Il Rugby Sound Festival ha ospitato, come da tradizione, una delle sue serate più infuocate: il Punk in Castle. Evento ormai fisso nel calendario firmato Shining Production, ogni anno richiama migliaia di appassionati sotto il segno del punk italiano. E anche stavolta, l’headliner è uno di quelli che non hanno mai tradito: i Punkreas, preceduti da Derozer e Bambole di Pezza.

Bambole di Pezza

Alle 20:00 l’arena di Legnano è già ben popolata, segno che non si tratta solo di “pubblico in attesa dei grandi nomi”. Le Bambole di Pezza, con in testa la magnetica Cleo, salgono sul palco e in pochi secondi trasformano l’energia del pubblico in pogo e cori senza tregua.

Brani come Capita e Io non sono come te arrivano dritti al cuore, sostenuti da un suono nitido, potente, perfettamente gestito da un impianto all’altezza dell’evento. A impreziosire il set, momenti toccanti come su Contare 0 e Pagine, in cui fa la sua comparsa Divi de I Ministri, accolto da un’ovazione.

Il medley punk (tra cui Surfin’ Bird e These Boots Are Made for Walkin’) è un intermezzo spassoso, mentre la chiusura con Senza Permesso e Favole sigla un’esibizione esplosiva. Il pubblico canta, si dimena e applaude: è chiaro che una fetta di presenti è lì anche e soprattutto per loro.

Personalmente, le avevo viste anche ad Aprile ai Magazzini Generali ed è stata un’ottima esibizione. Tuttavia, vederle su un palco ben più grande e con così tanti spettatori fa tutto un altro effetto, vivissimi complimenti.

Derozer

Poco dopo, è il turno dei Derozer. Non c’è bisogno di troppi preamboli: i ragazzi di Vicenza salgono sul palco e partono secchi, senza fronzoli, con un sound deciso e senza sbavature. Le prime note di Lungo la strada fanno da detonatore, e il pubblico canta come se fosse un inno nazionale. Si prosegue dritti, senza interruzioni: Chiusi Dentro, Vecchio Punk, Cuore Brucia… ogni pezzo è una scarica di memoria, rabbia e partecipazione.

Prima di La Nuvola, un momento intenso: parole sulla guerra, sui ricordi del loro tour nei Balcani, sull’attualità. I Derozer lanciano un messaggio chiaro, contro ogni forma di conflitto. Un gesto che nobilita l’urgenza e l’attitudine del punk, che non ha mai smesso di parlare del presente.

Mururoa e Branca Day segnano il picco emotivo: la folla è un oceano in movimento e il coro finale a cappella, cantato a squarciagola anche dopo che la band ha lasciato il palco, è uno di quei momenti che restano impressi a lungo.

Punkreas

Il piatto forte della serata sono ovviamente loro, i Punkreas, veterani del punk nostrano e colonna sonora di almeno tre generazioni. Partono con una breve intro elettronica, poi attaccano con Paranoia e Potere suonato per intero, trascinando subito il pubblico in un’onda di pogo e polvere. Sotto il palco il caos è totale: la sezione centrale è una nuvola che si muove a tempo. C’è anche un problema tecnico, subito dopo L’orologio, che per un momento spegne l’impianto. Ma i tecnici sono rapidissimi, il pubblico pazienta incoraggiando la band e, appena si riparte, è come se nulla fosse successo.

Tra brani iconici come Venduto (3×2) (con un altro featuring di Divi), Anacronistico, Aidid, e Cuore Nero, c’è anche spazio per un momento di ringraziamento a Croce Rossa, staff e sicurezza. Su La grande danza, la band espone un cartello che recita “+ Punk – Trump”. L’identità politica dei Punkreas è nota, e in un contesto del genere viene accolta con grande approvazione.

Il set continua senza cedimenti, con Salta che diventa l’apice del delirio: poghi forsennati, un circle pit gigantesco e un polverone che sembra non finire mai. La chiusura è un grande abbraccio collettivo: Il mio vicino con le Bambole di Pezza di nuovo sul palco, e l’inno finale Canapa a sancire la fine di una serata memorabile.

Il Punk in Castle 2025 ha confermato ancora una volta quanto questo genere sia vivo, amato e seguito. Tre band, tre stili diversi, ma un unico filo rosso: l’energia, la sincerità e la voglia di far sentire la propria voce.

Un pubblico partecipativo, caldo (in ogni senso) e appassionato, ha fatto da cornice perfetta a una delle serate più belle di questo Rugby Sound. E se i Punkreas sono ormai una certezza, le Bambole di Pezza e i Derozer dimostrano che il punk italiano è ben lontano dal vivere di nostalgia. Al contrario: è più vivo che mai.

Setlist

  1. Falsi Preoccupati
  2. I Chiromanti
  3. Sfratto
  4. L’orologio
  5. Venduto (3×2) (con Divi)
  6. Tutti in Pista
  7. Aka Toro
  8. Cadena Perpetua
  9. La Canzone del Bosco
  10. Aidid
  11. Anacronistico
  12. Marte
  13. La Grande Danza
  14. Voglio Armarmi
  15. Sotto Esame
  16. Dai Dai Dai (Die Die Die) (feat. Giancane)
  17. Disgusto Totale
  18. Cuore Nero
  19. Salta
  20. Modena-Milano (feat. Modena City Ramblers)
  21. Sosta
  22. Il Mio Vicino
  23. Canapa

Testo di Riccardo Giuffrè

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