Ci era voluta la polemica dell’ex Beatle Paul McCartney per far parlare dell’annosa questione del rimborso dei concerti annullati saltati per la pandemia: 

“È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi

aveva detto Macca in un comunicato riguardo ai due concerti annullati a Napoli (10 giugno) e Lucca (13 giugno), facendo mettere avanti le mani a Franceschini, ministro del Turismo e della Cultura per un correttivo alla norma contenuta nel famoso art.88 che prevedeva i “buoni” al posto del rimborso:

“È evidente che la ratio della norma è che il voucher valga solo per un concerto dello stesso artista e che se questo non si terrà  lo spettatore avrà  diritto al rimborso. Il Parlamento credo potrà  intervenire in conversione per togliere ogni dubbio interpretativo sulla norma”.

In conseguenza a queste dichiarazioni, era stato proposto l’emendamento a firma di Sergio Battelli del Movimento 5 Stelle, che prevedeva l’estensione della validità  del voucher a 24 mesi, rinnovabili per altri 12 (quindi per tre anni massimo), con la possibilità  di essere rimborsati alla scadenza. Estende anche la scadenza per la richiesta dei voucher: da 30 a 180 giorni dopo l’annuncio della cancellazione degli eventi. 

Anche Ticketone, in una dichiarazione di oggi dell’amministratore delegato Lionetti, sembra d’accordo su questo punto.

Tuttavia l’emendamento non sarà  approvato prima di domani, 17 giugno, e la scadenza per chiedere il voucher per i concerti di McCartney.

Battelli ha spiegato che non è ancora chiaro se si riuscirà  a rendere retroattiva la richiesta di rimborso per i voucher e cioè se varrà  anche per quelli erogati prima della sua approvazione. 

Secondo le dichiarazioni di  Franceschini non ci dovrebbero essere problemi su questo punto, dato che ha espresso il parere proprio sui concerti di Paul.

Inoltre l’emendamento non risolverebbe la questione del rimborso immediato, ma solo alla scadenza di 2 anni.

Quindi al momento i fan delusi di Macca hanno alcune opzioni:

  • chiedere il voucher entro il 17 secondo le modalità  riportate da Ticketone;
  • non chiedere il voucher e aspettare l’approvazione dell’emendamento;

Alcuni fan stanno mandando pec di richiesta rimborso agli organizzatori, D’Alessandro & Galli, ma la risposta data ad alcune mail è quella di fare domanda per il buono.

Il Codacons si sta muovendo su due fronti, una appellandosi alla Commissione Europea per aprire una procedura d’infrazione, e dall’altro lato, operare un’azione collettiva con gli avvocati dell’associazione consumatori.

Il Codacons di Napoli attraverso gli avvocati Giuseppe Ursini e Domenico Terracino, sta predisponendo in questi giorni le carte per la citazione in giudizio, come racconta IlDenaro.it:

 il Codacons ha deciso di lanciare una doppia iniziativa legale: un esposto alla Commissione Europea affinché apra una procedura di infrazione contro l’Italia per aver introdotto l’illegale strumento del voucher come unica forma di rimborso, ma soprattutto, un’azione collettiva contro gli organizzatori di eventi da parte degli spettatori che hanno acquistato i biglietti per lo spettacolo annullato”.

Alla domanda sul perché di proporre comunque la causa, nonostante il Decreto Cura Italia preveda il voucher:

“Sulla legge, che disciplina il contratto con prestazioni corrispettive. In questo caso, è di tutta evidenza che, se un evento viene annullato e non sarà  piùrealizzato, il consumatore ha diritto alla restituzione della somma pagata e non certo ad un voucher, anch’esso subordinato ad eventuali sopravvenienze negative future. Infatti, Ai sensi dell’art. 1463 c.c., nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità  della prestazione dovuta, non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già  ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito. Su questo anche la Cassazione fa precisazioni a riguardo”.

Anche secondo l’Aduc le direttive europee sulla tutela dei consumatori sarebbero violate:

“In tutto il resto d’Europa ”“ dice l’Aduc – i biglietti per gli eventi saltati vengono rimborsati, solo l’Italia cerca di fare caso a parte violando le direttive europee in materia di clausole vessatorie (Direttiva 93/13/CEE) e di pratiche commerciali sleali (Direttiva 2005/29/CE)”

Per quanto riguarda il Firenze Rocks, al momento l’organizzazione deve ancora chiarire se i Guns N’ Roses resteranno headliner anche per l’anno 2021. Erano in corso trattative con la band per recuperare l’intero tour europeo, e lo stesso Slash aveva dichiarato che avrebbe posticipato senza problemi.

Recentemente sono stati riconfermati al 16 giugno i Red Hot Chili Peppers, il 17 i Green Day e il 18 Vasco Rossi. Rimane libero lo slot di sabato 19 luglio 2021.

Lo stesso festival contava di svelare la line-up completa entro il 18 giugno, come scritto precedentemente  in alcuni post di FAQ.

A differenza di come precedentemente comunicato, sembra posticipata sul sito di TicketOne la possibilità  di richiedere il voucher. La scadenza risultava fissata prima al 18 giugno, come leggiamo sul sito ufficiale dell’evento:

Mentre se leggiamo sul sito di TicketOne riservato ai concerti sospesi, annullati o rinviati leggiamo invece termine richiesta rimborso 15 luglio 2020 e l’evento annullato:

Sul sito di Ticketmaster.it il termine per la richiesta di rimborso per la band di Axl rimane al 18 giugno:

Speriamo venga fatta chiarezza al piùpresto…

AGGIORNAMENTO

Anche Ticketmaster.it ha corretto il termine per richedere il voucher per i Guns:

Unicamente in riferimento alla data dei Guns N’ Roses a Firenze Rocks e ai sensi e per gli effetti dell’art. 88, D.L. 17/03/2020 n. 18, convertito in L. 27/2020, così come modificato dal D.L. n. 34 del 19/05/2020 (art. 183 comma 11), è possibile inviare una richiesta di rimborso tramite voucher entro e non oltre il 15 luglio 2020 selezionando l’evento dei Guns N’ Roses a Firenze Rocks dal menùa tendina.

 

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