THE RUMJACKS – Dead Anthems (Four Four) – 07/02/2025
Il nuovo album dei Rumjacks è un vero e proprio inno alla resilienza e all’energia del Punk Celtico.
Con “Dead Anthems“, i The Rumjacks tornano sulla scena con un album che riesce a equilibrare l’energia travolgente del Punk Celtico con testi più maturi e un’evoluzione sonora evidente. Pubblicato il 7 febbraio 2025, il sesto album della band australiana è stato registrato ad Asbury Park, New Jersey, con una produzione che vede coinvolti Mike Rivkees, frontman del gruppo, e Pete Steinkopf dei leggendari The Bouncing Souls. Il missaggio è stato affidato a Kevin Bivona degli Interrupters, garanzia di un sound incisivo e ben strutturato.
“Dead Anthems” è composto da 12 tracce che incarnano lo spirito ribelle della band, ma con una consapevolezza più profonda rispetto ai lavori precedenti. I The Rumjacks sono noti per il loro stile festoso e irriverente, ma qui si percepisce una crescita artistica che li porta a esplorare temi più impegnati, senza perdere la loro anima punk.
Il brano d’apertura, “Come Hell or High Water“, è un esempio perfetto di questo equilibrio: un inno pro-immigrazione che trae ispirazione dalla storia familiare di Rivkees, celebrando la resilienza di chi è costretto a lasciare la propria terra. La melodia trascinante e il ritornello immediato lo rendono uno dei pezzi più memorabili dell’album, capace di coinvolgere sia a livello emotivo che musicale.
Tra le tracce più incisive troviamo “Cold Like This“, che vede la collaborazione di Ken Casey dei Dropkick Murphys. La presenza di Casey aggiunge una dose extra di energia e grinta, consolidando il legame tra due delle band più influenti della scena punk celtica contemporanea. Il pezzo si distingue per la sua atmosfera cupa e intensa, con un testo che affronta il senso di alienazione e le difficoltà di adattarsi a un mondo che spesso appare ostile.
Rispetto ai lavori precedenti, “Dead Anthems” mostra una maggiore varietà nelle sonorità. Se da un lato troviamo brani dal ritmo serrato, carichi di chitarre distorte e cornamuse impetuose, dall’altro emergono momenti più riflessivi, dove il Folk prende il sopravvento con melodie malinconiche e arrangiamenti più stratificati. Questa alternanza rende l’album dinamico e mai ripetitivo, dimostrando la capacità della band di rinnovarsi senza snaturarsi.
Le influenze Folk irlandesi sono ancora ben presenti, ma integrate con elementi Rock e persino accenni a sonorità più moderne, che danno all’album un respiro internazionale. Alcune canzoni catturano perfettamente questa dualità, con testi che mescolano nostalgia e ribellione, creando un mix irresistibile per i fan del genere.
Con “Dead Anthems“, i The Rumjacks confermano di essere una delle band di riferimento nel panorama Celtic Punk attuale. L’album riesce a coniugare la loro energia esplosiva con testi più maturi e un sound che, pur rimanendo fedele alle radici del gruppo, dimostra una chiara evoluzione artistica.
Per chi ama il Folk Punk e cerca un album capace di alternare momenti di festa sfrenata a riflessioni più profonde, “Dead Anthems” è un ascolto imprescindibile.
Quest’ultima fatica discografica della band, ci regala un disco che merita di essere vissuto ad alto volume, con una pinta in mano ed il cuore pronto a battere al ritmo della Tradizione Celtica mescolata all’energia Punk.
Tracklist “Dead Anthems”:
- Come Hell of High Water
- They Kick You When You’re Down
- Smash Them Bottles
- Cold Like This (con Ken Casey dei Dropkick Murphys)
- An Irish Goodbye on St. Valentines Day
- October
- Father’s Fight
- Scandal
- Road Rash
- Eye for an Eye
- Pulled From the Shore
- Some Legends Never Die
Formazione The Rumjacks:
- Mike Rivkees (voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, tin whistle, flauto irlandese, banjo)
- Johnny McKelvey (basso, cori)
- Adam Kenny (mandolino, bouzouki, cori)
- Gabriel Whitbourne (chitarra elettrica, cori)
- Pietro Della Sala (batteria)
- Kyle Goyette (fisarmonica, cori)
VOTO: 8/10
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