Arrivato alla quinta edizione, la terza consecutiva a cui prendiamo parte dopo uno stop forzato causa covid negli ultimi due anni, il Wildfest ci propone una intensa due giorni il 27 e 28 maggio nella ormai affermata location De Spiraal a Geraardsbergen, Belgio. Un weekend a base di buona musica, buona birra e piacevole compagnia.
GIORNO 1.
Si parte in ritardo con qualche problema tecnico e la prima band in scaletta per la prima giornata sono gli ALL I KNOW che giocano in casa con pezzi orecchiabili e di facile presa sul pubblico. Tornati all’attivo dopo 10 anni dall’uscita dell’album “Vanity Kills”, ripubblicato in edizione deluxe con alcuni inediti, su cui si concentra la scaletta. L’unica cosa che si potrebbe contestare sono il look (sembrano usciti da una battle of the bands) e la staticità dei componenti della band, che si muovono poco sul palco ma ci offrono tutto sommato una buona performance.
Setlist:
All Night Long
All The Way
Into Your Heart
As Long As
Turn Back Time
Bad Boy
Hiding From Love
Spare Me The Lies
Rain
Si prosegue con i BLACK DIAMONDS dalla Svizzera che riescono, sebbene con un po’ di fatica, a scaldare il pubblico già piuttosto numeroso in sala. Attivi dal 2004, con 4 studio album tra cui l’ultimo “No-Tell Hotel” uscito lo scorso Marzo 2021. Con Mich e Andi che si alternano alla voce, e un look prettamente Los Angelino, la band propone un buon set divertente e con buona presa sul pubblico.
Setlist:
No-Tell Hotel
Evil Twin
I’ll Be Ok
Forever Wild
Pieces Of A Broken Dream
Lonesome Road
Thrillride
We Want To Party
Avevamo già avuto occasione di seguire e vedere gli svedesi WILDNESS in precedenza con l’ex cantante Gabriel Lindmark. In attesa dell’uscita del terzo album in studio per la nostrana Frontiers, la band ha una buona tenuta e coesione sul palco. Ottimo set e buon coinvolgimento da parte del pubblico. Sicuramente una band di nuova generazione che prende ispirazione da band del passato rivisitate con elementi più prettamente melodici.
Setlist:
Die Young
Renegades Of Love
Burning It Down
My Hideaway
Collide
Turning The Pages
War Inside My Head
Cold Words
Segue la performance dei VEGA con la voce super pulita e precisa di Nick Workman, di cui l’esperienza e le capacità vocali sono un gradino superiore a quanto visto fino ad ora. La band inglese formatasi nel 2009 e con ben 7 studio album all’attivo propone un’ottima esibizione con una bellissima cover di “Animal” dei Def Leppard in chiusura, un modo molto ruffiano per catturare l’attenzione del pubblico.
Setlist:
Worth Dying For
Monster
Kneel To You
Mission
Live For Me
Kiss Of Life
White Flag
Sooner or Later
Animal
Arriva il momento dei THE CRUEL INTENTIONS, una delle migliori performance del festival e della prima giornata. Li conosciamo bene e con il loro sleaze rock venato di punk e guidati da quel pazzo di Lizzy Devine (in senso affettuoso), non sbagliano una nota, hanno quell’attitudine da spacconi che ha una presa incredibile sul pubblico, il quale si lascia andare a un vero e proprio moshpit. La transenna che divide il pit dei fotografi infatti a un certo punto sparisce e il pubblico si ritrova direttamene sotto il palco. Pazzesco, bastano due note e hanno il potere di cancellare tutto quanto visto fino a quel momento. La band presenta pezzi vecchi come i classici “Weekend Suffering”, “Enemy In Me”, “Sick Adrenaline” e nuovi estratti dall’album di recente uscita “Venomous Anonymous” come “Reapercussion” e “Sunrise Over Sunset”. Da sottolineare la performance del chitarrista Kristian Solhaug esibitosi con una mano fasciata dopo uno scontro con una bicicletta…
Setlist:
Reckoning
Weekend Suffering
Sunrise Over Sunset
Genie’s Got A Problem
Chaos In A Bombshell
Reapercussion
Go Fuck Yourself
White Pony
Kerosene
Enemy In Me
Sick Adrenaline
Borderline Crazy
I KICKIN’ VALENTINA dagli USA hanno il difficile compito di salire sul palco e mantenere viva l’attenzione del pubblico dopo la performance precedente. Sound moderno di matrice americana guidato dalla voce graffiante e roca di D. K. Revelle, fanno un po’ fatica purtroppo a far presa sul pubblico, a parte alcuni brani coinvolgenti. Potremmo definirli una versione modernizzata a metà strada fra i Guns N Roses e i Motley Crue.
