comunicato stampa

I Pagan metaller di lunga data con sede a Dublino, in Irlanda, i PRIMORDIAL pubblicheranno il loro decimo full-lenght, How It Ends, il 29 settembre su Metal Blade Records.

PRIMORDIAL non ha nulla da dimostrare. Dopo aver durato trentadue anni e ora tornando con la loro nuova devastante offerta in studio, la band irlandese ha chiarito di essere una forza primordiale che mette costantemente tutto in gioco. Il seguito dell’acclamato Exile Amongst The Ruins del 2018, How It Ends li vede offrire più della loro miscela seminale di celtico e black metal, con un’urgenza in più e fissando l’apocalisse.

“Il titolo è una domanda – è così che finisce? Come va tutto: cultura, lingua, storia, società – umanità – chissà?”, dice il cantante A. A. Nemtheanga. “Indipendentemente da chi sei o eri, hai una possibilità in tutto questo, e ti chiede se questa è la fine della tua città, stato, nazione? Miti, tradizioni, relazioni, e suppongo che ponga la domanda, chi reagisce, chi si ribella, come va a finire ora per loro?”

Lavorando a fianco dei membri fondatori Pól MacAmlaigh (basso) e Ciáran MacUilliam (chitarra) e del batterista di lunga data Simon O’Laoghaire, la band ha iniziato a scrivere seriamente nell’autunno del 2022, avendo acceso un fuoco sotto di sé per lavorare in fretta e in modo produttivo. I PRIMORDIAL non pianificano mai un disco in anticipo, lasciando che si uniscano naturalmente, anche se Nemtheanga sapeva di volere qualcosa con un suono più grande, più aperto e qualcosa di più aggressivo, che è esattamente ciò che hanno ottenuto. “How It Ends è un album molto arrabbiato, provocatorio, viscerale e ribelle, e mentre lavoravamo tutto ha iniziato a prendere più forma e forma. Potrebbe essere la nota su cui usciamo ma sarà una nota di resistenza, in termini musicali. Penso che sia anche più metal! E più epico!”

Basta un solo ascolto per dimostrare che queste affermazioni sono vere, che si tratti dell’impennata, burbero, oscuro “Ploughs To Rust, Swords To Dust”, il lunatico e disperato “Pilgrimage To The World’s End” o il tentacolare “All Against All ,” che è intriso di un’aria sinistra e guidato da ritmi martellanti, esercitando un climax imponente. “Suona certamente come PRIMORDIAL, su questo non ci sono dubbi, abbiamo il nostro stile e questo è un nuovo capitolo dello stesso libro. Se abbiamo fatto qualcosa di nuovo è proprio per lavorare con più convinzione che mai, e fidarci più che mai sempre il nostro istinto.”

Attingendo l’influenza lirica sia da idee moderne che storiche, Nemtheanga dà sempre all’ascoltatore qualcosa su cui riflettere. How It Ends non fa eccezione. “Se per esempio To The Nameless Dead (2007) parlava del movimento dei confini, della costruzione delle nazioni e di coloro che sono stati mandati in guerra e hanno dato la vita per formarli, allora questo è l’album che parla più della resistenza a quegli imperi, ai combattenti per la libertà, ai fuorilegge , le persone che hanno reso suicidi stand per la libertà di parola, o indipendenza – o per la parola più importante in lingua inglese: libertà.Non è difficile capire perché l’album sia ispirato da questo considerando dove ci troviamo in questo momento nel mondo. ”

 

Prima dell’uscita del disco, oggi la band pubblica il primo singolo e l’album di chiusura, “Victory Has 1000 Fathers, Defeat Is An Orphan”, e il video di accompagnamento.

How It Ends Track Listing:
01. How It Ends
02. Ploughs to Rust, Swords to Dust
03. We Shall Not Serve
04. Traidisiu?nta
05. Pilgrimage to the World’s End
06. Nothing New Under the Sun
07. Call to Cernunnos
08. All Against All
09. Death Holy Death
10. Victory Has 1000 Fathers, Defeat Is an Orphan

 

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