Quasi 80mila persone presenti all’Ippodromo la Maura di Milano la scorsa domenica 16 giugno 2024, in occasione del concerto dei Green Day.
Il concerto, già ricordato come memorabile e storico, è stato aperto dai Nothing But Thieves, gruppo rock britannico che muove i suoi primi passi nel 2012 per affermarsi nel 2015 con l’omonimo album di debutto. Promette bene questa apertura di concerto, il gruppo fa cantare il pubblico e la qualità della voce e della musica è in assoluta armonia con l’attesa che precede l’entrata sul palco degli storici Green Day.
Che dire, poche le persone che si sarebbero aspettate due ore e venti di concerto durante il quale la band pop-punk statunitense si è esibita non stop, passando da una canzone all’altra con un’energia inesauribile. La scaletta che ci è stata proposta ha ripercorso tutta la storia musicale del gruppo, tutto Dookie, tutto American Idiot, il finale acustico con Good Riddance ed altri pezzi intermezzo non da meno.
L’esibizione inizia con una scenografia in cui palloni bianchi si gonfiano sopra la band a riprodurre la copertina del disco Dookie. A completare il tutto, un’esplosione rossa e gialla dipinta con la scritta Green Day, grafiche sui colori del verde acido, fucsia, bianco e nero cambiano sugli schermi sopra il palco, sono grafiche grezze che ricordano le fanzine, le locandine e i flyer punk.
Lo scenario muta continuamente sul palco e fuori, ad accompagnare l’album proposto, ed ecco che durate American Idiot una grande mano con un cuore granata si gonfia alle spalle dei musicisti. Ma ciò che cattura di più la nostra attenzione durante tutto il concerto sono gli occhi spiritati di Billie Joe Armstrong che sembrano osservare il pubblico dai grandi schermi posti ai lati del palco e in mezzo alla folla di oltre 78mila persone. Occhi che parlano di 30 anni di storia della musica, una musica pop-punk che ci fa tornare alle scuole superiori, carica di ideali e contro la guerra. Fiamme di fuoco sul palco, palloni che scoppiano, Billie Joe Armstrong che richiama il pubblico a cadenza regolare e costate, ci fa saltare, tenere il tempo con con le mani, ci porge il microfono più volte intonando “EEEEEOOOOH!” ed è subito il 1985 durante il Live AID dei Queen.
Insomma, l’interazione con il pubblico non cala mai tanto che ad una certa un aereo gonfiabile di grandi dimensioni passa sopra le nostre teste, siamo totalmente coinvolti! L’aria che si respira è frizzante e divertente, partono più poghi durante tutta la serata e grandi sorrisi sui volti delle persone. Durante il brano Know Your Enemy Armstrong invita una persona del pubblico a salire sul palco, la ragazza lo abbraccia e pare non voglia più lasciarlo andare, cantano insieme e rimane incredula per tutta la durata del pezzo a saltare sul palco come fosse dentro ad un sogno. Ci chiediamo se sia più riuscita a dormire.
Durante Wake Me Up When September Ends anche dai balconi nei pressi dell’ippodromo ci sono persone che cantano, malinconia e tenerezza, un pezzo che scalda il cuore e ci culla verso la fine di questa grande punk-pop performance. E per finire un pezzo in acustica, Good Riddance, e ci salutano rivolgendoci un “Grazie mille” che Armstrong ha ripetuto più volte in italiano durante tutta la serata.
Nei giorni dopo il concerto sui social si leggono commenti di alto apprezzamento per lo spettacolo proposto dalla band, tanta carica e qualità musicale pareggia il malcontento generale riferito all’organizzazione degli I-Days. Musica bassa, prezzi per cibo e bevande ai limiti del sostenibile e gli stand per mangiare e bere posti nel mezzo dell’area destinata al pubblico proprio a coprire il palco. Sono molte le critiche che vengono fatte, i concerti ospitati hanno reso questa stagione musicale sicuramente degna di essere vissuta, ma la domanda è: perché in Italia tutto ciò che è bello, amato e culturale deve essere “strumentalizzato” per il profitto? Non potremmo goderci buona musica e buona organizzazione allo stesso tempo?
Alla fine siamo noi, che partecipiamo a questi eventi, a mandare avanti la baracca… Armstrong si è dimostrato riconoscente con i suoi fan, grazie alla sua energia e oltre due ore di musica, ma spetta solo agli artisti questo tipo di attenzione?
Testo di Samantha Vichi
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