In una fredda, malinconica e piovosa giornata milanese di fine ottobre mercoledì 29 ottobre 2025, la noia sembrava farla da sovrana. Tale stato non aveva certamente fatto i conti con altri assoluti sovrani, pronti a svoltare la serata a tantissimi loro fan con il loro energico e unico show a base di sano e puro garage rock.

THE HIVES, eletti sovrani col loro ultimo album “The Hives Forever, Forever The Hives”, uscito quest’estate e da me recensito, hanno conquistato tutto il pubblico dell’Alcatraz in un’ora e mezza intensa. Sono stati eseguiti brani che ripercorrono la loro ormai più che venticinquennale carriera, con tante hit che esplosero all’epoca su MTV come “Main Offender” o “Hate to Say I Told You So”, insieme ai brani più recenti tratti dall’ultimo album come “Enough Is Enough” o “Legalize Living”.

Il difficile compito di aprire il concerto per una band che molti riconoscono come una delle più travolgenti in ambito live è stato affidato ai SNOOPER e agli YARD ACT. La prima band, capitanata dalla cantante Blair Tramel, arriva da Nashville, Tennessee, meglio conosciuta come la città del Jack Daniel’s. Ahimè, di veramente potente non hanno offerto molto e hanno intrattenuto i presenti – non troppo coinvolti né numerosi – con circa mezz’ora di punk rock molto californiano, tra accelerate hardcore e momenti quasi pop. Niente di trascendentale: la band deve crescere ancora e si spera sappia evolversi con una proposta più riconoscibile tra le tante in circolazione. Il momento più divertente è stato quando un personaggio (in tutti i sensi) si è aggirato tra il pubblico con un costume in stile cartone animato, regalando momenti di buonumore.

 

Dopo un cambio palco adeguato, è stato il turno degli inglesi YARD ACT, che stanno accompagnando la band svedese per tutto il tour europeo. L’interazione tra il frontman James Smith e il pubblico è stata vivace, e il gruppo – già passato in Italia in passato – lo ha ricordato durante il set. Il tempo a disposizione è stato leggermente maggiore e l’alchimia tra i musicisti certamente più solida rispetto agli openers. Tra i saluti e i tentativi di parlare in italiano, la band ha conquistato progressivamente il pubblico con una proposta che miscela indie rock, elementi funky e persino sonorità dell’italo disco anni ’80. L’influenza dei Red Hot Chili Peppers è fin troppo evidente, ma la band ha fatto centro anche grazie all’ottimo chitarrista Sam Shipstone.

 

Appena spente le luci sulla loro esibizione, l’attesa è salita smisuratamente per gli headliner della serata: THE HIVES. Provenienti da Fagersta, in Svezia, si narra che siano stati messi insieme dal misterioso Randy Fitzsimmons, a cui è stato tributato il penultimo lavoro della band. Non è molto che mancavano dall’Italia: avevano suonato nel 2023 a Milano ai Magazzini Generali e nel 2024 a Bologna al Sequoie Music Festival.

Anche grazie al successo di brani come “Countdown to Shutdown”, accompagnato da un video d’impatto e da frequenti passaggi radiofonici, la band ha fatto “tick, tick, boom” ovunque – tanto per parafrasare il titolo di una delle loro hit più celebri.

Il concerto è stato supportato da due megaschermi laterali per migliorare la visione, una scenografia essenziale con il logo della band dietro la batteria, pochi effetti ma soprattutto un palco molto illuminato. Dopo una breve intro, la band è salita sul palco in un tripudio generale. Elegantissimi, con scarpe da boutique, completi neri, cravatte bianche e luci integrate negli abiti, i membri della band – capitanati da Pelle Almqvist – non si sono risparmiati. I musicisti hanno mantenuto le proprie postazioni per tutta la durata dello show, mentre Pelle è sceso tra il pubblico, ha surfato sulle teste e ha interagito più volte con i fan.

Lo show si è aperto con “Enough Is Enough”, primo estratto da “The Hives Forever, Forever The Hives”, e si è chiuso con la titletrack stessa come ultimo dei tre bis. Alcatraz completamente sold out e pubblico partecipe tra cori, pogo e battiti di mani.

Non ci sono molte band capaci di intrattenere come THE HIVES: tutti a fare gli alternativi, i politically correct, a mischiare male i generi. Loro restano fedeli alla propria formula: puro garage rock con il padre Iggy Pop come ispirazione e un’eleganza sopraffina nei completi, passati dalle suite bianche con cravatte nere fino all’attuale outfit.

Pogo massiccio su hit come “Hate to Say I Told You So” e sulla carica latina e ska di “Born a Rebel”, pura libidine con “Walk Idiot Walk”. Da ricordare anche “Paint a Picture”, tratta dall’ultimo album, in cui la band si è fermata improvvisamente restando immobile, e l’introduzione della band condotta da un fan salito sul palco che ha presentato in italiano Pelle Almqvist.

Non sono mancati i classici momenti di interazione col pubblico, alternando le voci femminili e maschili, e qualche piccolo problema tecnico con l’audio nella zona vicino al bar.

THE HIVES, spettacolari, si rivedono sempre con immenso piacere.
Grazie a Barley Arts e Alcatraz Club Milano per aver regalato una serata memorabile con questa favolosa band.

Testo di Mauro Brebbia
Fotografie di Moira Carola

Scaletta:

  1. Enough Is Enough
  2. Walk Idiot Walk
  3. Rigor Mortis Radio
  4. Paint a Picture
  5. Main Offender
  6. Born a Rebel
  7. Stick Up
  8. Bogus Operandi
  9. Hate to Say I Told You So
  10. O.C.D.O.D.
  11. I’m Alive
  12. Here We Go Again
  13. Countdown to Shutdown
  14. Come On!
  15. Tick Tick Boom
    Encore:
  16. Legalize Living
  17. Smoke & Mirrors
  18. The Hives Forever, Forever The Hives

 

 

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