Ci sono concerti che non si limitano a essere semplici esibizioni di talento musicale o a trasportare dal vivo un progetto nato in studio. Ci sono spettacoli che si insinuano nella mente, scorrono nelle vene e toccano l’anima, trasformandosi in esperienze quasi ultraterrene. Gli HEILUNG incarnano tutto questo: un viaggio affascinante nel tempo, un’immersione totale in antiche culture, usanze e tradizioni che rapiscono e incantano.
Dopo il concerto all’Alcatraz di Milano nel dicembre 2022, gli HEILUNG sono tornati a celebrare il loro rito nel più elegante Teatro degli Arcimboldi, nel cuore della rinnovata Bicocca. Questa serata non ha solo il sapore dell’eccezionalità: è anche l’ultima tappa del loro tour primaverile, e forse una delle ultime occasioni di vederli dal vivo, dato l’annunciato stop a tempo indefinito dopo l’estate. Ci si aggrappa quindi alla speranza che si tratti solo di un arrivederci.
Gli HEILUNG non propongono semplicemente un concerto, bensì un rito potente, emozionante, profondamente diverso da qualsiasi altra esperienza musicale. La loro arte, che loro stessi definiscono “amplified history”, supera i confini dei generi per evocare un legame viscerale tra la nostra epoca e le radici più antiche dell’umanità. Ogni gesto, suono e parola è caricato di una dedizione totale, ed è impossibile non rimanere sopraffatti dalla forza di questa rappresentazione.
In apertura, ad accendere l’atmosfera, troviamo EIVØR, la straordinaria cantautrice proveniente dalle isole Far Øer. Con il suo repertorio epico e tribale, già noto al pubblico per aver contribuito alla colonna sonora della serie The Last Kingdom, EIVØR riesce a creare un ponte perfetto con il mondo sonoro degli HEILUNG. Le sue melodie evocano lande nordiche e tempi remoti, mentre la sua voce, capace di passare da registri eterei a toni ancestrali, cattura e trascina in una dimensione sospesa tra leggenda e realtà. Radiosa e sorridente, EIVØR conquista il pubblico italiano preparando il terreno per l’imponente rituale che seguirà.
Setlist EIVØR:
- Jarðartrá
- Hugsi bert um teg
- Salt
- Hymn 49
- Trøllabundin
- Enn
- Upp Úr Øskuni
- Falling Free
Con l’attesa alle stelle, il momento tanto desiderato arriva: le luci si abbassano e, guidati dalla sola fiamma di una lanterna, i membri degli HEILUNG fanno il loro ingresso in fila indiana, pronti a dare vita a due ore di pura magia. Prima ancora che inizi la musica, il gruppo forma un cerchio e, come in un’antica cerimonia, recita il loro potente mantra di fratellanza universale.
Il rito si apre con In Maidjan: il battito ipnotico del tamburo di Maria Franz e il canto profondo di Kai Uwe Faust ci trasportano immediatamente in un’altra era. La perfetta alternanza tra la voce rauca e ancestrale di Kai e quella limpida e angelica di Maria crea un contrasto mozzafiato. La complessità dei brani si riflette nella straordinaria coordinazione tra i musicisti e i guerrieri che calcano il palco, rendendo ogni nota e movimento parte integrante di un disegno più grande.
Kai domina la scena con il suo canto gutturale, che richiama antichi monaci tibetani, mentre i guerrieri armati di scudi e lance animano la potente Alfadhirhaiti, scandendo ritmi tribali battendo le armi al suolo. Le vibrazioni si propagano tra il pubblico, rendendo impossibile non sentirsi parte del rituale.
Tra i momenti più emozionanti della serata c’è l’esecuzione di Asja, tratto dal loro recente album Drif. Un gioco di luci perfettamente sincronizzato accompagna l’inizio del brano, mentre Maria incanta con una prova vocale straordinaria, tanto intensa quanto delicata. I guerrieri, abbandonate le armi, formano un cerchio rituale che amplifica la forza magnetica della performance.
Con Svanrand, il palco si tinge di sacralità femminile: Maria e le coriste, con movenze lente e circolari, intonano un canto ipnotico che sembra un inno antico al mistero della vita. Subito dopo, l’intensità aumenta con Urbani, un brano cantato esclusivamente dai guerrieri, senza strumenti, che rievoca la forza delle comunità tribali.
Tenet e il suo crescendo melodico ci avvolgono in un vortice ipnotico, mentre Norupo e Othan celebrano ancora una volta la splendida voce di Maria, che duetta e si intreccia con quella dei musicisti in uno scambio continuo di energia.
Ogni componente della performance appare completamente immerso nel proprio ruolo, come rapito da una forza ancestrale. Gli sguardi fissi, le movenze controllate e sacrali, l’attenzione ai minimi dettagli ci fanno dimenticare di essere in un teatro moderno: è come trovarsi catapultati in un’antica cerimonia vichinga.
Con Anoana arriva uno dei momenti più suggestivi: Maria suona il ravanahatha, antico strumento asiatico, intrecciando la sua voce a melodie dolci e intense, mentre coreografie studiatissime creano un vero incantesimo visivo. La mistica Nikkal, suonata su uno sfondo di campane rituali, aggiunge un ulteriore strato di spiritualità alla serata.
Tra le sorprese della scaletta, anche Seidh, dal videogioco Senua’s Saga: Hellblade II, che esalta ancora una volta la teatralità estrema della band.
Il gran finale è affidato a Hamrer Hippyer, in cui la festa esplode: il pubblico si alza in piedi, si muove, canta e balla insieme agli HEILUNG, in un momento di pura comunione musicale. I guerrieri scendono tra la folla, abbracciando simbolicamente ogni spettatore.
Con la cerimonia di chiusura, il cerchio si completa: incenso e rituali sciamanici suggellano un’esperienza che va oltre la semplice musica. Kai, con la sua voce profonda, ringrazia il pubblico, mentre la band si ritira in un silenzio solenne, lasciando nell’aria un’emozione indescrivibile.
Il concerto degli HEILUNG non è solo uno spettacolo, è una rinascita interiore. Un’esperienza che consiglio a chiunque ami la musica, la storia, le tradizioni antiche o semplicemente voglia lasciarsi travolgere da qualcosa di irripetibile. La cura maniacale per i dettagli, l’uso di strumenti storici autentici, i testi arcaici, i costumi cerimoniali: ogni elemento contribuisce a creare un patrimonio artistico e culturale che merita di essere vissuto almeno una volta nella vita. Un evento emozionante, potente, affascinante.
E, con tutto il cuore, speriamo che non sia un addio definitivo, ma solo l’inizio di un nuovo ciclo per gli HEILUNG.
Setlist HEILUNG:
- Opening Ceremony
- In Maidjan
- Alfadhirhaiti
- Asja
- Svanrand
- Urbani
- Tenet
- Norupo
- Othan
- Anoana
- Nikkal
- Seidh
- Hamrer Hippyer
- Closing Ceremony
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