Un grande album, ‘The Great Machine’, da parte degli italici Hangarvain, un carico di emozioni e atmosfere perfette che soddisfano cuore e anima, che rilassano, eccitano e suscitano dei brividi meravigliosi. L’essenza della musica è centrata. Un gran lavoro, un grande momento di spettacolo.

‘The Great Machine’ è il quarto lavoro del quartetto che fonda e affonda le proprie radici nel blues piùprofondo ed emozionale, nel rock piùselvaggio e stradaiolo che richiama stagioni e momenti di sensuale ribellione di vita e di musica, nei profumi di epoche fantastiche mai dimenticate e mai assopite. Un album davvero che riconcilia con la voglia di esserci e di non fermarsi mai, di ballare, di cantare, di lasciarsi trasportare e di sentirsi liberi. 

Ottimi i brani, nove quelli che sto ascoltando su questo vinile che i ragazzi mi hanno gentilmente arricchito dei loro autografi dopo il concerto di Bologna a supporto dei D-A-D. Ma che belle le sensazioni che questa band riesce a creare. Che belle emozioni che riesce a trasmettere. Il rock’n’roll è salvo grazie a band come gli Hangarvain che non temono di esporsi e di mettersi in gioco, che vivono di passione, di energia, del fuoco diabolico che riscalda il nostro cuore dannato. Nove brani di impatto, di vitale vivacità , di sfacciato sapore. 

Un lavoro davvero inaspettato in per accuratezza dei dettagli, espressività  e colore. Ma dai… che meraviglia. C’è bisogno di tutto questo in un mondo che sta facendo della piattezza il suo obiettivo principale. Bei riff concreti-accattivanti-sfacciati, una base ritmica massiccia e solida, solo di chitarra di spessore e molto ben strutturati, voce molto profonda e decisa sono alla base di questo album che davvero colpisce per profondità  dei suoni, per lo spessore del songwriting. 

Sono davvero colpito. La title track, ‘The Great Machine’ è straordinaria, ipnotica, sensuale. La riascolto mille volte, mi lascio andare, sorrido. E’ perfetta per esecuzione, sequenzialità , passaggi del basso in sottofondo con i suoi trilli e progressioni, la potenza precisa della batteria pulita e sensata, il riff accurato e ruffiano così magnetico e ammaliante, la voce così calda e seducente, le voci di accompagnamento femminili che ricordano il blues e il soul d’annata o dannato, l’hammond che fa increspare la pelle… chiaro no? E’ inutile andare a cercare musica nei quattro angoli della terra quando basta aprire l’uscio di casa e possiamo avere tutto a portata di mano.

L’iniziale ‘Rock Down the House’ con il suo ritornello da eseguire dal vivo (eseguito dal  vivo) fa subito centro, bella potente come la successiva ‘Walk Away’, solco piùveloce e devastante del resto dell’album che improvvisamente spezza il suo ritmo per poi ripartire in modo forsennato. Prima della title track che chiude chiude il lato a dell’LP la cover  di ‘Black Betty’ in chiave Hangarvain…

Il secondo lato è pari al primo per intensità  potenza e decisione sonora. ‘Born and Kickin’ ‘ è un altro gioiellino, un altro spettacolo in musica, un bel viaggio. ‘What it Takes to Win’ è un altro intenso momento con un ritornello magnifico un cui melodia e potenza si fondono insieme. Un solo magnifico!!!! E poi ‘Stay’ e ‘Disillusion’, potenti e ricchi di energia e ritornelli divertenti e uno stacco, nel secondo, di magnifica intensità . L’album si chiude con una meravigliosa ‘Sunshine’s Memory’. Brano magnifico, solo stupendo, linee vocali perfette…

Tanta passione, tanta qualità , tanto cuore… ecco ‘The Great Machine’… ladies and gentlemem… HANGRVAIN….

Tracklist:
lato a
1. Rock Down the House
2. Walk Away
3. Black Betty
4. The Great Machine

lato b
5. Born And Kickin’
6. What it Takes to Win
7. Stay
8. Disillusion
9. Sunshine’s Memory

Band:
Sergio Toledo Mosca – voce
Alessandro Liccardo – chitarra
Alessandro Stellano – basso
Andrea Gianangeli – batteria

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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