In occasione del ventesimo anniversario di due album che hanno fatto la storia del metal moderno, Trivium e Bullet For My Valentine sono co-headliner del tour in cui rispettivamente portano Ascendency e The Poison per intero, più qualche piccola sorpresa. Di supporto gli Orbit Culture.
Gli Orbit Cilture aprono la serata con una massiccia dose di riff e tempi dritti.
Il pubblico è inizialmente un po’ timido e si prende il tempo di qualche canzone prima di aprire il pit, sembra più assorto nell’ascolto contemplativo del groove metal scandinavo del gruppo svedese.
Hanno delle ritmiche prevalentemente rette e sembrano giocare poco con le parti armoniche e, nonostante la set list stringata e alcune pecche riguardo l’acustica, l’esibizione è stata una piacevole apertura.
Ho messo giù la penna e mi sono lasciata trasportare dalla musica. I Bullet For My Valentine sono stata una delle prime band che ho conosciuto quando ho iniziato ad ascoltare musica heavy e, unito al fatto che costituiscono un pezzo importante della storia del metalcore, per me è stato un concerto molto toccante.
A mio avviso avrebbero meritato di suonare per ultimi perché è stato un viaggio bellissimo dalla prima all’ultima canzone di The Poison (2005), suonato per intero. Ciliegina sulla torta Knives e Waking The Demon suonate in chiusura.
Brano dopo brano, i BFMV animano ed emozionano il pubblico dell’Alcatraz di Milano, anche se in maniera un po’ fredda, senza discorsi o particolari chiacchiere da parte del cantante. I suoni sono precisi e taglienti, ottima prestazione della band e credo anche del cantante, che per la maggior parte del tempo non ho sentito perché coperto dalle voci del pubblico che cantava a squarcia gola ogni singola canzone e, ad eccezione dell’accordatura di diversi toni sotto, sembrava di sentire il disco. L’esibizione è stata impeccabile con Tears Don’t Fall (piacevole l’estratto acustico delle prime due strofe, di cui una cantata interamente dal pubblico prima di ripartire con la canzone originale), Hand Of Blood, 4 Words (To Choke Upon) e Waking The Demon che hanno trainato particolarmente, un tuffo nostalgico vent’anni indietro agli albori del metalcore con un album che ha posto delle solide basi per la nascita del genere.
Il disco suonato dai Trivium, Ascendency (2005), è una raccolta di pezzi spinti e forti, che alterna momenti di carica ad altri più introspettivi. Il pubblico è in fermento già dalle prime canzoni, canta tutti i ritornelli, salta e partecipa caldamente. Tra le canzoni più sentite ci sono Rain, A Gunshot To The Head Of Trepidation, In Waves. Il cantante e chitarrista Matt Heafy si sposta sui diversi lati del palco per cantare e avvicinarsi alla folla e offre una performance di livello. Carismatico, voce possente e ottimo chitarrista, si diletta in veloci assoli e la band regge il gioco.
Molto bello il discorso che ha fatto per introdurre Departure, in cui si apre riguardo alla sua salute mentale e al percorso che ha fatto lo scorso anno per migliorarsi come persona.
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