È uno dei tanti lunedì di musica all’Alcatraz e stasera 14 ottobre 2024 è il Power Metal a fare da protagonista; la maestosità e la potenza di questo genere vengono portate sul palco da Wind Rose, Hammerfall e Powerwolf.

Wind Rose – foto di archivio

I Wind Rose, giovani esponenti del power italiano, apriranno ai due colossi internazionali: gli Hammerfall, band svedese senza alcun dubbio colonna portante del power metal da tanti anni, e i Powerwolf, band tedesca che ha avuto la capacità di costruire un concetto musicale e una fanbase impressionante in pochissimo tempo, guadagnandosi il rispetto e l’apprezzamento di tantissimi ascoltatori.

Purtroppo, per motivi lavorativi, non sono riuscita a essere presente al set dei Wind Rose, quindi inizio il racconto della serata da quello degli Hammerfall.La band svedese ha oltre trent’anni di carriera alle spalle e ben 13 album all’attivo, di cui l’ultimo, recentissimo, è uscito nel 2024 dal titolo “Avenge The Fallen”. E che dire… “la classe non è acqua”, fin da subito si nota l’esperienza e la precisione di chi ha macinato riff e melodie per tutti questi anni. Il cantante Joacim Cans ha un carisma e una capacità da frontman davvero notevole; interagisce moltissimo con il pubblico e lo fa partecipare al set praticamente su ogni brano. Il pubblico apprezza e si dimostra entusiasta. Va davvero sottolineato quanto siano coinvolgenti i pezzi degli Hammerfall e quanto i ritornelli siano facilmente memorizzabili fin dal primo ascolto, permettendo quindi a chiunque (anche a chi degli Hammerfall ha forse solo sentito parlare) di cantare i brani in scaletta.

La cosa che mi ha lasciata sorpresa è infatti vedere che al sondaggio di Joacim che chiede al pubblico quanti fossero a vederli per la prima volta, ci sia un buon 75% della sala che alza la mano. Il cantante non si scandalizza e accoglie tutti quanti nella grande “heavy metal family” con il consueto sorriso e l’energia positiva che lo contraddistinguono.

E mentre il set scorre inesorabile, tra brani come “Heeding The Call”, “Last Man Standing”, arriva il momento della potente “Let The Hammerfall”, durante la quale è un altro membro della band a contraddistinguersi, e non solo per la sua bravura… Oscar Dronjak, unico membro fondatore rimasto dalla formazione originale del 1993, ha infatti sfoderato la sua bellissima chitarra a forma dell’iconico martello degli Hammerfall.
Altri tre pezzi per arrivare a “Hearts on Fire”, brano a cui è affidata la chiusura della scaletta… e tutti a cantare a squarciagola il ritornello. Tanti cuori in fiamme come saluto agli Hammerfall.

Pensiero opinabile sicuramente, ma a me sembra quasi strano avere una band di questo calibro e di questo peso storico fare da apertura ai Powerwolf, nonostante la grandissima notorietà acquisita negli ultimi anni dalla band tedesca. Fortunatamente, il pubblico, anche se maggiormente accorso per i Powerwolf, ha dimostrato grandissimo entusiasmo per gli Hammerfall. La classe di chi probabilmente ha anche ispirato band come i Powerwolf va sempre riconosciuta, e stasera gli Hammerfall hanno dimostrato di essere ancora più in forma che mai.

Setlist

-Avenge The Fallen
-Heeding the Call
-Any Means Necessary
-Hammer of Dawn
-Renegade
-Hammer High
-Last Man Standing
-Let The Hammer Fall
-Hail to the King
-(We Make) Sweden Rock
-The End Justifies
-Hearts on Fire

Powerwolf – foto di archivio

Con un ritardo inusuale di ben 20 minuti, giunge l’atteso momento dei Powerwolf.
Il palco si trasforma in una chiesa, con rosoni e vetrate gotiche che fungono da cornice perfetta al quintetto tedesco capitanato da Attila Dorn. Il pubblico impazzisce e canta a squarciagola fin dal primo brano “Bless’ Em With the Blade”. È una vera devozione quella dei fan dei Powerwolf… dai costumi da suora al trucco da lupo mannaro, come quello dei membri della band. Un gruppo che ha costruito un vero impero intorno alla propria grafica, dagli spettacolari artwork delle copertine degli album fino alle decorazioni del palco presenti nei live, che i fan amano e venerano tanto quanto l’aspetto musicale. Anche in questo caso, la parte coinvolgente dei pezzi è pressoché onnipresente… “Incense & Iron”, “Army Of The Night”, “Dancing With The Dead”, “Sainted by The Storm”, “Sanctified With Dynamite” e “We Drink Your Blood” sono solo alcuni dei pezzi da cui è impossibile non farsi trascinare dai ritornelli epici e ridondanti che ti rimangono impressi nella mente fin da subito. Attila e l’altrettanto carismatico tastierista Falk Maria Schlegel spiccano su tutti per simpatia e capacità di interazione con il pubblico.

Il concerto diventa una vera e propria “messa heavy metal” (come definita da Attila) dalle profonde sonorità power, trascinanti ed energiche. Tutti intonano i brani e partecipano a un rituale che porta tanta dinamicità ed energia positiva; per quanto i testi dei Powerwolf possano avere delle referenze macabre o tenebrose, vengono espressi quasi con leggerezza… ed ecco che demoni e lupi mannari non fanno più tanta paura.

Ed è forse per questo che i Powerwolf sono riusciti ad attrarre un pubblico molto giovane, il che non può che essere un punto a loro favore, perché attrarre giovani a un genere metal, qualunque esso sia, è diventata un’impresa veramente ardua. Quindi, tanto di cappello a questa band che permetterà poi alle giovani reclute di conoscere, ascoltare ed apprezzare anche le band storiche del passato, come appunto gli Hammerfall. Una delle scene più belle di questo concerto è infatti stata vedere una bambina di non più di 8 anni, sulle spalle del papà per quasi tutto il concerto, cantare a squarciagola TUTTI i pezzi dei Powerwolf e vederla con le lacrime agli occhi dall’emozione… questa sì che è la metal family.

Si conclude una serata che ha permesso un bellissimo incontro di due generazioni che amano la stessa musica e che hanno potuto godersi una serata assolutamente memorabile!

Setlist

-Bless’ Em With the Blade
-Incense & Iron
-Army of The Night
-Sinners of the Seven Seas
-Amen & Attack
-Dancing With The Dead
-Armata Strigoi
-1589
-Demons Are a Girl’s Best Friend
-Stossgebet
-Fire and Forgive
-We Don’t Wanna Be No Saints
-Alive or Undead
-Heretic Hunters
-Sainted by the Storm
-Blood for Blood (Faoladh)

Encore

-Sanctified With Dynamite
-We Drink Your Blood
-Werewolves of Armenia

 

Foto di archivio per mancanza di accredito fotografico

 

 

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