Un nuovo emendamento proposto da Sergio Battelli dei Cinque Stelle propone di cambiare le regole dei voucher, sia per la durata della validità che per quanto riguarda la possibilità di rimborso, finora negata dall’art. 88 del decreto Cura Italia.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a seguito delle numerose lamentele ricevute negli ultimi mesi da parte dei consumatori, era infatti intervenuta per segnalare al Parlamento e al Governo l’incongruenza della norma prevista dalla disciplina d’emergenza di cui all’art 88-bis del cosiddetto decreto Cura Italia (legge 17 marzo 2020 n.18 convertito con modifiche dalla legge n.27/2020), che prevedeva i voucher al posto del rimborso nel settore turistico., sottolineando però come il rimborso fosse comunque un diritto del consumatore.
Ora, come riportato di QuiFinanza, in Parlamento si tenta di mettere una pezza alla problematica del mancato rimborso, con un emendamento a prima firma di Sergio Battelli, che prevede:
- L’estensione della validità del voucher a 24 mesi, rinnovabili per altri 12 o la possibilità di essere rimborsati alla scadenza;
- Proroga dei tempi per richiedere il voucher, che oggi sono di 30 giorni, fino a 180 giorni dalla comunicazione della cancellazione dell’evento;
- La creazione di un fondo da 30 milioni di euro per ristorare gli organizzatori in caso di effettivo rimborso di un voucher scaduto;
- L’istituzione di una garanzia statale in caso di inadempienza da parte dell’organizzatore.
La problematica è stata molto sentita da chi aveva acquistato i biglietti per i concerti di Paul McCartney a piazza del Plebiscito a Napoli (il 10 giugno) e al Lucca Summer Festival (13 luglio). Biglietti molto cari, fino a oltre 200 euro cadauno, polemiche cresciute dopo le parole dell’organizzatore al Fatto Quotidiano:
Intendiamoci chi ama la musica, la aiuta. I biglietti di Paul McCartney costavano da 80 a 230 euro e chi li ha acquistati se li poteva permettere, insomma parliamo di un target preciso.
Per ottenere il voucher relativo ai concerti di Paul McCartney c’è tempo fino al 17 giugno e occorre seguire la procedura indicata da TicketOne. I costi di prevendita faranno parte del voucher, mentre non verranno rimborsati in alcun modo i costi del servizio per la vendita online che ammontano al 5% piùIva del costo totale del biglietto.
Denaro che non verrà restituito, come ha spiegato a La Repubblica Andrea Grancini, direttore generale di TicketOne, perché
“copre i costi di un servizio che abbiamo già erogato e per il quale sono già stati sostenuti i relativi costi. In più, tutta la procedura di annullamento del biglietto, l’emissione dei voucher e la sua distribuzione ai clienti ha un costo, che non chiediamo al cliente”.
Sulla questione era intervenuto il Codacons:
“Il Codacons è stata l’unica associazione in Italia a scagliarsi contro i voucher come unica forma di rimborso di viaggi e vacanze annullate, e la Commissione Europea ha recepito il nostro esposto inviato poche settimane fa proprio per ottenere l’intervento dell’Ue contro tale pratica illegale”
aveva affermato il presidente Carlo Rienzi del Codacons,
“Ci aspettiamo ora l’apertura di un procedimento di infrazione contro lo Stato Italiano, che col decreto Cura Italia ha cancellato con un colpo di spugna i diritti degli utenti sul fronte del turismo”
Secondo quanto riferito dal Sole 24 Ore, dopo la riunione delle commissioni il Parlamento passerà a votare i singoli emendamenti non prima del 15 giugno prossimo.
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