Gradito ritorno per i bolognesi Danger Zone, un gruppo che non dovrebbe aver bisogno di presentazioni visto che da piùdi trent’anni rappresenta l’eccellenza italiana in ambito hard rock.
Il nuovo album “Don’t Count On Heroes” arriva a distanza di tre anni dall’ottimo “Closer To Heaven” e, diciamolo subito, questa lunga attesa viene ampiamente ripagata dalla classe e dalle qualità elevatissime che emergono dalle composizioni presenti sul disco: l’indiscutibile perizia cristallina di un axe-hero quale Roberto Priori e la particolare voce – melodica e lievemente “raspy” allo stesso tempo – di Giacomo “Giga” Gigantelli sono due punti di forza che farebbero la gioia di qualsiasi band.
Ma un ruolo molto importante all’interno di questo lavoro viene giocato anche dalle tastiere – ad opera dell’ottimo Pier Mazzini, entrato in pianta stabile in line-up dopo aver già suonato in qualità di ospite sul precedente lavoro – che danno una vivace pennellata di colore ad ogni brano, sia negli arrangiamenti (molto curati) sia mettendosi in evidenza quando il pezzo ne ha piùbisogno. Questo è evidente già nell’ariosa intro dell’opener “Demon Or Saint” (scelta anche come primo singolo e video), che si tramuta presto in un roccioso ed efficace hard rock, sublimandosi nel fantastico refrain che anticipa il ritornello, per poi dare spazio al primo di una serie di eleganti assoli di chitarra veramente azzeccati.
Il livello rimane molto alto anche nelle seguenti ”Faster Than Love”, che si muove sulle stesse coordinate sonore virando leggermente verso l’AOR, e in “Somewhere Out There”, un arrembante hard rock melodico al passo coi tempi, che vede il “Giga” dare il meglio di sé. A chiudere un poker di brani assolutamente vincenti, arriva poi il vero e proprio asso del disco: “Destiny” è una gemma di elegantissimo AOR in cui è tutto perfetto, dalle splendide melodie vocali agli ottimi suoni di tastiera ed al brioso guitar solo. Applausi.
La recensione del disco per me potrebbe anche chiudersi qui, ma ciò non renderebbe giustizia agli altri brani di un disco che sa emozionare fino alla fine, sia con le chitarre aggressive di “Down To Passion” e l‘incedere incalzante di “Breakaway”, sia con la grazia di una power ballad come “Rise Again” che con l’AOR “old school” di “Hang On To Your Heart”, sino ad arrivare alla conclusiva “Eternity”, un epico lento in grado di far accapponare la pelle per la sua maestosità .
Detto di una sezione ritmica che non perde un colpo (col veterano Paolo Palmieri a fare da metronomo alla batteria) e dell’ottima produzione curata dall’americano Jody Gray insieme a Roberto Priori, chiudo affermando con sicurezza che a questo giro i Danger Zone hanno tirato fuori l’album migliore della loro carriera, completo sotto ogni punto di vista e perfettamente suonato ed arrangiato. Chiunque ami la musica di qualità veda di non farselo sfuggire.
Pride & Joy Music”“ Ottobre  2019
https://www.facebook.com/dangerzoneweb/
Tracklist:
- Demon Or Saint
- Faster Than Love
- Somewhere Out There
- Destiny
- Down To Passion
- Rise Again
- Hang On To Your Heart
- Forever Now
- Rolling Thunder
- Breakaway
- Eternity
Band:
Giacomo Gigantelli – voce
Roberto Priori – chitarra solista
Paolo Palmieri – batteria
Matteo Minghetti – basso
Danilo Faggiolino – chitarra ritmica
Pier Mazzini ”“ piano e tastiere
1 Comment
Grandissimo album che sicuramente verrà snobbato, la solita triste storia. Grandissimi Danger Zone.