Call Me Karizma deve la particolarità della sua musica a influenze che spaziano dall’hip hop al punk.
Con oltre un milione e mezzo di ascoltatori solo su Spotify, Call Me Karizma si mette costantemente in gioco, guadagnandosi una collaborazione con Illenium e andando in tour come artista di apertura per Mod Sun e blackbear.

Ciao Call Me Karizma! Grazie per questa intervista, come stai?

Benissimo! Sono appena tornato in America dopo essere stato con mia moglie e la nostra figlia non ancora nata. È ora di iniziare le prove per il tour!

Qual è l’origine del tuo nome: “Call Me Karizma”?

Per un po’ di tempo mi sono chiamato semplicemente “Karizma” ma ho scoperto che anche un altro artista si chiamava nello stesso modo.
Così quando mi chiedevano: “come devo chiamarti?”, ho sempre risposto: “Call Me Karizma”.
E il nome intero è rimasto!

Come è nata la tua passione per la musica? E cosa ti ha portato a spaziare tra così tanti generi?

Ricordo che quando guardavo MTV e VH1 e vedevo i video musicali di Eminem e dei Green Day, volevo immediatamente essere come loro.
Per me la musica non è mai stata inscatolata in un certo genere. È semplicemente uno strumento che uso per esprimere me stesso.

Sono passati quasi due anni dall’uscita del tuo ultimo album “Francis”, hai in programma di creare un altro album quest’anno o hai altri progetti in mente?

Non faccio altro che scrivere musica. Quasi ogni giorno scrivo una demo, o un ritornello o inizio una produzione.
Sto lavorando a un album, ma non voglio pubblicarlo finché non mi sento sicuro del suo messaggio.
Inoltre, penso che gli album siano molto importanti nella storia di un artista, quindi voglio avere un piano solido per rilasciarlo al mondo in modo che la gente lo senta come dovrebbe essere ascoltato.

Ti ho scoperto casualmente ascoltando il tuo remake di “Chanel” di Frank Ocean;
ho ascoltato anche la canzone con il suo nome come titolo, sono meravigliosi! Frank è uno dei principali artisti che ti influenza?

Sì, Frank Ocean è uno dei migliori musicisti della mia generazione, il modo in cui riesce a creare melodie e storie è incredibile.
È un vero artista, nel senso che non si limita a saturare i social media ogni giorno o a cercare di essere sotto i riflettori solo per attirare l’attenzione.
Lascia che la sua musica parli per lui, come dovrebbero fare gli artisti, secondo me.

In quanto fan di Eminem e dei D12, ho apprezzato molto la versione di “Vacuum Boy” con Bizarre! Com’è nata la collaborazione con lui?

Inizialmente gli ho mandato un messaggio su Instagram per fare un remix della mia canzone “Offended“.
Mi ha detto che gli piaceva molto, ma non è andato in porto. Mi ha chiesto se potevo mandargli qualcos’altro, così gli ho mandato “Vacuum Boy“. Mi ha poi mandato la sua strofa e l’ha spaccata!

Com’è tornare a esibirti in Italia? E com’è stata la tua esperienza nell’ultimo live?

Anche se l’ultima volta è stato il live più piccolo del tour, è stato comunque uno dei miei preferiti.
Ogni persona che è venuta a vedermi era come un super-fan che conosceva ogni singola parola, e mi ha fatto sentire ben accolto!
Questa volta i biglietti saranno almeno il doppio, quindi significa che abbiamo conquistato qualche nuovo fan.
Sono grato di essere stato accolto di nuovo in Italia! Inoltre, adoro gli spaghetti.

Qual è la tua canzone preferita da esibire nei concerti?

Adoro suonare le nuove canzoni.
Non ne ho una preferita in assoluto, ma sentire la gente cantare le parole delle canzoni appena uscite
è una sensazione pazzesca. Lavorare così duramente alla musica e poi pubblicarla e sentire persone sconosciute che cantano le parole che hai scritto è una sensazione difficile da descrivere.

Qual è stato il momento più significativo della tua carriera?

Nel 2019-2020 ho avuto alcuni grossi problemi, come la perdita della mia etichetta, del mio agente e del mio management, e tutto questo proprio mentre iniziava la pandemia.
Il ritorno da quella situazione mi ha dimostrato che sono forte e che, a prescindere da tutto,
se credo in me stesso e ho alcuni amici stretti che mi stanno vicino, starò bene.

Come scegli le tematiche delle tue canzoni?

Di solito inizio con un loop di chitarra o un tipo di suono semplice.
Poi inizio a borbottare parole o melodie e, una volta che ho un’idea fissa, lavoro sul ritornello della canzone e poi parto da lì.
Ogni volta è diverso, ma questo è il bello della musica.
Ogni canzone è una nuova avventura e ha un significato diverso per ogni persona che la ascolta.

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