Anche quest’anno i redattori di LongLiveRocknRoll.it hanno selezionato gli album che hanno segnato il 2024, offrendo una panoramica che spazia tra generi, emozioni e innovazioni. Dal rock classico alle nuove promesse, ogni scelta rappresenta il gusto personale e il senso critico di chi vive quotidianamente la musica con passione. Scopriamo insieme le scelte di Francesco Amato, Marco Braghini, Manuel Nash, Mauro Brebbia e Valentina Ricci.
Classifica di Francesco Amato
- Black Country Communion – V
- Judas Priest – Invincible Shield
- Sons of Arrakis – Volume II
- Alunah – Fever Dream
- Lucifer – V
- Duel – Breakfast with Death
- 10,000 Years – All Quiet on the Final Frontier
- Child – Soul Murder
- Body Count – Merciless
- Sun & Sail Club – Shipwrecked
Classifica di Marco Braghini
- Fontaines D.C. – Romance
- The Smile – Wall of Eyes
- Jack White – No Name
- The Cure – Songs of a Lost World
- Idles – Tangk
- Marilyn Manson – One Assassination Under God Part.1
- The Black Crowes – Happiness Bastards
- Judas Priest – Invincible Shield
- Alcest – Les Chants de l’Aurore
- God Is an Astronaut – Embers
Classifica di Manuel Nash
- Clairo – Charm
Brani come “Second Nature,” “Slow Dance” e “Thank You” evocano un’atmosfera senza tempo, ideale per chi cerca una scrittura intima e luminosa. Se, per qualche motivo assai stravagante, foste costretti ad ascoltare un solo album del 2024, allora dovreste seriamente considerare di puntare tutto su questo gioiello. - Nilüfer Yanya – My Method Actor
A dispetto della giovane età, Nilüfer Yanya ha saputo adottare una personalissima grammatica, fatta di estremi che si sfiorano con naturale gestualità. Nuovamente prodotto insieme al fido Will Archer, My Method Actor esce su Ninja Tune, scelta assolutamente in linea con lo spirito di un’autrice che le regole vuole scriversele da sola. - Fabiana Palladino – Fabiana Palladino
Affascinato dalla Janet Jackson del periodo Jam & Lewis come dal Bryan Ferry di Boys and Girls (ma con in aggiunta due cucchiaini di Prince), Fabiana Palladino non disdegna divagazioni in altre direzioni cronologicamente affini. Grazie alla solidità di una scrittura già sfacciatamente matura, questo è uno degli esordi più sorprendenti degli ultimi anni. - Charli XCX – BRAT
Audace ma senza bisogno di abiurare ad aspirazioni popolari, BRAT è spinto da un marketing aggressivo e intelligentemente creativo che trasforma Charli XCX in una superstar. Con la sua esuberanza, si dovranno inevitabilmente misurare le produzioni dei prossimi anni. È impossibile non constatare che il suo status di instant classic resterà tatuato sul braccio di questo 2024. - Another Sky – Beach Day
Chi non riuscirà a farsi travolgere dal groove pop wave di “The Pain” (tra Garbage e Florence And The Machine) o dal romanticismo british di “I Never Had Control Anyway” e “I Caught On Fire,” farà meglio a non perdere tempo invocando l’arrivo di un defibrillatore. - Kit Sebastian – New Internationale
Quello dei Kit Sebastian è un raffinatissimo pop d’autore che, svezzato a pane e colonne sonore di b-movie mediorientali, si è trasformato in una variante esotica degli Stereolab. - The Lemon Twigs – A Dream Is All We Know
Quello di A Dream Is All We Know è un miraggio che riesce prima a farsi sogno lucido e poi realtà artisticamente tangibile. Come recita un celebre meme, quello del multiverso è un concetto del quale sappiamo ancora troppo poco. I Lemon Twigs stanno facendo del loro meglio per svelarcene i misteri. - The Last Dinner Party – Prelude to Ecstasy
Prelude To Ecstasy è un romanzo di formazione, un racconto dickensiano riscritto da Oscar Wilde. I suoi 41 minuti hanno il sapore di un bacio lascivo e frugale, consumato nella penombra bruciata di una lampada ad olio. Ti scuote, ti sorprende, ti stordisce, e poi ti abbandona, lasciandoti con la promessa di nuove emozioni. - Been Stellar – Scream from New York, NY
La giovane band newyorkese esplora il glamour e la miseria della società di oggi con lo sguardo di una generazione che cerca di fare del CBGB’s un luogo dell’anima. Esordi come questo, capaci di offrire esperienze sincere e disorientanti, meritano tutta l’attenzione possibile. - Tyla – Tyla
La star sudafricana mette le proprie radici al servizio di un pop globalista capace di tenere insieme classe e classifiche. La Beyoncé di Cowboy Carter è gentilmente pregata di prendere appunti.
Classifica di Mauro Brebbia
- Slash – Orgy of the Damned
- Linkin Park – From Zero
- The Cure – Songs of a Lost World
- Marilyn Manson – One Assassination Under God Part.1
- Judas Priest – Invincible Shield
- Idles – Tangk
- The Black Crowes – Happiness Bastards
- Jerry Cantrell – I Want Blood
- Amyl and The Sniffers – Cartoon Darkness
- Myles Kennedy – The Art of Letting Go
Classifica di Valentina Ricci
- Kublai Khan – Exhibition Of Prowess
- Imminence – The Black
- Thrown – Excessive Guilt
- Knocked Loose – You Won’t Go Before You’re Supposed To
- Boundaries – Death Is Little More
- Speed – Only One Mode
- Alpha Wolf – Half Living Things
- PeelingFlesh – The G Code
- Vulvodynia – Entabeni
- Make Them Suffer – Make Them Suffer
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