L’ex chitarrista dei MEGADETH, Marty Friedman, ha recentemente svelato nuovi dettagli sulla mancata reunion della leggendaria formazione di Rust In Peace del 1990, che avrebbe dovuto realizzarsi nel 2015. Nel suo libro autobiografico Dreaming Japanese, pubblicato il 3 dicembre 2024, Friedman racconta le vicende che lo portarono a rifiutare la proposta della band.

La possibilità di riunire la formazione classica – composta da Friedman, il batterista Nick Menza, il leader Dave Mustaine e il bassista David Ellefson – si presentò dopo le dimissioni del chitarrista Chris Broderick e del batterista Shawn Drover nel 2014. L’incontro chiave avvenne al NAMM Show del 2015 ad Anaheim, California, dove Friedman si confrontò con Mustaine, Ellefson e il manager del gruppo, Ron Lafitte.

Secondo Friedman, però, le trattative naufragarono a causa di un’offerta economica che definì “imbarazzante”:

“La somma che mi offrirono fu circa quella del primo compenso quando entrai nei MEGADETH nel 1990. Se avessi accettato quella proposta, avrei guadagnato di meno in una settimana con loro rispetto a quello che prendo in Giappone in un solo giorno.”

Friedman, che vive e lavora in Giappone dal 2003, ha sottolineato come il compenso proposto fosse irrisorio rispetto a quello che percepiva collaborando con artisti locali:

“Feci una controfferta, che era il minimo che avrei potuto accettare, ma loro dissero che volevo troppi soldi. Rimasi stupito e arrabbiato, e alla fine dissi che non potevo nemmeno considerare l’offerta iniziale.”

Nonostante tutto, Friedman era disposto a fare un sacrificio economico per un tour di reunion che avrebbe visto i MEGADETH aprire i concerti degli IRON MAIDEN, come ipotizzato da Lafitte:

“Un tour di reunion con i MEGADETH in apertura agli IRON MAIDEN avrebbe potuto aprirmi di nuovo le porte in America. Anche se avessero accettato la mia tariffa, il tour sarebbe stato comunque un’enorme opportunità per loro. Avrebbero potuto facilmente acconsentire e la reunion si sarebbe fatta.”

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Friedman ha spiegato anche perché la proposta non fosse particolarmente allettante dal punto di vista artistico:

“Non c’era quella sensazione di cameratismo, quel feeling di band coesa come nei BEATLES, nei KISS o nei METALLICA. Suonare con i MEGADETH significava far parte del successo personale di Dave Mustaine, ed ero già felice della mia carriera in Giappone, senza i drammi che spesso accompagnano i MEGADETH.”

La mancata reunion non ha precluso a Friedman l’occasione di esibirsi nuovamente con i MEGADETH. Nel 2023, è salito sul palco con la band sia in Giappone sia al celebre Wacken Open Air in Germania, regalando ai fan una parentesi nostalgica.

Mentre la mancata ricostituzione della storica lineup continua a far discutere, Marty Friedman sembra aver trovato la sua dimensione perfetta lontano dagli equilibri precari dei MEGADETH:

“Io ero contento della mia carriera in Giappone. Facevo quello che mi piaceva fare e guadagnavo bene, senza il dramma che si porta dietro il suonare con i MEGADETH.”

La vicenda, raccontata sia nel libro di Friedman sia nel libro di Mustaine Rust In Peace: The Inside Story Of The Megadeth Masterpiece, rimane un capitolo controverso nella storia della band.

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