Stasera 7 aprile 2023 ci troviamo nel rinomato Teatro dal Verme di Milano, che avrà l’onore di ospitare un’icona della chitarra elettrica a livello mondiale, stiamo parlando del leggendario STEVE VAI chitarrista, polistrumentista, compositore, produttore discografico e cantante. Nella sua carriera vanta l’esordio nella band di Frank Zappa, la militanza con David Lee Roth, Alcatrazz e Whitesnake, mentre da solista nel 2022 ha pubblicato il decimo disco Inviolate, grazie alla Barley Arts che ha organizzato l’evento potremo gustarne le canzoni.

Nel gremito Teatro dal Verme i fans sono in tepidante attesa, prima del grande artista non c’è special guest e i fotografi sono posizionati come cecchini, finalmente le luci si abbassano ed entra la band mentre la tensione cresce, ecco apparire il solo e unico Mr. STEVE VAI accolto con un ovazione, armato della sua fedele Ibanez inizia lo show con Avalancha tratta dal nuovo disco Inviolate, nel momento in cui parte la prima nota sul teatro cala un silenzio religioso, una totale forma di rispetto e attenzione nei suoi confronti. Con il procedere dell’esibizione STEVE eseguirà altri estratti da Inviolate come Little Pretty, Candlepower e Greenish Blues, facendo risaltare al pubblico la dinamicità della sua vena creativa, alternando cavalli di battaglia del passato come Lights Are On, Building the Church e Dyin’ Day mandando i fans in visibilio.

STEVE classe 1960 nella sua carriera ha vinto tre Grammy Awards è riconosciuto come uno dei maggiori chitarristi shredder per la sua ineguagliabile tecnica, ricordiamo che è stato allievo dell’illustre Joe Satriani ma il suo innato talento l’ha portato a realizzare una fiorente carriera solista, vantando collaborazioni con famosi artisti del calibro di Alice Cooper, Ozzy Osbourne, Jason Becker, Steve Lukather e molti altri, la militanza nella band di Frank Zappa, David Lee Roth, Alcatrazz e Whitesnake. Il nostro paladino della chitarra è polistrumentista e suona anche il piano, basso e batteria, ma per Inviolate si è affiancato a mostri di bravura come il bassista Billy Sheehan, David Rosenthal alla tastiera, Bob Carpenter all’organo e i batteristi Vinnie Colaiuta e Terry Bozzio, mentre per il disco e il tour la Steve Vai Band è composta dal chitarrista-tastierista Dante Frisiello, il bassista Philip Bynoe e Jeremy Colson alla batteria.

Ora concentrandomi sulla sostanza della serata cosa posso dire di STEVE? Il nostro guitar hero è totalmente immerso nel suo strumento, ma con semplice sguardo cerca l’approvazione del pubblico che ovviamente risponde entusiasta, la sua pelle trasuda talento e tecnica dai tutti i pori, mentre le sue agili mani viaggiano da un capo all’altro della chitarra come un millepiedi, creando un fiume in piena di riff, assoli, armonie, arpeggi e tutto ciò che si può aspettare da un virtuoso. STEVE non si limita semplicemente a suonare, lui la chitarra la fa parlare e la senti ridere, piangere e gridare a seconda delle variazioni di velocità e tonalità, il modo in cui tocca le corde con il plettro e con le dita pizzicandole, accarezzandole o premendo con più o meno forza, impressionante l’uso del tapping e del floyd tremolo.

Il pubblico estasiato pende letteralmente dalle sue corde, il suo modo di suonare è unico solleva la chitarra facendola ondeggiare, come se danzasse con una donna in una pista da ballo trasmettendo la sua immensa passione, nel corso delle canzoni usa molto l’improvvisazione ma sempre con precisione chirurgica, talvolta si avvicina alle prime file aumentando il coinvolgimento e, come un maestro guida suoi fedeli musicisti che si dimostrano degli ottimi elementi, ingranaggi ben oliati di una perfetta macchina live. Dante lo segue tra milioni di riff e assoli imbattendosi in un superbo duello all’ultima nota, Philip riempie e conferisce calore alla ritmica con solide linee di basso, mentre Jeremy alla batteria è un metronomo che calibra la sua potenza in base all’andamento della canzone.

Durante il live ognuno avrà il suo momento di gloria esprimendo il proprio talento con un assolo, in seguito STEVE ha chiamato sul palco i membri della crew armati di chitarra, rendendo con semplici mosse una canzone più coreografica e coinvolgendo il pubblico. Nonostante la compostezza del pubblico l’entusiasmo è costante, ma il momento più atteso senza dubbio è vedere il maestro all’opera con la spettacolare “chitarra a Hydra”, la sua ultima creazione progettata con Ibanez che sta facendo parlare tutto il web, STEVE la mostra come una reliquia suscitando gran clamore. Con essa suonerà solo Teeth Of The Hydra destreggiandosi sui tre manici (chitarra 12 corde, a 7 corde e basso a 4 corde) e una sezione laterale con 13 corde d’arpa, per noi comuni mortali è come vedere l’incrocio tra un direttore d’orchestra e un mago prestigiatore, che fonde tecnica ed estro regalandoci momenti magici.

Con la doppietta Liberty e For The Love Of God tratte dal capolavoro Passion and Warfare, STEVE stoppa momentaneamente l’incantesimo ritirandosi per una meritata pausa, dopodiché torna alla carica con Fire Garden Suite I e si ritira facendo credere che lo show sia finito, ma per la gioia dei fans il guro dell’Ibanez ritorna Bull Whip, gran finale dove sale sulle gradinate fino al mixer e riscende ripreso da centinaia di cellulari. Finalmente il teatro può alzarsi in piedi e per quanto possibile, avvicinarsi al palco sommergendo il loro idolo di applausi come merita, che ricordiamo ha origini italiane e i suoi numerosi “grazie mille” ci scaldano il cuore.

Alla veneranda età di 62 anni, Mr. STEVE VAI ha fatto ancora sognare con un concerto superlativo, dando prova della sua maestria assieme alla sua band, rivelandosi una persona umile e un grande professionista, incantandoci come solo i miti come lui sanno fare, dalla prima all’ultima nota eseguita magistralmente. Ringraziamo la Barley Arts per aver organizzato questo fantastico evento, sperando che in futuro porterà altre leggende. Alla prossima!

Setlist:
Avalancha
Giant Balls of Gold
Little Pretty
Tender Surrender
Lights Are On
Incantation
Bass Solo
Candlepower
Guitar Solo
Building the Church
Greenish Blues
Bad Horsie
I’m Becoming
Whispering a Prayer
Dyin’ Day
Drum Solo
Teeth Of The Hydra
Zeus In Chains
Liberty
For The Love Of God
Fire Garden Suite I – Bull Whip

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