Gli Editors sono tornati in Italia quattro anni dopo il Violence Tour, con due date,  giovedì 20 ottobre al Fabrique di Milano e venerdì 21 ottobre all’Unipol Arena di Bologna.

The KVB

Aprono per gli Editors i “The KVB“, duo post punk inglese che sfodera un’elettronica suggestiva e venata di suggestioni shoegaze; convincenti e a loro agio sul palco, i due ragazzi hanno un magnetismo ed un carisma che lascia ben sperare per il loro futuro e il loro bellissimo synthwave.

 

Editors

Iniziano puntualissimi, gli Editors, alle 21:10, quando c è quella classica elettricità nell’aria che attraversa il pubblico prima di ogni concerto… Iniziano fortissimo, mettendo in chiaro che la serata sarà intensa, con l’elettronica che farà da protagonista, ancor più che negli anni passati.
L’attacco è potente, con due pezzi del nuovo album, “Heart Attack” e l’ottima “Strawberry Lemonade“, e già c’è una considerazione da fare: non c’è alcun dubbio che quella muscolarità, quella potenza che a dire di Tom Smith permeano il nuovo album siano vive e presenti nella dimensione live dei nuovi pezzi.

Tom Smith, dicevamo… Tom Smith è il protagonista indiscusso della serata.
Perfettamente a suo agio coi brani più classici del loro repertorio, si lascia ancora più andare in quelli dell’ultimo disco, confermando l’impegno profuso in quest ultimo; i momenti più coinvolgenti del concerto sono quelli in cui si trasforma in un affascinantissimo ibrido tra Dave Gahan e un essere fatto di impulsi elettronici e scariche di adrenalina. È lui l’ animale da Palcoscenico, che passa dalla chitarra al pianoforte, al sintetizzatore, fluttuando da una parte all’altra del palco come un fantasma impazzito.

C’è appena il tempo per un tuffo nel passato con “Bones“, per poi rituffarsi a capofitto nelle atmosfere dell’ultimo disco con “Karma Climb” e “Picturesque“, la quale sferza tutto il parterre col suo ritmo sincopato; impossibile stare fermi.

L’atmosfera si fa più distesa con “In This Light and on This Evening“, che viene da quel gioiellino del passato che è l’album omonimo.

È piacevolissimo constatare come i pezzi più classici del gruppo, come l’ormai cavallo di battaglia “Sugar” o la bellissima “All Sparks“, si amalgamino alla perfezione con i lavori più recenti; è però con “The racing rats” che il pubblico va in visibilio, dimostrando l’amore incondizionato per quel secondo disco che rinane tra i loro lavori migliori.

Nel mezzo, la particolare e suggestiva “Frankenstein“, tra i momenti più a fuoco del concerto, assieme a quella “Magazine” che, se lascia un po’ dubbiosi su disco, dal vivo si veste di un ritmo irresistibile ed echi quasi dance.

Poi le luci si spengono, la band abbandona il palco, e arriva l’unico momento acustico del concerto, con solo Tom Smith alla chitarra; e qui la sua bellissima voce esplode, con quella “Nothing” tanto notevole quanto straniante in una serata dominata dall’elettronica e dalle percussioni.

Arriva poi “Blood“, proiettile sonoro dal primo album, seguito dalla meravigliosa “Smokers Outside The Hospital Doors“, che struggente ci accompagna verso la fine del concerto.

Si viene rapiti dalla coda di “Kiss“, in cui arrivano i Depeche Mode (sembra davvero di essere dalle parti di “Violator”), e con “No harm” si arriva al momento più suggestivo del concerto. Le chitarre spariscono ed è un tripudio di synth, che abbracciano la voce di velluto di Tom Smith regalandoci un momento quasi catartico.

Con “Strange Intimacy” si resta avvolti da un vortice di elettronica e percussioni, è ancora impossibile stare fermi.

Il bis è affidato a tre pezzi al fulmicotone: “An End Has a Start“, “Munich” e “Papillon” sono la summa degli Editors, tre bombe sonore che ci regalano il gruppo nella sua forma migliore, chiudendo un concerto potente, coinvolgente, assolutamente pregno di quell’atmosfera e di quelle sensazioni che solo i grandi gruppi sanno regalare.

Gli Editors in 20 anni di carriera hanno percorso molte strade, alcune più fortunate, altre meno.
Resta però il fatto che dal vivo restano un gruppo di prim’ordine, che va assolutamente vissuto in questa dimensione se si vogliono capire l’enorme passione e impegno di Tom Smith e soci.
Promossi, come sempre, a pieni voti.

Scaletta

1- Heart attack
2- Strawberry lemonade
3- Bones
4- Karma climb
5- Picturesque
6- In this light and on this evening
7- Sugar
8- Magazine
9- All sparks
10- Vibe
11- The racing rats
12- Frankenstein
13- Nothing
14- All the kings
15- Blood
16- Smokers outside the hospital doors
17- Kiss
18- No harm
19- Strange intimacy

ENCORE

20- An end has a start
21- Munich
22- Papillon

Foto di Emanuel Giordani
Report di Michele Mattarelli
Grazie a Gdg Press

 

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