Dopo oltre vent’anni senza una vera tournée, i Savatage stanno per tornare sul palco. La band americana, nota per la fusione di heavy metal, progressive e power metal, ha avuto un’attività live limitata dal 2002, con l’ultima esibizione completa al Wacken Open Air 2015. Ora sono attesi per una serie di concerti in Sud America ad aprile e in Europa a giugno, tra cui una data italiana all’Alcatraz di Milano il 24 giugno.
Il ritorno inizia dal Brasile, con una performance al Monsters Of Rock Festival il 19 aprile all’Allianz Parque di San Paolo, in un evento che vedrà sul palco anche Scorpions, Judas Priest, Europe, Opeth, Queensrÿche e Stratovarius. È inoltre in fase di conferma un possibile concerto solista all’Espaço Unimed il 21 aprile.
Tuttavia, un membro fondamentale sarà assente: Jon Oliva, cantante e tastierista fondatore della band.
Jon Oliva e i problemi di salute
Negli ultimi anni, Oliva ha dovuto affrontare gravi problemi fisici. Nel 2023, ha riportato una frattura alla vertebra T7 in tre punti, una lesione che lo ha costretto a utilizzare una sedia a rotelle. Inoltre, gli sono state diagnosticate sclerosi multipla e morbo di Ménière, condizioni che hanno ulteriormente complicato la sua salute.
In una recente intervista con il giornalista brasiliano Igor Miranda, Oliva ha chiarito che questi problemi gli impediscono di prendere parte al tour:
“Non posso nemmeno cantare in questo momento a causa del dolore. Non riesco a stare in piedi troppo a lungo e ho bisogno di tempo affinché la mia vertebra guarisca naturalmente.”
Ha anche rivelato di aver considerato un intervento chirurgico, ma di aver deciso di evitarlo dopo essersi consultato con esperti e conoscenti:
“Volevano inserire del metallo nel mio corpo, ma le persone con cui ho parlato mi hanno consigliato di non farlo. Mi hanno detto che me ne sarei pentito. Quindi ho scelto di lasciare che guarisca naturalmente.”
Un nuovo album dei Savatage è pronto
Nonostante l’assenza dalla tournée, Oliva continua a lavorare alla musica della band. Durante l’intervista, ha confermato che il nuovo album dei Savatage è praticamente pronto:
“Ho praticamente un album pronto. Ci sto lavorando a intermittenza da circa un anno. Se riuscissi a riunire la band in studio, sarebbe pronto per la registrazione. Ma volevamo concentrarci prima su questo tour.”
Ha anche rivelato di avere materiale sufficiente per quattro album, anche se i testi non sono ancora completati:
“Abbiamo abbastanza materiale per quattro album. I testi non sono ancora scritti, ma musicalmente è tutto pronto. E la colpa della pausa è stata mia a causa delle fratture.”
In passato, Oliva aveva dichiarato che il prossimo album sarebbe potuto essere l’ultimo della band, ma ora sembra meno sicuro:
“Avevo detto che potrebbe essere l’ultimo, ma adesso non ne sono più sicuro. Ho così tanto materiale… cosa dovrei fare? Pubblicare un quadruplo album? Non credo che sarà l’ultimo.”
Il legame con “Streets: A Rock Opera”
Parlando del passato della band, Oliva ha menzionato il disco dei Savatage che per lui ha più valore:
“L’album che significa di più per me è ‘Streets: A Rock Opera’ del 1991. Io, mio fratello Criss Oliva e il produttore Paul O’Neill abbiamo lavorato duramente su quel disco. Ci è voluto un anno per registrarlo e mi sono divertito tantissimo a farlo, perché conteneva molte canzoni e mostrava tutti i lati della band.”
Tra i brani più significativi, ha citato “Agony And Ecstasy”, “Believe” e “Somewhere In Time”. Ricordando il processo di registrazione, ha aggiunto:
“È stato il primo album dei Savatage registrato digitalmente. Siamo stati le cavie dello studio Record Plant, che aveva appena ricevuto tutta questa nuova attrezzatura digitale. Siamo stati la prima band a usarla. È stato incredibile.”
Un momento particolarmente emozionante è stato quello della registrazione di “Believe”, uno dei brani più iconici della band:
“Ho cantato ‘Believe’ tipo 304 volte… e alla fine hanno usato la terza take!” ha ricordato ridendo.
La musica dei Savatage è ancora attuale
Nonostante il tempo trascorso, Oliva è convinto che la musica della band abbia una qualità senza tempo:
“Molte delle canzoni dei Savatage non sembrano datate. Mi ricorda il disco ‘Paranoid’ dei Black Sabbath: non invecchia mai. Lo ascoltavo l’altro giorno, lo metti su e ancora spicca. Credo che sia lo stesso con i Savatage. ‘Hall Of The Mountain King’, per esempio, ancora oggi resiste alla prova del tempo.”
Con un tour imminente e un album quasi completato, il ritorno dei Savatage sembra sempre più concreto. Anche se Jon Oliva non potrà essere presente sul palco, il suo contributo musicale e la sua eredità rimangono al centro della band.
Comments are closed.