a cura di Francesca De Toma e Francesco Amato

In una umida serata milanese impossibile mancare al Satanic Panic Tour 2024 che vede i LUCIFER ritornare in Italia assieme a TANITH e THE NIGHT ETERNAL. Il Legend accoglie queste tre band con un pubblico molto carico, entusiasta ma di limitata quantità. Peccato. Vale la pena vedere queste tre gruppi dal vivo.

In apertura in questa serata ci sono i Tanith, gruppo side-project del chitarrista dei Satan, Russ Tippins. La band propone un un hard rock anni 70 con qualche influenza prog per un sound nel complesso molto retrò ma che risulta comunque accattivante e non banale. Con due album all’attivo propongono alcuni brani tra cui spicca “Citadel” con un guitar work molto incisivo. Il set è breve date le tempistiche ma è un’ottima performance e presentazione del gruppo statunitense molto apprezzata dal pubblico del Legend Club.

Setlist:
1. Olympus by Dawn
2. Cassini’s Deadly Plunge
3. Architects of Time
4. Never Look back
5. Snow tiger
6. Flame
7. Citadel

Seconda tappa di questa serata ci porta in Germania con The Night Eternal, giovane band tedesca dal piglio heavy Metal classico ma con un tocco dark. Lo stile ha un nonsochè di occulto e i testi dei brani sono molto oscuri. Il frontman Ricardo Baum dimostra una showmanship carismatica e perfettamente in linea con lo show, si muove come un’anima dannata con una voce cruda e potente. Il pubblico ha raggiunto una buona affluenza e si mostra rapito dal concerto, che è il perfetto opening act per i Lucifer. Negli ultimi anni infatti vantano altre aperture di livello come ai Blind Guardian, ma data la caratura e la particolarità del genere proposto non rimarranno a lungo solo un opening act. Per i fan del genere sono già considerati una band di culto da tenere d’occhio.

1. Between the Worlds
2. In Tartarus
3. We Praise Death
4. Run with the Wolves
5. Shadow’s Servants
6. Elysion (Take me over)
7. Prince of Darkness
8. Moonlit Cross

Puntuali arrivano i LUCIFER. Finalmente ho la possibilità di incontrarli dal vivo. Durante il tour con i Ghost, traffico in autostrada e lunga fila per entrare all’ippodromo mi hanno impedito di poter gustare la loro performance. Incontro Joanna ad inizio serata, la saluto, ci scambiamo i convenevoli di rito, comprendo la sua squisita gentilezza di persona (intervistata prima dell’inizio del tour europeo) e la sua delicata ed elegante presenza anche lontana dal palco; persona molto interessante ed artista completa. Adoro il suo spessore spirituale ed intellettuale.

Si inizia subito con ‘Crucifix (I Burn for You)‘ e mi fermo ad osservare il quintetto sul palco. Capicità di ipnotizzare l’audience ed attirare la sua attenzione, proiettare lo spirito verso seducenti percorsi, creare suggestive atmosfere. Un mondo completamente alterato e sofisticato in cui la musica e le intriganti linee melodiche la fanno da padrone.

Uno spettacolo degno di questo nome. E’ Lucifer, la prima stella del mattino… la prima luce del mattino. ‘Ghosts‘, ‘Midnight Phantom‘ e ‘Riding Reaper‘ completano il primo momento dello show. Si nota subito l’affiatamento e la perfetta sintonia dei cinque musicisti. I chitarristi Martin Nordin e Linus Björklund alternano i loro riff in modo impeccabile e i loro solo vivono di un profondo senso di oscuro presagio. ‘Wild Harshes‘ (con tanto di urna cineraria e la breve testimonianza di Joanna che ci confessa la sua passeggiata mattutina al Cimitero Monumentale di Milano) e ‘Fallen Angel‘ sono le tracce che seguono e che ci stringono verso una nuova dimensione strappando il legame terreno.

E’ davvero un’ottima band che gestisce bene tutte le situazioni sonore fornendo al giusta dose di carica potente grazie ai forsennati giri di basso di Harald Göthblad e ad una infinita sapienza artistica di Nicke Andersson, un personaggio unico e fondamentale nella storia dei Lucifer. Davvero un grande musicista. Joanna Platow Andersson è davvero splendida, un modo di essere sul palco davvero affascinante, una voce sempre unica sempre precisa e sempre trascinante. L’aspetto malinconico, romantico – nel senso letterario del termine, sono dei possenti artifici artistici degni di stima e considertazione.

La performance prosegue con ‘The Dead Don’t Speak‘ e ‘At the Mortuary‘ dall’ultimo album Lucifer V. Una magnifica ‘Slow Dance in a Crypt‘ viene resa in un modo magnifico anche dal vivo. ‘Bring me his Head‘ mi riporta al video, ma questa volta niente sangue… è meglio mantenerci puliti, via.

Una bellissima serata che si conclude con ‘She’s so Heavy‘, ‘Maculate Heart‘, ‘California Son‘ (grande potenza anche dal vivo) e ‘Reaper on your Heart‘.

Scopro con rammarico che uno dei miei brani preferiti, presenti in scaletta, ‘Leather Demon‘ non è stato eseguito… grande peccato per me. Sono certo che avrò occasione di poterlo ascoltare in uno dei prossimi concerti in Italia…

LUCIFER… Grandi…

Grazie ai miei amici temerari…

 

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