Frontiers Music – Febbraio 2015
Alla fine di un tour mondiale che ha portato la band ad esibirsi davanti ad oltre 150.000 persone in 58 stati diversi, gli Uriah Heep hanno immortalato su cd, vinile e dvd il loro ultimo show al Koko di Londra. Recensire un Live ci pone davanti ad una duplice considerazione: il prodotto discografico e la performance della band. Per quanto riguarda il primo, dopo una serie di discutibili uscite di eventi disseminati ai quattro angoli del pianeta, finalmente un lavoro che grazie anche alla versione dvd rende giustizia ad un gruppo che sul palco ha sempre dimostrato che i veri valori di una band sono quelli che le proposte, valide in studio, vengano confermate on stage.
Davanti al pubblico amico di casa, ma non per questo meno esigente, gli Uriah Heep presentano un ben riuscito mix fra brani pre e post l’epopea Hensley/Byron piùqualche anticipazione di ‘Outsider’ tralasciando solo le testimonianze sonore della loro terra di mezzo, dai contorni forse troppo FM, e per questo è giusto render loro merito”…
L’impatto sonoro è caratterizzato come sempre dalla sapienza chitarristica di Mick Box, membro fondatore e sempre presente in formazione da oltre 40 anni, pochi power-chords e piùspazio a riff derivanti da arpeggi e scale lasciando il tappeto ritmico alle tastiere di Phil Lanzon.
‘Magic’ Box esegue escursioni melodiche che rendono personalissima nel puro stile della band la struttura dei brani quasi come se si collegasse un carillion ad un overdrive ed all’immancabile wah-wah e gli assoli scorrono fluidi e poco invadenti senza cadere nella banalità di virtuosismi tecnici fini a se stessi.
La sezione ritmica recentemente rinnovata a causa della defezione per problemi di salute di Lee Kerslake e dalla scomparsa del compianto Trevor Bolder assolve il compito egregiamente; Russel Gilbrook e Dave Rimmer, rispettivamente batterista e bassista, meritano un voto ampiamente sufficiente.
Un discorso a parte per Bernie Shaw, il vocalist, a parer mio assolutamente il piùvicino per timbro e tecnica all’impareggiabile e indimenticato David Byron (non me ne vogliano gli estimatori di Lawton, Sloman e Golby) evidenzia qualche segno di debolezza ricorrendo talvolta all’aiuto del falsetto e dei cori, tuttavia la performance rimane notevole a dispetto di coetanei militanti in altre band ben piùtitolate ma ahimè colpite inesorabilmente a livello geriatrico.
In conclusione non ci resta che apprezzare questo lavoro che come altre uscite discografiche di quest’ultimo periodo testimonia di quale pasta siano fatti coloro che hanno contribuito in modo inequivocabile al diffondersi della cultura Hard Rock e ne restano comunque maestri indiscussi.
Tracklist:
CD 1:
1. Against the Odds
2. Overload
3. Traveller in Time
4. Sunrise
5. Stealin’
6. I’m Ready
7. Between Two Worlds
8. Can’t Take That Away
9. One Minute
10. Nail on the Head
CD 2:
1. Into the Wild
2. Gypsy
3. Look at Yourself
4. Box Wah Box
5. July Morning
6. Lady in Black
7. Free’n’easy
8. Easy Livin’
Band:
Mick Box – chitarra
Phil Lanzon – tastiere
Bernie Shaw – voce
Russell Gilbrook – batteria
Davey Rimmer – basso
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