2024 – Fearless Records
La band australiana Windwaker, che vanta un’ottima fanbase già dall’uscita del loro primo disco “Love Language” nel 2022, ha da poco pubblicato il suo nuovo album “HYPERVIOLENCE”. Con quest’ultimo lavoro, i ragazzi di Melbourne sfidano ogni tipo di categorizzazione attraverso una fusione di generi che rompe gli schemi del metalcore contemporaneo e li porta ad essere una delle band di prima linea della scena australiana. Oltretutto, la loro fama è decisamente aumentata dopo aver preso parte a tournée insieme a grandi artisti come Beartooth (USA), I Prevail (USA), Motionless In White (USA) e Enter Shikari (UK), quindi non vedevamo l’ora di sentire qualcosa di nuovo da parte loro.
L’album si apre con Infinity, un inno alla vulnerabilità e al timore del rifiuto che funge da introduzione perfetta al mondo sonoro dei Windwaker. Il ritmo incalzante e l’energia esplosiva si fondono con elementi elettronici e chitarre distorte, creando un’esperienza musicale coinvolgente. La potente linea di basso getta le basi per SIRENS, il singolo di punta che conferma il talento della band nel creare brani metalcore potenti e memorabili. Il brano si apre con un ritornello pop che ti entra subito in testa, con immagini evocative di “girls on white horses, with angelic voices” (ragazze su cavalli bianchi, dalle voci angeliche). Ma poi il ritmo si intensifica rapidamente e i versi urlati prendono il sopravvento, invitandoci a scatenarci. Con Fractured State of Mind, la band ci catapulta in un vortice di suoni discordanti e caotici, uniti ad effetti sonori influenzati dall’hyperpop, mentre con Break The Rules rivelano un lato più raffinato e progressive, pur mantenendo le loro radici metal. Un mix esplosivo che dimostra come la band sia in continua evoluzione, offrendo un’esperienza fresca e divertente che ridefinisce i confini dell’alternative/metal contemporaneo.
Ma “HYPERVIOLENCE” è il perfetto equilibrio tra le anime contrastanti dei Windwaker. Unendo i loro lati più aggressivi e melodici, creano una forza inarrestabile nel panorama musicale metalcore. The Wall è un’estensione naturale della traccia precedente, un crescendo di precisione e potenza. Villain scava a fondo nell’animo umano, mostrando una vulnerabilità inaspettata senza però rinunciare alla spavalderia che li contraddistingue. Musicalmente, un intrico di sperimentazioni sonore e melodie ossessive, crea un contrasto perfetto ai testi introspettivi. In Get Out, la voce di Liam Guinane raggiunge vette emotive su un tappeto di melodie pop, dimostrando la grande versatilità della band. Con Venom, l’album raggiunge il suo apice. Questa traccia di oltre quattro minuti (la più lunga dell’album) è un vero e proprio rollercoaster emotivo, che spazia da momenti di introspezione a esplosioni di energia. Un brano che ti cattura fin dal primo ascolto e ti lascia con la voglia di riascoltarlo all’infinito. Si apre con un intro trap caratterizzato anche da una sonorità un po’ dark. Il ritornello è molto orecchiabile, costruito su una melodia semplice, ma efficace, e l’intera struttura della traccia è tipica del metalcore, con breakdown pesanti e parti più melodiche. Juliet è l’antitesi di Venom. Questa ballad conclusiva, breve e intensa, ci immerge in un’atmosfera elettronica e introspettiva. Le voci in auto-tune che ripetono “None of it matters at all” trasmettono una certa calma, mentre la fusione di elementi dubstep e melodie emozionanti offre un finale inaspettato e memorabile a un disco che esplora le contraddizioni dell’animo umano.
“HYPERVIOLENCE” è, quindi, un album che conferma il talento dei Windwaker nel creare musica coinvolgente e originale. Con la sua capacità di mescolare generi diversi, la band raggiunge in questo lavoro un nuovo livello di maturità artistica. Tracce potenti e testi introspettivi si fondono in un mix esplosivo che non mancherà di catturare l’attenzione degli ascoltatori. In tal modo, questi ragazzi si candidano a diventare sicuramente uno dei nomi più importanti della scena musicale contemporanea.
9/10
Tracklist:
01. Infinity
02. SIRENS
03. Fractured State of Mind
04. Break The Rules
05. The Wall
06. Villain
07. Get Out
08. Haunting Me
09. Vertigo
10. Hypnotised
11. Venom
12. Tabula Rasa
13. Juliet
Band:
Chris Lalic – batteria
Jesse Crofts – chitarra
Liam Guinane – voce
Indey Salvestro – basso
Connor Robins – tastiere
Comments are closed.