La cittadina austriaca di Ebreichsdorf, alle porte sud di Vienna, ospita sabato 1 giugno 2024 il festival Racino Rocks con un roster di tutto rispetto: Unpeople, Ice Nine Kills, Five Finger Death Punch e Metallica.
La location è situata in un grande campo vicino ad una centrale eolica. L’organizzazione è molto efficiente: facile raggiungere i parcheggi senza code interminabili (anche se l’incessante pioggia delle ultime ore lì ha trasformati in una palude), numerosi punti di ristoro sparsi un po’ per tutta l’area con soluzioni diverse (hot dog, hamburger, spare ribbs, spätzle, etc.) e servizi igienici molto belli e puliti con frequenza.
UNPEOPLE
Aprono le danze gli emergenti Unpeople dalla Gran Bretagna che propongono un mix di rock, alternative punk e metalcore molto radiofonico e di facile ascolto. Formano la band Jake Crawford, Luke Caley, Meg Mash e Richard Rayner. Tra le loro note è possibile sentire qualcosa degli Architects, Deftones e Bring me the Horizon riuscendo comunque a risultare originali e non troppo derivativi. Interessante il cantato che passa dallo scream, al falsetto al pulito con grande naturalezza. Suoni belli pompati. Il basso distorto suonato col plettro crea sonorità metal che fanno contrasto con le melodie pop del cantato. Lo scream del cantante risulta a volte un po’ “sgraziato”, si sente che deve fare ancora esperienza dal vivo. Senza interagire particolarmente con il pubblico, hanno però riscosso un discreto successo. Avendo all’attivo solo 1 E.P. hanno suonato tutti i brani della loro prima uscita ufficiale.
ICE NINE KILLS
Arriva poi il turno degli statunitensi Ice Nine Kills, portabandiera di un genere musicale che da alcuni è stato definito “theatricore”. Il post hardcore incontra una specie di horror punk (per le tematiche horror dei loro testi). Lo stage è dominato da un mostro gigante incappucciato che brandisce un pugnale. La band, vestita in smoking nero, camicia bianca, papillon e bretelle, dà vita ad uno spettacolo di puro intrattenimento horror, con tanto di decapitazione di un fantoccio perpetrata dal leader della band a colpi di ascia. Spettacolo che volutamente contrasta con i ritornelli molto melodici ed orecchiabili.
Il cantante Spencer Charnas è padrone assoluto del palco, si muove con personalità e arringa la folla che risponde con entusiasmo. Sul palco si alternano diversi personaggi della cinematografia horror, Annibal the Cannibal, ogni brano è un mini show con comparse che calcano lo stage per supportare le liriche. Motoseghe, asce, pugnali, fucili, non manca nulla. Savages mette in scena il massacro accaduto in
Texas negli anni 70 diventato poi un film (The Texas Chainsaw Massacre). Strofe in growl / scream si alternano a ritornelli con voce pulita molto melodici con ritmica in pieno stile post hardcore. Il chitarrista ritmico Ricky Armellino si alterna spesso al microfono con urla lancinanti, quasi death metal. Chiusura col botto, con il classico Welcome to Horrorwood ed il saluto finale Rest in Pieces!
FIVE FINGER DEATH PUNCH
Terza band a calcare il palco sono i Five Finger Death Punch di Las Vegas che promuovono il loro ultimo (nono) album uscito nel 2022. L’apertura spetta al brano Lift me Up, cantanto ovviamente senza il supporto del Metal God Rob Halford, che fa capire subito al pubblico di che pasta sono fatti. Ivan Moody è carico a palla e, incitando ed interagendo molto con l’audience risulta molto coinvolgente. Tutta la band è in gran forma, anche gli ultimi arrivati il chitarrista solista ed il batterista, ma è il cantante ad essere un vero uragano. Decide addirittura di interrompere un brano appena iniziato perché il pubblico non era sufficientemente partecipe. Dopo averlo arringato a dover, Moody ha chiesto alla band di suonare un brano dal primo album (Salvation) dedicandolo ai fan storici. Grandissimo! Scaletta compressa per lasciare spazio ai Metallica ma i grandi classici sono stati sparati uno ad uno. Ivan Moody è nato per stare sul palco, presenza incredibile! Ha lasciato il segno a Vienna!
METALLICA
Ed ecco the four horsemen, preceduti ormai come da consuetudine dal successo AC/DC it’s a long way to the top e da La Febbre dell’oro di Ennio Morricone. Partono pestando forte con Whiplash La pioggia di Monaco per fortuna non li ha fiaccati.
Alle spalle del palco c’è un mega maxi schermo diviso in tanti riquadri che consente di vedere tutti i membri della band contemporaneamente anche da lontano. Non cala il ritmo con Creeping Death suonata senza grandi sbavature nonostante l’età che avanza. For whom the bell tolls segue con una prestazione di Trujillo al basso davvero sopra le righe con variazioni sul tema di grande effetto come anche gli effetti speciali di fuoco. Enter Sandman mantiene il mid tempo, l’impianto audio pompa alla grande e tutto il pubblico canta il ritornello a squarciagola! Pelle d’oca! Un intermezzo di immagini molto interessanti, che probabilmente consente alla band di tirare un po’ il fiato, precede il brano dall’ultimo album 72 Seasons, che non sfigura davanti ai grandi classici. Così come la successiva If Darkness Had a Son, acclamata a gran voce dal pubblico.
La band è in grande forma, questo ultimo album ha fatto riaccendere la fiamma e noi tutti ringraziamo! Siparietto simpatico di Kirk Hammett e Rob Trujillo che jammano sulle note di Der Kommissar di Falco, uno dei artisti austriaci più conosciuti a livello internazionale.
The Day That Never Comes con la sua lunga parte strumentale ha comunque coinvolto molto i fan grazie alle parti ritmate che ispirano headbanging. Altro brano da 72 Seasons, Shadow Follow, che però è stato meno acclamato nonostante sia un pezzo molto ispirato. È stato sorprendente vedere un numero enorme di braccia alzate alla domanda di James Hetfield quanti sono venuti questa sera per la prima volta ad un concerto dei Metallica!
Hetfield conserva una voce potentissima anzi, col passare degli anni diventa sempre più espressiva!
Altro breve stacco e si riparte con la strumentale Orion, sempre molto epica! Il basso di Trujillo, in grande evidenza, ruba la scena ai due chitarristi, tributo a Cliff Burton, con parti da Anesthesia.
Con Nothing Else Matters arriva il momento degli accendini anche se veramente si vedono più cellulari che riprendono la performance. Ci pensa Sad But True a scaldare la Metallica Family infreddolita dal calar della notte. Grande partecipazione! Lux Æterna esplode in tutta la sua carica, forse il pezzo più orecchiabile dell’ultimo disco, e fa cantare il pubblico a squarciagola.
E con Seek & Destroy si continua a cantare mentre delle palle enormi entrano sullo stage ed iniziano a razzolare sugli spettatori del golden circle. One viene introdotta da spettacolari giochi di fuoco su rumori di guerra. La chiusura spetta ovviamente a Master of Puppets che manda in visibilio i fan! Grande show suonato da musicisti per i quali il tempo sembra non passare mai!
Setlist
1. Whiplash
2. Creeping Death
3. For Whom the Bell Tolls
4. Enter Sandman
5. 72 Seasons
6. If Darkness Had a Son
7. The Day That Never Comes
8. Shadows Follow
9. Orion
10. Nothing Else Matters
11. Sad but True
12. Lux Æterna
13. Seek & Destroy
14. One
15. Master of Puppets
Testo di Andrea Pascucci
Fotografie di Emanuel Giordani
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