In una location del tutto anomala, dovuto ai ritardi dei lavori di allestimento del Lorenzini District, tornano in Italia gli attesissimi Nightwish al padiglione 0 della Fiera Milano City. La band che può essere considerata la colonna portante del symphonic metal ha sempre saputo portare sul palco uno show sensazionale, carico non solo di qualità di esecuzione sopraffina, ma anche di veri e propri show pirotecnici enfatizzati da fuoco, fiamme, esplosioni e fuochi d’artificio. E anche questa sera i Nightwish non hanno deluso le attese… con un concerto che, malgrado la sciagurata location, rimarrà davvero impresso nella nostra memoria. Ad aprire la serata troviamo due altre band finlandesi, ovvero i Turmion Kätilöt e i Beast In Black.

La serata inizia proprio con i Turmion Kätilöt, una band di industrial metal che, per quanto a molti di noi sconosciuta, dispone di già ben 9 album studio e praticamente vent’anni di carriera alle spalle. Non ci gireremo troppo intorno… scenografici e sicuramente originali… ma causa principalmente un acustica terribile dovuta alla location assolutamente non adatta a un concerto metal, dove il suono risulta estremamente ovattato e soffocato, con una batteria regolata malissimo e un rimbombo davvero fuori controllo, la band finlandese non ha sicuramente strappato l’occhio… complice anche un genere troppo caotico e eccessivamente carico di basi elettroniche, che è sicuramente caratteristico del genere industrial, ma che non c’entra proprio niente con il tema principale di serata che doveva essere interamente dedicato al symphonic metal. Il risultato è un set troppo fuori contesto penalizzato per di più dal suono davvero pessimo… non un buon inizio.

Setlist

Naitu
Verta ja lihaa
Sormenjälki
Isä meidän
Grand Ball
Sikiö

Proseguiamo con una band sicuramente di maggiore spessore, i Beast in Black. Per quanto anche in questo caso siamo un po’ lontani dal genere symphonic, con un sound concentrato quasi esclusivamente sul power metal, la qualità di esecuzione è decisamente più alta. Complice anche la potentissima voce del cantante greco Yannis Papadopoulos che risulta davvero impressionante sotto ogni punto di vista. Anche in questo caso, l’acustica è davvero pessima… ma la band di Yannis tiene sicuramente botta più dei Turmion Kätilöt, con brani coinvolgenti e a carattere decisamente più energico e gioioso. Peccato che si noti dal vivo la stessa sensazione che si ha quando si fa il paragone dei due primi album della band “Berseker” (2017) e “From Hell With Love” (2019) con l’ultimo disco “Dark Connection” (2021), ovvero un passaggio da due album bellissimi ad uno decisamente troppo commerciale e lontano dalla qualità dimostrata dalla band sugli album precedenti, che avevano davvero qualcosa di speciale. Infatti, il pubblico dimostra molto più entusiasmo su pezzi come “From Hell With Love”, “Sweet True Lies”, “Die by the Blade” e ovviamente “Blind and Frozen”, tutti tratti dai primi due album. Rimane comunque una prestazione convincente e più che godibile.

Setlist

Blade Runner
From Hell With Love
Beast in Black
Sweet True Lies
Die by the Blade
Moonlight Rendezvous
One Night in Tokyo
Blind and Frozen
End of the World

Arriva il momento tanto atteso dei Nightwish. Non appena partono le prime note di “Noise” e viene svelato lo spettacolare palcoscenico del colosso finlandese, notiamo una cosa incredibile… il suono sembra di colpo di tutto di un altro livello! Un vero gioco di prestigio del fonico dei Nightwish che, visto quanto accaduto sulle due band precedenti, ha davvero dell’incredibile… meglio così! Floor Jansen come sempre cattura fin da subito tutta l’attenzione grazie alla sua meravigliosa voce che ha dello straordinario, destreggiandosi con tanta maestria sia su tonalità liriche che quelle più basse. Ed è proprio quello in cui a mio parere Floor eccelle rispetto alle due storiche cantanti precedenti, ovvero Tarja Turunen e Anette Olzon, la versalità. Floor è infatti capace di ricoprire tranquillamente anche tutta la discografia non registrata da lei, con tanta classe e disinvoltura, apportando con il suo timbro un gran tocco di stile anche su questi pezzi del passato. Proseguiamo infatti su uno dei pezzi più belli della carriera dei Nightwish registrato con Anette, “Sorytime” tratto dall’album capolavoro della band “Imaginaerum”. Il pubblico accoglie infatti le prime note con un boato di entusiasmo e ci godiamo un pezzo davvero da brividi. Entusiasmo che rimane altissimo anche su “Tribal”, pezzo tratto dall’ultimo album “Human :||: Nature”, grazie anche a una coreografia di fiamme davvero impressionante. Il chitarrista Emppu Vuorinen è più in forma che mai, esibendosi in melodie di una precisone e di una bellezza senza precedenti, così come l’infinito carisma del membro che è il vero cuore e la vera mente dietro ai Nightwish, il tastierista Tuomas Holopainen. Misterioso, intrigante e allo stesso tempo estremamente empatico, con quel sorriso sornione di chi sa di essere in possesso di uno dei progetti più belli dell’intero panorama metal. Fatto curioso, stasera non indossa il solito inimitabile cappello.

