Dopo soli otto mesi gli Stick To Your Guns tornano in Italia con il tour promozionale del nuovo album Keep Planting Flowers, uscito il 10 gennaio 2025 con il supporto di Bodysnatcher, Elwood Stray e No Cure per l’unica data italiana al Locomotiv Club di Bologna, mercoledì 22 Gennaio 2025.
No Cure
Iniziamo la serata nel vivo dell’atmosfera hardcore. I No Cure in apertura preparano il mood già dalle prime note. Il loro connubio tra hardcore e deathcore, soprattuto per via della fusione tra scream e growl, ha una certa coerenza musicale e un bel tiro. È evidente che sono giovani e hanno ancora strada da fare dal punto di vista della presenza scenica. Probabilmente il fatto di esibirsi per primi e la scarsa familiarità del pubblico con i loro brani non hanno giocato a loro favore. Comunque la performance proposta è risultata dignitosa e abbastanza coinvolgente perché durante The Final Truth un ragazzo del pubblico è intervenuto per cantare qualche strofa e questo ha esaltato ancora di più le persone che moshavano nel pit.
Elwood Stray
Gli Elwood Stray fondono il meglio del metalcore in voga: i rimandi ad Architects, Northlane, The Ghost Inside sono presenti ma il gruppo tedesco non manca di originalità e sa creare delle sonorità molto personali. D’altronde le influenze positive non si sprecano, soprattutto se ci vai in tour assieme. Gli Elwood Stray infatti hanno condiviso il palco con The Ghost Inside, Landmvrks, Resolve, Bury Tomorrow e molte altre band.
Sicuramente sono stati gli opener che ho apprezzato di più tra i tre. Groove molto accattivanti, cantante e chitarrista si alternavano tra il cantato in scream e quello pulito con grande armonia e capacità tecnica. Inoltre ritornelli melodici, forte presenza scenica, composizioni musicali ricercate (come breakdown bridge e altro breakdown in chiusura brano) hanno creato una combinazione vincente che è stata in grado di catturare il pubblico che non ha potuto fare a meno di moshare e scatenarsi.
Bodysnatcher
I Bodysnatcher sono stati un concentrato di energia e grinta pura. L’asticella della cattiveria è schizzata alle stelle con le loro sonorità hardcore vicine al deathcore, ma la cosa che più mi ha fatta impazzire (e a quanto pare molte persone in sala la pensavano alla stessa maniera) sono stati i numerosi breakdown solidi e potenti. La band ha sicuramente esperienza e ha saputo dimostrarlo sul palco.
Stick To Your Guns
Gli Stick To Your Guns sono da tempo uno dei miei gruppi preferiti, li seguo ad ogni data e ogni volta mi meraviglio del livello di coinvolgimento e partecipazione da parte del pubblico ma anche dei componenti della band. Il gruppo californiano si distingue per il suo forte impegno sociale e politico e anche i testi e le tematiche che portano questa con le loro canzoni non sono da meno.
La scaletta come sempre è stata ottima: ha incluso alcuni dei loro immancabili classici come Against Them All, Such Pain, Nothing You Can Do To Me, Married To The Noise e dall’altro lato ha saputo introdurre nuovi brani dall’ultimo album Keep Planting Flowers in maniera armoniosa e azzeccatissima. Gli stati d’animo toccati sono stati tantissimi e le emozioni molto forti. Durante la performance sono passati da canzoni hardcore punk politicamente impegnate a sonorità melodiche metalcore; da momenti malinconici e toccanti (Keep Planting Flowers è il ricettario perfetto per una ballad metalcore e dovrebbe diventare sinonimo di piantini) a breakdown spezza gambe.
Gli STYG sono una band che non delude mai, capace di farti sentire parte di qualcosa di autentico, sprigionando una libertà di espressione pura e senza filtri.
Scaletta:
1. Intro
2. Against Them All
3. Severed Forever
4. Such Pain
5. What Choice Did You Give Us
6. More Than A Witness
7. Amber
8. We Still Believe
9. Invisible Rain
10. Nothing You Can Do To Me
11. What Goes Around
12. Keep Planting Flowers
13. We All Die Anyway
14. Spineless
15. Married To The Noise
16. Nobody
Testi di Patrizia Bazzani
Fotogallery a cura di Emanuel Giordani
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