Grazie a Hellfire Booking i Magazzini Generali di Milano si sono infiammati per il primo, attesissimo live italiano dei SiM (Silence iz Mine), band giapponese nota soprattutto per il successo globale di The Rumbling, parte della colonna sonora dell’anime Attack On Titan. Un’esibizione potente e coinvolgente, arricchita dalla partecipazione di due band italiane che hanno saputo scaldare il pubblico con grande efficacia: Sharks In Your Mouth e Orbitlane.

Orbitlane
Ad aprire la serata ci hanno pensato gli Orbitlane, giovane realtà della scena milanese che già avevamo avuto modo di incrociare in apertura agli Accvsed. Se siete fan di Architects e Bring Me The Horizon, troverete pane per i vostri denti: il loro sound affonda le radici nel metalcore moderno, con atmosfere synth ben costruite e una doppia cassa precisa che accompagna l’alternanza tra sezioni melodiche e breakdown decisi. Nonostante qualche build-up che avrebbe meritato uno sfogo più esplosivo, la band dimostra di avere una propria identità, soprattutto nei momenti più tecnici e nelle parti special, dove riescono a distinguersi con soluzioni stilistiche originali. Una partenza solida per una band che ha tutto il potenziale per farsi notare ben oltre i confini regionali.

 

Sharks In Your Mouth
Entrano in scena con la carica di una band che sa esattamente cosa vuole: il palco è loro e lo dimostrano fin da subito. La risposta del pubblico all’energico metalcore degli Sharks In Your Mouth è immediata: nelle retrovie il pit comincia ad animarsi, mentre sottopalco ci si lascia trasportare dal ritmo serrato. Il gruppo, appena prima del loro cavallo di battaglia, presenta anche un nuovo chitarrista. L’impatto è potente: riff taglienti, assoli in sweep picking, breakdowns, il tutto racchiuso in un comparto ritmico granitico e una voce che alterna growl feroci a puliti ben calibrati, con qualche inserto in fry scream a dare ulteriore dinamismo. I richiami a Korn nei passaggi più lenti e melodici, così come qualche suggestione alla Maynard James Keenan, danno spessore a una performance che non si limita al semplice breakdown. Momento inaspettato ma apprezzato: una reinterpretazione di Lose Yourself di Eminem, rivisitata in chiave metalcore con breakdown e un pizzico di two-step che accende ulteriormente la folla. Una band che, senza dubbio, sa come tenere alta l’attenzione.

 

SiM
Quando i SiM salgono sul palco, l’atmosfera cambia: l’attesa per il loro debutto italiano si taglia con il coltello e l’accoglienza è da headliner internazionali. L’apertura con Get Up, Get Up e KiSS OF DEATH fa subito capire che la serata sarà intensa. Con TxHxC si apre ufficialmente il pit, e da lì in avanti il pubblico dei Magazzini non si fermerà più. La band offre una performance trascinante e scenica, mescolando punk rock, metalcore, reggae e ska in un ibrido unico che riesce ad accendere il pubblico brano dopo brano. Le influenze alternative si fondono con l’energia del live, mentre il frontman Makoto incita il pubblico più volte, culminando in un coro collettivo da brividi su Under The Tree. Il live procede in modo fluido, interrotto da alcuni brevi pause in cui Makoto mantiene attivo il pubblico preparandolo al brano successivo. Performance nel complesso degna di nota, con momenti di picco in brani come SWEET DREAMS, DO THE DANCE (intonata a gran voce e ballata energicamente dal pubblico), BASEBALL BAT ed EXiSTENCE. Il finale è tutto un crescendo: l’iconica The Rumbling viene accolta come un’epifania, cantata a squarciagola da un pubblico in delirio, mentre l’encore con blah blah blah e f.a.i.t.h. chiude una serata destinata a restare nei ricordi di chi c’era.

Scaletta:
1. Get Up, Get Up
2. KiSS OF DEATH
3. TxHxC
4. Devil In Your Heart
5. UNDER THE TREE
6. CHAMPiONS
7. SWEET DREAMS
8. DO THE DANCE
9. BBT
10. BASEBALL BAT
11. KiLLiNG ME
12. EXiSTENCE
13. RED
14. The Rumbling
15. Blah blah blah
16. f.a.i.t.h.

 

Foto di Giulia Di Nunno
Testo di Patrizia Bazzani

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