Chi dice che il Rock non sia piùvivo e non sia piùun genere che venga suonato ancora con intatta passione, sicuramente non ha capito nulla e soprattutto non ha sentito Tuk Smith. Tuk Smith è l’ex leader dei Biters, band proveniente dalla Georgia e precisamente da Atlanta (la stessa terra dei mitici ‘The Black Crowes‘). Dopo un percorso durato nove anni, Tuk Smith debutta da solista e si fa accompagnare dai “The Restless Hearts“.
Tutto sembra andare bene per lui! Una produzione dell’e.p da parte del leggendario Rob Cavallo (nda produttore del plurimilionario ed epocale disco dei Green Day “Dookie”, tra le altre cose), un tour primaverile come supporters degli Airbourne e soprattutto la sua presenza nel tour maggiormente pubblicizzato ed atteso negli Stati Uniti nell’imminente estate, quello insieme a Motley Crue, Def Leppard, Poison, Joan Jett and The Blackhearts.
Un sogno per tantissimi rockers e diventato realtà per lui, ma che purtroppo causa coronavirus, sarà destinato molto e quasi sicuramente destinato a rimanere sogno. Il rocker non si è perso d’animo e ha pubblicato questo ottimo e.p di tre canzoni ed ogni tanto suona in diretta sui vari socials, mantenendo il contatto con la sua fanbase e facendosi conoscere agli altri.
Tuk è una persona molto generosa e ha deciso di destinare parte degli incassi a DirectRelief.
Il miniep è davvero coinvolgente e direi quasi cantautoriale in certi momenti. Le influenze dei “The Clash”, di Johnny Thunders e dei “The Buzzcocks” si fanno certamente sentire.
L’inizio è affidato alla coinvolgente titletrack “What kind of love“, un bel midtempo e che ha un ritornello davvero che sa entrarti in circolo come il whisky d’annata piu’ gradevole.
La produzione di Rob Cavallo è impeccabile e senza sbavature ed è stata ottenuta ,grazie al fatto che Tuk gli ha suonato i pezzi semplicemente scarni e con la chitarra acustica in preproduzione e poi Rob ha accettato l’invito a produrre il mini ep.
“Lookin for love, ready for war” è accompagnato invece da un coinvolgente video live, dove si vede la band esibirsi davanti ad un pubblico di belle donne che si lasciano disinibire dalla forza del rock di Tuk e rockers amanti della birra semplicemente in estasi per le note di questa band. Il look della band è assolutamente ispirato agli anni ’70, qualcosa che può ricordare Buckcherry, Rival Sons e band simili. Anche questo è un ottimo anthem che ti entra in circolo, che è caratterizzato anche da un bellissimo assolo. Io vi consiglio di guardare le sue performance live dalla sua mansarda con tantissimi dischi degli Slade, Alice Cooper e altri. Tuk sa perfettamente intrattenere anche con la sua acustica e con la sua splendida voce calda ,che può essere molto apprezzata anche da chi ami ad esempio Gilby Clarke (come me).
“Glitter and the greed” è il terzo pezzo di questo ep ed è quello piùcattivo. La grinta che ci mette la band capitanata da Tuk e’davvero coinvolgente e direi la menzione d’onore spetta sicuramente al batterista Nigel Dupree. In lontananza ci sono sicuramente persino echi della migliore produzione della Motown e il pezzo sprizza gioia da ogni nota.
Sicuramente un artista che suona con il cuore e non con freddezza. Un vero peccato che le esibizioni live sono sospese, ma spero davvero possa venire in Italia un giorno.
Recensione: Mauro Brebbia
Tracklist
1. What Kinda Love
2. Lookin’ for Love Ready for War
3. The Glitter and the Greed
Band
Tuk Smith – Cantante, Chitarra
Ricky Dover jr. – Chitarra
Nigel Dupree – Batteria
Shane Rickerson – Basso
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