Spv / Styeamhammer – Aprile 2018

I Daises sono diventati adulti. Questa è la prima valutazione che viene in mente dopo aver ascoltato il nuovissimo “Burn It Down”. Alla quarta prova in studio, la band di Corabi & Soci abbandona la parte piùgoliardica ed easy del suono che fino ad oggi li aveva contraddistinti e portati all’attenzione di pubblico e critica non piùcome semplice side project di affermate rock star ma con una vera e solida identità  di gruppo, per presentare una decina di pezzi di granitico hard’n’heavy sorretto dai potenti riff dell’ormai collaudata coppia Aldrich/Mendoza. La defezione dietro le pelli del talentuoso Brian Tichy è stata sopperita alla grande con l’entrata di un’altra mega rock star di calibro mondiale Deen Castronovo.

Burn It Down” è un lavoro a volte ostico, meno diretto e piùdifficile da digerire al primo impatto, ma che proprio per questo risulta ascolto dopo ascolto sempre piùcompleto e compatto.

Apre le danze “Resurrected “ che da subito disegna chiaramente quello che sarà  la linea guida dell’intero cd. Riff rocciosi, ritmiche toste e martellanti,  un cantato che lascia poco spazio a melodie, assoli cupi e distorti, una sorta di grande degli elementi cardine della rande scuola hard rock anni 70, rivitalizzati  da suoni e produzione del 2018, come si può sentire a pieno nella seconda traccia “Rise Up”, dove il riff è una rielaborazione di Black Night di Purpleiana memoria e sfocia in un coro che di certo sarà  uno degli highlights del prossimo tour.

La titletrack “Burn It Down” parte come uno scanzonato blues ma ben presto si trasforma in un mid tempo zeppelin style dove si può davvero godere della statura di grandi musicisti della band e delle loro radici. Un gran giro di acustica con tanto di armonica è la splendida base di  “Judgement Day”, memoria di gloriosi passati trascorsi alla corte Whitesnake.

La potenza di “What Goes Around” non avrebbe sfigurato nelle produzioni di Rage Against the Machine o Audioslave.

Bitch” che si presenta già  dal titolo, è il file rouge con i precenti lavori dei Daises. Un pompatissimo e diretto hard rock, grande tiro, grandi assoli originale break centrale con il basso di Mendoza in primo piano, testo e coro fatti per essere urlati dal vivo.

Set me free” è una bella ballata melodica con aperture blues e southern rock che ben presto lascia il posto al ruvido hard di “Dead and Gone”.  “Can’t Take It With You” è semplicemente potentissima.

Che dire, aspettavo con ansia la nuova prova in studio di questa band che mi ha entusiasmato da subito e che in sede Live (li ho visti in diverse occasioni) non ha mai deluso le aspettative, andandone anzi sempre oltre. Il cambio di direzione rispetto ai precedenti lavori è netto e deciso e non fa altro che rafforzare la convinzione che i Dead Daises sono davvero una delle pochissime band che oggi riesce a portare avanti la bandiera del puro hard’n’heavy con pezzi in grado di reggere il confronto con il passato, passato glorioso che tutti i membri della band hanno vissuto in prima persona, che continuano ad omaggiare ma non a rimpiangere.

Alla fine, come canta il buon Corabi nella finale e fighissima (si può dire così?) “Leave Me Alone”.. never look back i ain’t got time to deal with your shit!!! Avanti tutta Daises!!!

thedeaddaisies.com

Track List
1. Resurrected
2. Rise Up
3. Burn it Down
4. Judgement Day
5. What Goes Around
6. Bitch
7. Set Me Free
8. Dead And Gone
9. Can’t Take It With You
10. Leave Me Alone

Band:
Doug Aldrich – chitarra
John Corabi – voce
Marco Mendoza – basso
David Lowy – chitarra
Deen Castronovo – batteria

 

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