I Winona Fighter hanno finalmente pubblicato il loro primo album, “My Apologies To The Chef”, disponibile ora tramite Rise Records. Questo debutto attesissimo è un’autentica dichiarazione d’amore al punk, realizzato con un approccio DIY che ne amplifica l’energia e la sincerità.

Un album che nasce dal cuore del punk

“È incredibile pensare che il nostro album di debutto sia finalmente fuori,” racconta Coco Kinnon, frontwoman e polistrumentista della band. “Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Rise Records, che ci ha dato la libertà di registrarlo in modo indipendente. Abbiamo fatto tutto nel nostro home studio, dal pre-produzione fino al mastering.”

La band, composta da Coco Kinnon, Dan Fuson (chitarra) e Austin Luther (basso e produzione), ha riversato tutta la propria energia in 14 tracce potenti e cariche di emozione, registrate in una camera per gli ospiti e in un garage. “È crudo, ha grinta e sentimento,” continua Kinnon. “È il nostro tributo al punk-rock, e speriamo che i fan lo amino quanto noi.”

“Talk”: il nuovo singolo e il videoclip d’impatto

Insieme all’album, la band ha rilasciato anche il video di “Talk”, brano che affronta il tema della costante esposizione mediatica e delle critiche ricevute. “Più cresce la nostra visibilità, più ci troviamo ad affrontare troll, persone insicure e artisti che cercano di screditarci,” spiega Kinnon. Il video, realizzato con la collaborazione di We’re All Gonna Die, è un’irriverente rappresentazione di una versione esagerata della cantante, che si lascia andare a eccessi e situazioni estreme, come una sorta di parodia di un biopic.

La tracklist di “My Apologies To The Chef”

  1. JUMPERCABLES
  2. You Look Like A Drunk Phoebe Bridgers
  3. Subaru
  4. HAMMS IN A GLASS
  5. TALK
  6. Swimmer’s Ear
  7. R U FAMOUS
  8. I Think You Should Leave
  9. I’M IN THE MARKET TO PLEASE NO ONE
  10. ATTENTION
  11. Wlbrn St Tvrn
  12. Swear To God That I’m (FINE)
  13. Johnny’s Dead
  14. DON’T WALLOW

Dall’EP “Father Figure” al primo album

I Winona Fighter, originari di Nashville, hanno fatto il loro ingresso nella scena punk nel 2022 con l’EP “Father Figure”. Alcuni brani di quell’EP, tra cui “Subaru”, “You Look Like A Drunk Phoebe Bridgers” e “Wlbrn St Tvrn”, sono stati rivisitati e inseriti nel nuovo album, mantenendo la loro intensità e freschezza.

Il disco è un’esplosione di emozioni che spazia dall’energia feroce di “JUMPERCABLES”, alla malinconia di “Swimmer’s Ear”, fino alla potenza catartica di “Swear To God That I’m (FINE)”. “Johnny’s Dead”, invece, affronta con brutalità e sincerità il tema della dipendenza da sostanze, mentre “I’M IN THE MARKET TO PLEASE NO ONE” nasce da una lettera scritta da Kinnon in terapia, trasformandosi in un inno di autodeterminazione.

Un album che invita a esprimere la propria rabbia

“Viviamo in una società che accetta la tristezza e l’ansia, ma che reprime la rabbia,” afferma Kinnon. “Io penso che, se più persone potessero sfogare la propria rabbia, forse sarebbero anche più felici.”

L’album si chiude con “DON’T WALLOW”, un brano nato da un’esperienza umiliante: la band distribuiva volantini fuori da un festival a cui non era stata invitata a suonare. “È stato un momento imbarazzante, ma vogliamo questa carriera così tanto che siamo disposti a metterci in gioco in ogni modo,” dice Kinnon. “Se ti senti troppo a tuo agio, significa che non stai facendo abbastanza.”

 

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