

Monty: la chiamata dei The Damned è arrivata a dicembre del 2019, stavano organizzando le date della reunion, ma poi c’è stato il COVID, il tutto si è realizzato nonostante questo tra ottobre e novembre del 2022, 5 date indimenticabili, due a Londra, poi Manchester, Glasgow e Birmingham.
Ma non finisce qui. A febbraio 2023 ci contattano nuovamente, ma questa volta per un tour europeo a supporto della formazione attuale de The Damned. Ovviamente abbiamo accettato.

E pensando al pubblico italiano che mi dite? Mettendolo a confronto con quello inglese che somme si tirano? E in Italia, c’è spazio per voi e per il punk? Punk serio come il vostro, intendo… non il college rock, quello per signorine e signorini americani annoiati… 

Valli: diciamo che per band come la nostra lo spazio è quello riservato ai festival creati ad hoc, magari i pub che propongono musica alternativa, però non c’è spazio sulle radio mainstream, abbiamo diversi passaggi su radio locali ma non sulle radio come Virgin o Radio Freccia. possiamo però vantare passaggi sulla BBC6 e BBC Ulster

Castel: il panorama inglese non si discute. Ma in Italia ci siamo ritrovate in piccole realtà come Recanati, Gabicce, Viareggio, dove siamo state molto apprezzate, situazioni dove il punk, quello vero, si vive ancora.

Monty: inoltre abbiamo la fortuna di avere vicino a casa un locale che propone musica originale, il Sidro Club (Savignano sul Rubicone). Siamo particolarmente legate a quel posto, ha un’atmosfera incredibile, abbiamo un ottimo rapporto con Ale (il gestore) ed il pubblico è sempre al Top.

Dalle copertine e da alcune foto che vi ritraggono, ho notato una particolare attenzione per il look che vi caratterizza… ho visto le strisce verticali ed orizzontali, ho visto il gessato – complimenti ottima scelta, ho visto paillettes colorate e calze a rete. Come avvengono le scelte sul vostro abbigliamento da utilizzare sul palco. Il tocco di femminilità non guasta mai, insomma siamo italiani, ce ne intendiamo di moda…

Valli: è bello che tu lo abbia notato, grazie. Ci impegniamo a trovare dei look che siano d’effetto, non vogliamo sembrare tre scappate di casa, quindi cerchiamo di creare un certo effetto visivo, per usare esempi celebri, i Beatles ed i Ramones hanno fatto lo stesso, una linea guida che è volta ad avere un certo stile. Qualche abito l’ho perfino cucito io, quello della copertina del nostro album ‘Crush on You’ ad esempio, (ad eccezione della maglietta di Vivienne Westwood ovviamente).

Ho visto qualche vostro video, ‘Darling Please’, ‘Five Things’ (che brano magnifico), ‘Crush on You’. Me n’è sfuggito qualcuno? Quali sono i vostri rapporti con i video clip?

Valli: ti è sfuggito il clip di “Just Friends” ed a breve un nuovo video per il nuovo singolo ma ancora non possiamo svelare quale sia… personalmente mi sento molto impacciata quando si tratta di recitare… non sono brava come altre, le telecamere non mi mettono a mio agio.

Castel: a me diverte, ho avuto anche altre esperienze in passato con altre band. Sui nostri videoclip possiamo dirti che abbiamo avuto fortuna di conoscere persone competenti e che ci hanno aiutato in questo campo.

Monty: io vorrei solo suonare, non vorrei neanche avere a che fare con i social per cui l’ho sempre vissuta come un dovere dedicarmi al videoclip. Però se si riesce a sdrammatizzare il tutto può diventare davvero divertente. Gli ultimi due video (‘Crush On You’ e il prossimo che deve ancora uscire) sono opera di Lorenzo K. Stanzani di Orso Rosso Film, una persona professionale ma anche ironica. È stato spassoso lavorare con lui. Quindi per il momento ho solo bei ricordi ed è una soddisfazione riguardarli.