Spicca ovviamente la mancanza di un componente che ha fatto la storia dei Nightwish, l’ex-bassista e cantante Marko Hietala, che ha lasciato la band durante il periodo di pandemia come segno di protesta verso un industria musicale che, secondo lui, è ormai compromessa. Questo è quindi il primo tour senza di lui, rimpiazzato da Jukka Koskinen, che sicuramente a livello di qualità di esecuzione non ha niente da invidiare a Marko (anche perché stiamo parlando del bassista dei Wintersun, non proprio una band qualunque) però a livello di carisma siamo sicuramente molto lontani da quello che apportava il buon Hietala… anche perché adesso non c’è davvero più nessuno che può interpretare gli harsh vocals nei Nightwish, il che era una parte molto importante dei loro brani. Personalmente, mi rattrista sicuramente molto l’idea di non sentire più pezzi come “Wish I Had an Angel” in un concerto dei Nightwish… perché per quanto Troy Donockley abbia una bellissima voce e sia fondamentale nella band, deliziandoci costantemente anche con le sue melodie di flauti e cornamuse, non può sicuramente interpretare il timbro graffiante di Marko… detto questo, i Nightwish vanno avanti e continuano ad tirar fuori prestazioni sensazionali. Sottolineando anche una performance in acustico stupenda fatta da Floor & Troy su “How’s the Heart?”, gli highlights di serata sono (e non potevano che essere) “Dark Chest of Wonders”, “I Want My Tears Back”, “Nemo”, “Last Ride Of The Day” e “Ghost Love Score”. Si respira veramente un atmosfera magica per tutto il concerto, con la bellezza degli elementi orchestrali che si fondono ai riff aggressivi del metal in modo veramente divino. Mi sento solo di emettere un osservazione sul fatto che la chiusura di set su “The Greatest Show on Earth” non sia forse la migliore in assoluto… perché un pezzo di quasi 25 minuti, per quanto epico, è inevitabilmente troppo dispersivo e fa calare un po’ l’entusiasmo che sulla chiusura di set dovrebbe essere al massimo… più che altro perché ci sono molti passaggi estremamente melodici e malinconici alternati a quelli più energici… avrei quindi semplicemente invertito gli ultimi due pezzi in scaletta per una chiusura perfetta su “Ghost Love Score”. Detto questo, gli effetti pirotecnici e le fiamme a ritmo della musica su “The Greatest Show on Earth” sono davvero sensazionali, così come è estremamente toccante l’omaggio a Alexi Laiho, che dopo la sua recente scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile in tutto il mondo del rock e del metal.

I Nightwish rimangono un assoluta garanzia di qualità, classe ed eleganza. Anche con gli anni che passano e la mancanza di elementi storici della band, siamo di fronte ad una realtà che ha praticamente forgiato il symphonic metal e che sarà sempre l’elemento di ispirazione principale per qualsiasi musicista che voglia suonare questo genere.

Setlist

Noise
Storytime
Tribal
Elan
7 Days to the Wolves
Dark Chest of Wonders
Harvest
I Want My Tears Back
Nemo
How’s the Heart?
Sahara
Shoemaker
Last Ride of the Day
Ghost Love Score
The Greatest Show on Earth

Si ringrazia Vertigo Hard Sounds

Sfoglia la Gallery a cura di Monica Ferrari

 

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