In una recente intervista rilasciata a Shawn Ratches di Laughingmonkeymusic, l’ex frontman degli Accept e attuale leader degli U.D.O. e Dirkschneider, Udo Dirkschneider, ha raccontato come la sua voce a 73 anni, sia diventata persino più potente col passare del tempo.

Il cantante ha spiegato:

“Quando abbiamo avuto la nuova agenzia di booking e hanno iniziato a lavorare al tour europeo, mi hanno chiesto: ‘Quanti concerti puoi fare di fila?’ Io ho risposto: ‘Cinque, sei di seguito, nessun problema’. Loro sono rimasti sorpresi, ma per me è normale. Anzi, preferisco così: avere dei giorni di pausa tra uno show e l’altro è la cosa sbagliata. È come un muscolo, più lo alleni e più funziona.”

Secondo Dirkschneider, la continuità aiuta non solo la sua voce, ma anche la band:

“Ovviamente tutto diventa anche più economico: senza giorni liberi il tour costa meno. Ma soprattutto, per me e per i ragazzi degli U.D.O., è meglio darci dentro e mantenere l’energia costante. Tutti nella band lo preferiscono.”

Già nel maggio 2023, durante la conferenza stampa ad Amburgo per l’uscita di Touchdown, l’ultimo album degli U.D.O., Udo aveva parlato della continua evoluzione della sua voce:

“Per me la cosa più importante è rimanere aperto mentalmente alla musica. Non puoi pensare: ‘Ho fatto così per 40 anni e non voglio cambiare nulla’. Io ho sempre lavorato con tanti musicisti e ho affrontato molti cambiamenti. Volevo spingermi a vedere fin dove potevo arrivare con la mia voce.”

Il cantante ha citato anche l’esperienza del disco di cover My Way del 2022, che gli ha permesso di esplorare nuove possibilità vocali:

“Staco creando uno spettro… mi ha aiutato a capire che potevo affrontare brani molto diversi e che il mio range vocale si era persino allargato. Non me l’aspettavo. È come un vino vecchio: con il tempo il gusto migliora.”

Con grande orgoglio, Dirkschneider ha sottolineato come oggi riesca a cantare pezzi che vent’anni fa sarebbero stati proibitivi:

“È incredibile anche per me. Ora riesco a fare cose che prima sembravano impossibili. Questo significa che in futuro potremo esplorare ancora tante nuove strade musicali.”

Redazione
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