Setlist:
Sweat
Freakshow
On MY Side
Somebody new
Heartbreak
Shakedown
War
Turns Me On
Alone
Revenge Of Rock
Get Ready
E finalmente salgono sul palco gli attesissimi CRAZY LIXX, per la gioia delle donzelle in sala e non solo. Reduci dalla pubblicazione dell’ultimo album “Street Lethal” che ha ottenuto ottime recensioni, il quintetto di Malmö presenta una scaletta che ripercorre i principali successi della band come “Hell Raising Women”, “Blame It On Love”, “Walk The Wire” insieme alla potente “Rise Above” e la ruffiana “Anthem For America” che sono i singoli estratti dall’ultimo lavoro. Ritornelli catchy, suoni anni 80, la band è coesa sul palco e colpisce sempre la buona intesa musicale e personale che si riflette nel modo in cui i ragazzi scherzano tra di loro e intrattengono il pubblico. Insomma una conclusione col botto per questa prima giornata, che lascia spazio al dj set e all’after party.
Setlist:
Enter The Dojo
Rise Above
Hell Raising Women
Wild Child
Children Of The Cross
Wicked
Blame It On Love
Walk The Wire
Silent Thunder
XIII
Anthem For America
21 Til I Die
Ain’t No Rest In Rock N Roll
GIORNO 2.
Dopo una buona dormita siamo pronti per la seconda giornata del festival. Questa volta tutto fila liscio e la prima band a esibirsi sono i REBEL’S END. Band locale, attiva dal 2016, presentano un rock n roll di stampo metal, con suoni più grezzi e cattivi, da perfetti bad boys e che sprigionano una buona energia.
Setlist:
Evil Eye
Blood on my hands
Rawhead
Death and Destruction
Wayward
Outlaw
Blood from a stone
From the ashes
Inferno
If you ain’t shooting
I REACH sono stati per la sottoscritta la vera sorpresa del festival. Li conoscevo già dalla pubblicazione di “The Great Divine” ma non avevo ancora avuto la possibilità di vederli live. Sono passata da un classico sound hard rock melodic alla svedese alla sperimentazione con sonorità diverse dal solito che prendono spunto da band non prettamente del settore e purtroppo non fanno completamente presa su questo tipo di pubblico, ma vengono comunque apprezzati. Li definirei un mix tra Muse (“Higher Ground”) e Sixx AM (“Motherland”), con brani orecchiabili tra cui l’ultimo singolo uscito recentemente “Time (Shut Up)” e la più famosa “Running On Empty”.
Setlist:
New Frontier
Satellite
Shame
Young Again
Cover My Traces
Motherland
Time
Running On Empty
The Law
Arriva il momento tanto atteso degli SPEED STROKE, orgoglio italiano, che infiammano il palco nonostante qualche problema tecnico e conquistano il pubblico in visibilio, affamato, che a fine concerto viene a congratularsi con noi perché anche l’Italia ha da offrire delle band di livello molto alto. Guidati da uno dei migliori chitarristi che il nostro paese ha da offrire, Bassa Bassani, e dall’estro del frontman Jack, gli Speed Stroke sono sicuramente una delle migliori performance della giornata.
Setlist:
Heartbeat
Nothing’s True
End Of This Flight
Scene Of The Crime
From Scars To Stars
Demon Alcohol
Out Of Money
After Dark
Soul Punx
No Love
Believe in Me
Seguono i belgi WILDHEART che sono presenza fissa in quanto organizzatori del festival stesso, col difficile compito di mantenere caldo il pubblico e l’atmosfera in sala dopo l’esibizione precedente. Avendoli già visti, ci tocca dire che forse questa volta l’esibizione risulta piuttosto ordinaria e non convince granché, probabilmente influenzati da quanto visto e sentito in precedenza.
