‘London Calling’ dei Clash, pubblicato il 14 dicembre del 1979, è un disco di fondamentale importanza per la storia della musica rock di allora e di oggi. Un disco che rompe barriere e stereotipi e che si proietta avanti e si spinge fino ai confini della musica riversandosi nelle viscere del sentimento della riflessione di una generazione che sta mutando la propria pelle ed i propri istinti.

Non si può pensare ad un album punk di un gruppo punk. Non può essere fagocitato dal e nel nichilismo anarchico di un movimento un disco del genere, sarebbe come incatenare i pensieri ad un ceppo sacrificale e mercificarli, i pensieri, per essere devastati, tagliati, ridotti al nulla.

‘London Calling’ è l’urlo concreto di una generazione che erge i Clash a portavoce di una totalità  di intenti che non vuole essere solo considerata massa, un insieme sporco e cattivo, ma bensì un insieme considerato nella sua completezza che si sbraccia per essere ascoltato ed essere compreso. Un grande lavoro che racchiude lo spirito esplosivo, ormai lontano e che spesso non è volutamente compreso, una scintilla, un fuoco che arde con la velocità  di un attimo ancora non determinato. 

Un grande album a partire dalla copertina, casuale e romanticamente devastante come è giusto che sia. Lo scatto della fotografa  Pennie Smith che cattura e immortala il bassista Paul Simonon, dopo l’esibizione al Palladium di New York del 21 settembre 1979, mentre con rabbia scaglia il proprio basso e la propria furia sulle assi del palcoscenico per scaricare la tensione accumulata durante il concerto a causa di problemi tecnici (‘…che potevano sfociare in un semplice sorriso…’, dirà  qualche tempo dopo lo stesso Simonon).

Una foto che racchiude tanti momenti, tante sensazioni vissute da chiunque abbia mai osservato quell’attimo impresso su una pellicola in bianco e nero. Ci siamo tutti noi, ci sono le nostre ansie, le nostre paure, le nostre follie, le nostre frustrazioni. Ci siamo noi! Carpire l’anima delle cose non è semplice…

‘London Calling’ è un album che racchiude l’idea musicale di un popolo che non può essere blindato all’interno di uno stereotipo sonoro ben definito. ‘London Calling’  supera il clichè di ciò che ci si aspetta; va oltre. Scioglie i ritmi, i suoni, gli stili, le atmosfere, le sensazioni. Non è punk, non è reggae, non è blues, non è rock, non è jazz. E’ tutto questo fuso insieme e poi colato nei solchi di un vinile. Tutto in uno. 

‘London Calling’ è l’eredita di tutto un momento storico, di un’era, di quel particolare, di quella emozione. Del pensiero pulsante, del cuore emotivo e passionale, del risveglio delle menti e della distruzione appena iniziata.

Band:
Joe Strummer ”“ voce, chitarra ritmica, pianoforte
Mick Jones ”“ chitarra solista, voce, pianoforte
Paul Simonon ”“ basso, voce
Topper Headon ”“ batteria, percussioni

 

 

 

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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