Live Report – Arci Tom, Mantova – 05/06/2025 – Sylvaine, Osi And The Jupiter
In una calda serata di inizio giugno, l’Arci Tom di Mantova ha ospitato due tra le realtà più affascinanti del panorama musicale atmosferico contemporaneo: Osi And The Jupiter in apertura e Sylvaine come headliner.
Un evento di grande spessore artistico, purtroppo penalizzato da una presenza di pubblico piuttosto contenuta.
Ciò che è mancato in numeri, è stato compensato però da un’atmosfera raccolta, sincera e partecipe: i presenti erano rapiti, immersi, entusiasti. Una dimostrazione di quanto anche una piccola platea possa diventare comunità sonora, unita nell’ascolto.
Alle 20:50 circa ha preso posto sul palco Osi And The Jupiter, il progetto solista dell’americano Sean Kratz, che ha aperto la serata con un set meditativo e potente.
Suoni arcaici, strumenti tradizionali e atmosfere rituali hanno condotto il pubblico in un viaggio sonoro tra foreste nebbiose e spiritualità nordica.
Arpeggi e corde pizzicate hanno creato paesaggi sonori sospesi, evocando un tempo senza tempo.
L’intera performance è stata dominata da una profonda connessione con la natura, con momenti di intensa introspezione che hanno saputo catturare in silenzio l’attenzione di ogni ascoltatore.
I tre musicisti si sono resi protagonisti di un bellissimo set di musica neo folk, facendo vibrare le corde vocali, della chitarra, del basso, del violoncello e dell’anima dei presenti.
Intorno alle 22:00, in un crescendo di attesa e silenzio, è salita sul palco Sylvaine, alter ego della norvegese Kathrine Shepard.
Questa fantastica artista, ha letteralmente trasportato il pubblico in un flusso sonoro emozionale, sospeso tra delicatezza ambient e muri shoegaze impattanti.
La sua voce, limpida e profonda, si è fatta strumento portante, veleggiando tra sussurri e grida, tra intimità ed esplosioni di luce sonora.
Per accompagnare la sua splendida voce, in buona parte dello show, la polistrumentista di Oslo ha imbracciato la chitarra, dimostrando ancora una volta il suo spessore come musicista.
La scaletta ha pescato sia dall’ultimo EP “Eg Er Framand”, sia da lavori precedenti, intrecciando brani eterei a momenti di grande potenza emotiva.
Il pubblico, seppur numericamente ristretto, ha risposto con partecipazione genuina.
Ogni passaggio, ogni crescendo, ogni silenzio è stato accompagnato da una tensione emotiva condivisa. Si percepiva l’ascolto profondo, il rispetto, la gratitudine reciproca.
Prima di congedarsi, Sylvaine ha ringraziato sentitamente l’Italia, la Città di Mantova e l’organizzazione dell’Arci Tom, sottolineando quanto fosse felice di poter suonare di nuovo nel nostro Paese. Un gesto semplice, ma che ha sigillato la bellezza di un incontro sincero tra artista e pubblico.
Il concerto si è chiuso con un lungo applauso finale, testimonianza di una serata che ha lasciato il segno.
Un evento che avrebbe meritato ben altra affluenza, dati il livello artistico e l’intensità delle esibizioni. Ma proprio quella dimensione intima ha reso lo spettacolo irripetibile: chi c’era, lo ricorderà a lungo.
Due realtà della scena musicale che camminano su sentieri paralleli – una più legata alla ritualità ancestrale, l’altra a una malinconia lucente – si sono incontrate nel cuore di Mantova, regalando una serata di musica vera, profonda, necessaria.
Un ringraziamento ad Arci Tom e Mostro Production per la qualità delle proposte musicali.
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