Ripercorrendo la storia dei CRΩHM, band della Valle d’Aosta – uno dei gruppi metal piùa nord della nostra penisola ancora in circolazione, si comprende come la passione per la musica, per il rock’n’roll, per il metal sia un qualcosa che non può morire grazie a quel fuoco che vive in ciascuno di noi e che continua a vivere, non in un sogno, ma nella realtà  del proprio essere e del proprio amore…

Nati nell’autunno del 1985, dopo una serie di apparizioni anche discografiche, un singolo e alcune esibizioni dal vivo, dal 1988 se ne perdono le tracce. Poi d’incanto, nella primavera del 2014, la reunion che vede lo zoccolo duro della band ritornare sul palco. 26 anni necessari a decretare il ritorno che vede Claudio Zac Zanchetta alla chitarra, Riccardo Taraglio al basso e Sergio Fiorani alla voce, i tre originali del gruppo e l’innesto di Fabio Cannatà  alla batteria.

‘Se pensi di essere troppo vecchio per il rock’n’roll, allora lo sei davvero…’ Lemmy docet… e questo assioma campeggia nelle note informative del nuovo disco e la locuzione è quanto mai approriata per i Crohm e anche per noi che come loro viviamo e condividiamo la stessa vitalità .

Dopo 26 anni lo spirito è sempre lo stesso, la passione è immutata, il battito del cuore procede all’unisono. Ed ecco il sangue ribollire novamente, e il sacro fuoco ritorna ad ardere fra le montagne innevate di una terra magnifica, aspra e lontana.

Due album nel 2015, ‘LEGEND AND PROPHECY’, e nel 2017, ‘HUMANITY’, e i concerti e le partecipazioni ad eventi che permetto alla band di farsi ri-conoscere dal pubblico che apprezza la passione e la grinta invariata a dispetto del tempo che ingannatore si diverte ad ingrigire barbe e capelli ma non le spregiudicate attitudini del quartetto.

Il 2020 regala un nuovo lavoro del quartetto valdostano dal titolo ‘Failure In The System’ pubblicato lo scorso febbraio. Che dire di questo album dell’epico manipolo. Molto vero, autentico, molto duro. L’album è carico di rabbia che si percepisce in ogni solco. Incredibile la copertina che vede cinque persone indossare delle maschere antigas. Un oscuro presagio. L’album è stato pubblicato il 10 febbraio, pochi settimane prima della pandamia che ha colpito il mondo conosciuto. Davvero il fallimento del sistema è venuto maledettamente alla luce.

Una dannata premonizione che si evince nella durezza dei toni esasperati dei brani, dalla ruvidità  degli stessi e degli epici momenti di autenti heavy potente ed energico. ‘Castles of Sands’ è uno dei passaggi dell’album che apprezzo di più, per la sua malinconia espressione melodica e sonora. Un brano molto aspro, amaro e potente anche nel solo di chitarra di Claudio Zac Zanchetta che contribuisce ad accentuare il pathos emotivo. Si vede che i CRΩHM non hanno dimenticato la sana attitudine al metal classico e brano dopo brano sciorinano riff potenti ed essenziali. Anche ‘My Brother’ rappresenta un buon momento del lavoro di questo terribile 2020. Solita atmofera cupa e malinconica. Profonda la voce di Sergio Fiorani che in ‘Deep Blue’ offre delle buone estensioni e passaggi che vanno da passaggi baritonali a momenti piùacuti e sofferti. E piùsi va avanti con le tracce e piùle cose si fanno dure e potenti. Esempio ‘Ride the Storm (I Am Crohm)’, bello il passaggio di tonalità  e bello anche il ritornello, molto ben strutturato e come sempre ruvido. La ritmica funziona perfettamente tra il contributo di Fabio Cannatà  dietro le pelli e la barbuta esperienza precisa di Riccardo Taraglio al basso.

‘Restart’ è un altro pazzesco brano. Violento, potente epico, con un finale mozzafiato un solo di chitarra strepitoso… e poi inaspettato la cavalcata malefica e potentissima di ‘Eleanor Rigby’, cover dei Beatles… wow… E un grande ‘The Wash-Sin Machine’ che vede i nostri protagonisti divertirsi un mondo a girare il video.

Che dire ai CRΩHM se non ‘se pensi di essere troppo vecchio per il rock’n’roll, allora lo sei davvero…’

Tracklist:
1. Failure In The System
2. Restart
3. Castles of Sand
4. What is Behind?
5. My brother
6. Deep Blue
7. Eleanor Rigby (Beatles cover)
8. Until You Disappear
9. The Ma without Voice
10. Ride the Storm
11. Fire and Ice
12. The Wash-Sin Machine

Band:
Sergio Fiorani – voce
Claudio Zac Zanchetta – chitarra
Riccardo Taraglio – basso
Fabio Cannatà  – batteria

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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