Setlist:
A Stranger’s Eyes
Tonight We Rock
Rumours
On My Way
No Love
One Way Ticket
Dutch Courage
Stone Cold Fox
Never Let Go
I finlandesi TEMPLE BALLS, in tour con gli H.E.A.T da diverse settimane, stavano presentando uno show avvincente con brani melodici e di buon appiglio sul pubblico, che purtroppo però è stato interrotto per un incidente al ginocchio del bassista, per fortuna senza conseguenze troppo gravi per la band. Scuramente promossi e mandiamo a Jimi i nostri migliori auguri di una pronta guarigione.
Setlist:
Thunder From The North
Strike Like A Cobra
Falle Youth
What Is Dead Never Dies
T.O.T.C.
Solo Battle
Let’s Get It On
Si resta in Finlandia e tocca agli SHIRAZ LANE proseguire la giornata e con il loro show sono in grado in un attimo di far dimenticare l’incidente appena successo. La loro performance è una vera e propria bomba, si caratterizza per una grande energia ed intensità sul palco. Guidata dal carismatico Hannes Kett, la band esegue alcuni grandi successi alternati ai nuovi singoli “Broken Into Pieces”, “Scream” e “Disconnet from the Matrix” e chiudono con la cover di “To The Moon and Back” dei Savage Garden, durante la quale Hannes scende a cantare in mezzo al pubblico. Rivelazione del festival per chi scrive, i ragazzi ci hanno dato l’impressione di aver sfruttato gli ultimi 3 anni di assenza forzata dalle scene per ricaricare le batterie e tornare più in forma che mai con una delle migliori esibizioni non solo della giornata, ma dell’intero festival. Speriamo di rivederli presto, anche in seguito all’uscita del prossimo album prevista per agosto.
Setlist:
Wake Up
Tidal Wave
Disconnect from the Matrix
Keep It Alive
Scream
Reincarnation
Do You
Broken Into Pieces
Harder to Breathe
To The Moon and Back
I MAVERICK invece sono stati purtroppo una mezza delusione, avevamo avuto modo di vederli precedentemente all’Heat Festival in Germania e ci avevano fatto un’impressione completamente diversa. I nuovi brani si caratterizzano per un sound diverso, più moderno e meno hard rock ma fanno un po’ fatica a fare colpo sul pubblico. Risultano scarichi, forse a causa del confronto con l’esibizione precedente.
Setlist:
Falling
Thirst
The One
Dying Star
The Last One
Whiskey Lover
Switchblade Sister
Forever
Asylum
Devil’s Night
Dusk/CSD
Light Behind Your Eyes
In Our Blood
E infine, arriva il momento degli headliner della serata, gli H.E.A.T, indiscussi re della scena rock melodic svedese degli ultimi anni con il ritorno di Kenny Leckremo alla voce, che ha migliorato la sua presenza scenica, passando da una semi-immobilità a un correre avanti e indietro sul palco con una carica pazzesca e riconfermando le sue capacità vocali. Mattatore della scena Dave Dalone alla chitarra, gli svedesi si confermano una live band di grande presa e caratura. La scaletta ripercorre i grandi successi della band focalizzandosi soprattutto sull’ultimo full lenght “H.E.A.T II” e il debut album “H.E.A.T” oltre ai nuovi singoli “Back To The Rhythm” e “Nationwide” che anticipano l’album di prossima uscita “Force Majeure”.
Setlist:
One By One
Rock Your Body
Dangerous Ground
Emergency
Redefined
Straight For Your Heart
Late Night Lady
Come Clean
Drum solo
Back To The Rhythm
Beg Beg Beg
Cry
10000 Miles
Living On The Run
Nationwide
A Shot At Redemption
Rise
Andiamo a casa contenti. Il Wildfest si sta guadagnando il suo spazio nel panorama europeo con un gran successo di pubblico e grande prestazioni delle band. Un ringraziamento speciale a Jan De Greve e Mike De Coene per l’organizzazione e l’ottima accoglienza come sempre a noi riservata. Saremo sicuramente di ritorno alla prossima edizione.
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