Un tranquillo sabato di metà  ottobre mette gli hard rockers della penisola di fronte all’ardua scelta se recarsi in Piemonte per assistere allo show degli House Of Lords o se invece fare tappa in Emilia per il ritorno nel nostro paese di Tom Keifer: con tutto il rispetto che dobbiamo a una band come quella guidata dallo strepitoso James Christian, decidiamo senza alcun dubbio, così come la maggioranza dei rock aficionados, di andare a tributare il giusto omaggio allo storico leader dei Cinderella, che torna a Bologna a quattro anni di distanza dal memorabile concerto tenuto dalla sua band in quel dell’Estragon nel giugno del 2011.

Quella sera parecchi di noi erano convinti che difficilmente avremmo avuto l’occasione di rivedere Tom in Italia, specialmente dopo che i Cinderella sono stati messi purtroppo in naftalina, da ormai qualche anno: invece ecco che il tour di supporto all’album solista “The Way Life Goes” (Merovee Records, 2013), uscito oramai già  da un paio di anni, riporta il nostro Tommasino nel capoluogo felsineo, concedendoci la possibilità  di poter applaudire dal vivo ancora una volta uno degli interpreti piùcaratteristici ed emozionanti di quell’hard rock made in USA anni ’80 che tanto amiamo.

Davanti all’accogliente locale denominato “Zona Roveri”, situato nella periferia bolognese, si assiepano sin dal primo pomeriggio le prime facce note e quando, alle ore 20 vengono aperte le porte, la fila per entrare arriva sino all’altro lato della strada.

A scaldare il pubblico in apertura di serata è stata chiamata la band locale dei Noise Pollution, che, nonostante tutti gli sforzi profusi, non riesce a coinvolgere piùdi tanto gli astanti, anche in virtùdi sonorità  un po’ troppo influenzate dalle nuovi correnti moderniste che non aiutano certo a smuovere una platea di rockers piùtradizionali, i quali in maggioranza rimangono a stazionare tra il bar e l’ampio dehors del locale.

Alle 22,30 però, non appena dagli speakers cominciano a diffondersi le note della slide guitar di “Bad Seamstress Blues” veniamo immediatamente tutti attratti verso il palco come i topolini del pifferaio di Hamelin e, nel momento in cui la band irrompe sul palco con “Fallin’ Apart At The Seams” l’entusiasmo erompe senza piùfreni. Tom è accompagnato da un gruppo di musicisti solido e ben affiatato, tra i quali spicca alle tastiere un certo Paul Taylor di fama Winger/Alice Cooper, ma gli occhi di tutti sono come ipnotizzati dalla sua figura carismatica che ci conduce lungo una setlist che, accanto ai brani piùrappresentativi del suo unico album solista, non può che comprendere tutti i classici della sua band d’origine.

Così, dopo una trascinante “It’s Not Enough” e una piùsognante “A Different Light”, arrivano le storiche “Somebody Save Me” e “Shake Me” dal primo album dei Cinderella ad infiammare la platea e a far ballare tutti quanti. La meravigliosa “Heartbreak Station” (a parere del sottoscritto una delle piùemozionanti ballad di ogni tempo) apre un intermezzo acustico nel quale trova spazio una versione da accapponare la pelle di “Don’t Know What You’ve Got (Till It’s Gone)”, durante la quale Tom usa il cellulare per far sentire i cori del pubblico alla moglie Savannah in convalescenza negli States dopo un piccolo intervento chirurgico.

Questa sera i noti problemi che hanno afflitto purtroppo nel corso degli anni la voce di Tom sembrano essere solo un ricordo: certo, la sua voce non può essere proprio uguale a quella di trent’anni fa, specialmente sui picchi piùalti, ma le emozioni che riesce a trasmettere restano uniche, così come la sua capacità  di passare dai toni piùsuadenti e bluesy a quelli piùgrintosi e rock. Tutto questo è evidente soprattutto nella power ballad per eccellenza “Nobody’s Fool” della quale veramente nessuno può esimersi dall’intonarne il drammatico chorus.

La temperatura diventa bollente quando la band si lancia in altri tre classici del repertorio Cinderella, come la rocciosa “Night Songs”, l’incantevole “Coming Home” e una scatenata versione di “Shelter Me”, sulle cui note il carismatico leader si congeda dal pubblico.

Ma la serata non può ovviamente concludersi qui e quindi il buon Tom, dopo qualche minuto, ritorna sulla scena per offrirci due appassionate cover come “It’s Only Rock’n’Roll (But I Like It)” e “With A Little Help From My Friends”, come a ricordare a tutti quanti quali sono le sue (e le nostre) radici.

Con una deflagrante versione di “Gypsy Road” il concerto giunge alla fine, lasciandoci tutti quanti con la soddisfazione di aver potuto assistere ad uno show che ancora una volta ha dimostrato la grandezza di un artista davvero assoluto, capace di trascinarci su quell’autostrada dei sogni che noi chiamiamo Rock’n’Roll.

Unico rammarico il fatto che, a fine serata, il locale sia stato fatto sgomberare in fretta e furia per lasciare spazio alla serata “dance”, ma d’altra parte si sa che in Italia questo è il triste destino della musica rock da sempre obbligata a combattere a gomitate per trovare un minimo di spazio.

Torna presto Tom, non farci aspettare altri quattro anni prima di farci rivivere un’altra serata emozionante come questa: noi ti aspettiamo.

Band:
Tom Keifer ”“ voce, chitarra
Tony Higbee ”“ chitarra
Bill Mercer ”“ basso
Paul Taylor ”“ Tastiere
Paul Simmons ”“ Batteria
Kendra Chantelle – Cori

Setlist:
1. Bad Seamstress Blues/Fallin’ Apart At The Seams
2. It’s Not Enough
3. A Different Light
4. Somebody Save Me
5. Shake Me
6. Heartbreak Station
7. The Flower Song
8. Don’t Know What You’ve Got (Till It’s Gone)
9. Nobody’s Fool
10. Solid Ground
11. Night Songs
12. Coming Home
13. Shelter Me
14. It’s Only Rock’n’ Roll (But I Like It) (The Rolling Stones cover)
15. With A Little Help From My Friend (The Beatles Cover)
16. Gypsy Road

 

 

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All you need to know about me is that I was born and raised on Rock 'n' Roll. We'd better let the music do the talking, as Joe Perry used to say...

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