Venerdì 18 Ottobre 2024, sarà certamente una data che i presenti al Teatro degli Arcimboldi di
Milano, ricorderanno a lungo. Uno straordinario spettacolo che ha unito le immortali canzoni dei “The Police” ad una vera orchestra sinfonica.

I pezzi sono stati “sconvolti” ossia “deranged”, come si evince dal manifesto e dal nome del tour,
“Police Deranged for Orchestra”. Il connubio tra Stewart Copeland e l’Orchestra Città di Ferrara, diretta dal Maestro Valentino Corvino è assolutamente perfetto.

Per le due date italiane, Stewart ha scelto il bravissimo chitarrista Gianni Rojatti e due musicisti
di Elio e le Storie Tese: Faso e Vittorio Cosma.
Le parti vocali di Sting non sono state assegnate ad un unico interprete ma bensì ad un trio
composto dalle bravissime coriste soul Sarah-Jane Wijdenbosch, Laise Sanches e Raquel
Brown. Tale scelta ha portato ad un vero e proprio rimescolamento delle carte in tavola, per le
canzoni.

Lo spettacolo di Copeland è stato portato in scena anche la sera prima, proprio a
Ferrara. Il progetto segue l’album dell’anno scorso, in cui Copeland riprende in mano diversi
pezzi dei Police e li reinterpreta con partiture orchestrali. La scenografia dello spettacolo non ha effetti speciali, non ci sono luci troppo accecanti o teloni decorativi. Solo Stewart, la band e l’orchestra.

In perfetto orario, poco dopo le 21, si alza il sipario e sono subito attratto e conquistato
dallo spettacolo. Sono un amante appassionato dei Police e di Sting ed assistetti l’ultima volta al loro
concerto di reunion a Torino nel 2007. Stewart è uno dei miei cinque batteristi preferiti di sempre. Molto versatile nel suo stile, folle nel suo personaggio istrionico ed un vero trascinatore sul palco, come dimostrato nello spettacolo milanese.

Il pubblico presente è prevalentemente composto da persone che hanno superato i
cinquant’anni di età (come il sottoscritto), ma ci sono anche piacevoli sorprese come
qualche adolescente seduto a godersi lo spettacolo.
L’interazione tra Copeland e il pubblico è davvero notevole. Sembra quasi di assistere
ad un concerto di un amico, piuttosto che quello di un batterista che dovrebbe essere
argomento di continuo approfondimento nelle scuole di musica.
Stewart ha lodato i suoi ex compagni di band, dichiarando ad un certo punto che
Gordon Matthew Summer, in arte Sting ha scritto la maggior parte dei pezzi che sono
stati eseguiti stasera e l’ha definito (sospirando), che l’uomo è un genio.
Quando invece ha nominato lo schivo chitarrista Andy Summers, c’è stato davvero
entusiasmo e Stewart ha detto che il pubblico aveva fatto più casino per lui che per
Sting.

Ci sono state dolorose esclusioni, che probabilmente erano molto adatte al contesto
tipo “Tea in the sahara” e “Wrap around your finger”, ma ci sono state le esecuzioni
magistrali di alcuni pezzi tipo “Roxanne” ed “Every breath you take”, che hanno
entusiasmato e commosso la maggior parte dei presenti.
“One world” è stata molto effervescente come l’originale nella sua esecuzione, mentre
“Walking on the moon”, ha visto un Faso in gran spolvero, duellare con Copeland, in un
duello senza vincitori né vinti.
Ho apprezzato moltissimo le parti orchestrali di “Spirit in the material world” e
generalmente tranne qualche momento, la performance vocale delle tre cantanti soul.

Stewart ha anche suonato il basso ad un certo punto, chiedendo e poi dicendo che
scherzava ad uno spettatore, se volesse suonarlo lui. Ha anche citato i Metallica, chiedendo arrangiamenti hard ed affermando che prima di loro c’era Stravinskij.

Per l’ultimo pezzo ha invitato tutto il pubblico ad alzarsi dalle poltrone ed il pubblico
ha risposto affermativamente, cantando e ballando in massa sulle note di “Every little
thing she does is magic”.
Una sera che ricorderò sempre con piacere.

Mauro Brebbia.

Qui la gallery completa a cura di Giulia Di Nunno.

Setlist

1. Demolition Man
2. King of Pain
3. Roxanne
4. Murder by Numbers
5. Spirits in the Material World
6. One World (Not Three) / Walking In Your Footsteps
7. Walking on the Moon
8. The Equaliser Busy Equalising
9. Every Breath You Take
10. The Bed’s Too Big Without You
11. Don’t Stand So Close to Me
12. Message in a Bottle
13. Can’t Stand Losing You / Reggatta de Blanc
14. Every Little Thing She Does Is Magic

Mauro Brebbia
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