Le riprese del video di ‘Crush on You’ sono state fatte in un parco divertimenti, anche per dimostrare la vostra volontà di divertirvi con quello che fate? (il solito superficiale) Com’è stato
realizzare il video? In mezzo alla gente… e chi è quella ragazza che sorride poco, spesso inquadrata e soprattutto alla fine?

Castel: noi siamo figlie dei Luna Park ci andavamo da piccole e sicuramente fa parte del nostro restare bambine dentro. Un modo per lasciar andare gli impegni e le pesantezze che l’essere adulto porta. La gente che abbiamo incontrato durante le riprese era per metà divertita e per metà non capiva, ma poco importa! a chi era interessato raccontavamo chi siamo e probabilmente abbiamo tirato su anche qualche nuovo fan. La ragazza del video indica la nostra ‘Crush On You’, non ci interessa che sia uomo o che sia donna, non importa il sesso, importa il concetto del brano.
Come le giostre l’amore ti fa divertire e ti fa paura, e noi stiamo inseguendo la nostra “cotta” in questo gioco.

A me piace molto andare on line e cercare qualcosa di nuovo che possa interessare il cuore di un vecchio rocker e metallaro come me. Ho visto tantissime belle novità, molto ma molto concrete. Tante nuove band che con entusiasmo si stanno proponendo strumenti alla mano, davanti a un microfono e molte band femminili, finalmente. Il rock’n’roll non è morto e non morirà fin quando ci sarà qualcuno che imbraccerà uno strumento e tirerà giù riff potenti ed assassini come i vostri… qual è la vostra opinione a riguardo?

Valli: io spero tantissimo ci sia un ritorno al vintage, questa tendenza ad abbandonare strumenti musicali ed affidarsi solo al digitale non mi va a genio per niente… le band devono suonare strumenti veri a mio avviso altrimenti tutto si riduce ad una performance visiva durante i live, con una base che fa tutto che gusto c’è?

Monty: il rock’n’roll non è morto, il fatto è che non è per tutti. Penso che sia un lavoro duro e sporco. La mia macchina è più simile ad un autocarro che ad un’ utilitaria, i sedili posteriori sempre abbassati per caricare ampli e chitarre. Il sabato mattina non vado dall’estetista a farmi le unghie. I giorni di ferie li uso per i tour con la band non per rilassarmi su una spiaggia esotica con un cocktail in mano. Capisci dove voglio arrivare?

Prima di concludere ci dite cosa state pensando per il vostro futuro a medio e lungo termine? (sembro un businessman, ma non lo sono…)

Castel: vogliamo continuare a produrre brani e suonare più che mai! Sogniamo di andare anche più lontano dell’Inghilterra e vedremo …. Abbiamo qualche nuova collaborazione che ancora non sappiamo con certezza se porterà alla luce nuovi brani e sonorità.

Bene arrivati alla conclusione. Cosa vorreste aggiungere a questa chiacchierata, qualcosa che vi sta a cuore e che il sottoscritto non ha fatto emergere. E poi un saluto ai rocker italiani che leggeranno tutto questo.

Monty: abbiamo detto tutto credo.

Forse un’ultima cosa la vorrei dire, anzi citare.

Immaginatevi la scena: siamo nel 1976 in Inghilterra, i Ramones hanno appena finito di suonare, i Clash ancora non esistevano, Paul e Mick (The Clash) vanno dai Ramones e dicono: “adesso che vi abbiamo visti, abbiamo deciso anche noi di formare una vera band
I Ramones rispondono:
Dovete soltanto suonare. Uscite dai vostri scantinati e mettetevi a suonare. Non dovete
aspettare di essere più bravi di adesso, come fate a capire quand’è il momento? Andate
fuori e suonate”.

Aneddoto preso dal libro Please Kill Me (consigliatissimo!)

Grazie ragazze, è stato un piacere. Spero di incontrarvi ad un vostro concerto. In bocca al lupo!

Monty: grazie mille a te per esserti interessato alla nostra musica e grazie a chi leggerà quest’intervista. Continuiamo a tenere vivo il R’n’R \m/

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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