SPV – Maggio 2017
Iniziamo da qualche domanda. Vale ancora la pena pubblicare Live Album? Sono davvero Live Album o sono prodotti in studio ? Ma chi ascolta un Live Album?
Domande che possono aprirsi in mille discussioni e tutte con una buona parte di verità . La mia di verità riguardo a questa band, The Dead Daises è che non solo ne vale la pena, non solo sono “LIVE band in your face” ma che tutti quelli che ancora non li conoscono devono avere questo cd e poi correre a vederli dal vivo!!
Io ho avuto la fortuna di vederli la prima volta per caso come supporto ai Kiss all’Arena di Verona per poi trovarli in apertura dei mitici Whitesnake del mio caro amico Michele Luppi (per inciso hanno fatto uno show devastante) all’ Alcatraz di Milano e poi al New Age di Roncade (TV) nel tour in co-headlining con gli ottimi The Answer (che tra parentesi dal vivo con il loro nuovo sound sono ancora a dir poco strepitosi) e oggi, mentre recensisco questo granitico “Live & Louder” ho appena preso i biglietti per la data vicino a casa del 25 Giugno al Bluesiana di Velden (Austria). Questo solo a testimoniare che i “Daisies” nonostante le varie incarnazioni della band, sono una realtà solida e ben definita e che dal vivo semplicemente spaccano!!
“Live & Louder” porta sui nostri lettori la forza, la vivacità , la tecnica, la vitalità e la qualità di un combo fatto di vere rockstars che hanno solcato i piùimportanti palchi del mondo con alcune tra le piùgrandi hard rock band di sempre come Whitesnake, Mötley Crüe, Ozzy Osbourne band, Guns n’ Roses e che non solo non soffrono di “nostalgia” da arene ma al contrario pare si godano a pieno l’atmosfera magica dei club medio piccoli, regalandoci uno show trascinante, “loud” e davvero fisico tanto da far portare il latin lover Marco Mendoza a scendere tra il pubblico a suonare e cantare in “Join together with the band” .
La caratura della band non è in discussione, (anche se la precedente line up che vedeva gli ex e ora attuali membri dei Guns n Roses Dizzy Reed alle tastiere Richard Fortus alla chitarra era a mio parere piùamalgamata e piùcompatta nei suoni). Marco Mendoza da solo vale il prezzo del biglietto, per carisma, tecnica, presenza sul palco; Brian Tichy alla batteria è semplicemente spaziale! Potente, preciso, scenografico in una parola, METAL! John Corabi è un vero, unico, consumato ma vivissimo animale da palco; Doug Aldrich (che per inciso io non apprezzo un granchè) ha una presenza da pura rock star che però sembra ancora leggermente fuori posto; infine il gregario del team David Lowy. Un ragionevole dubbio poteva invece nascere sulla qualità dei pezzi, visto che non sempre avere solo “top player” in squadra diventa sinonimo poi di buoni risultati.
Non è il caso dei “Daisies”. Lo stile della band è maturato fino ad arrivare a dei livelli altissimi con il recente “Make some Noise” del 2016. Non a caso parte del leone la fanno i pezzi tratti da quest’ ultimo lavoro. Tutti pezzi con un “tiro” della madonna. Dall’opening song “Long way to go” a “Fortunate son” a “Song and a prayer” a “We all fall down” per arrivare al mega inno “Make some noise” un tributo ai Queen di We will Rock You con una sprizzata d’occhio ai Quiet Riot di Metal Health. Un po’ piùsotto tono i pezzi dai precedenti lavori, fatto salvo per la mega pompata “Mexico” che dal vivo, piùche in studio trasmette tutto il suo vero potenziale e la finale “Midnight Moses” con un Corabi sugli scudi!
Cenno a parte merita la versione di “Helter Skelter” cover dei Beatles fatta da mille e mille band, ma che i “Daisies” riescono a far diventare semplicemente dirompente! Il basso di Mendoza sembra davvero esplodere!! Ascoltare per credere.
Che dire infine, correte gente correte a vedere “The Dead Daisies” dal vivo e poi sarete costretti ad avere questa potente testimonianza della forza dell’Hard Rock… keep it “LIVE & LOUDER” !
Tracklist:
1. Long Way To Go
2. Mexico
3. Make Some Noise
4. Song And A Prayer
5. Fortunate Son
6. We All Fall Down
7. Lock ‘ N’ Load
8. Something I Said
9. Last Time I Saw The Sun
10. Join Together
11. With You And I
12. Band Intros
13. Mainline
14. Helter Skelter
15. American Band
16. Midnight Moses
Band:
Brian Tichy (Ozzy Osbourne, Foreigner) – batteria
David Lowy (Red Phoenix, Mink) – chitarra
John Corabi (Mötley Crüe, The Scream) – voce
Doug Aldrich (Whitesnake, Dio) – chitarra
Marco Mendoza (Thin Lizzy, Whitesnake) – basso