Nuclear Blast Records – Gennaio 2015
Se volete fare un viaggio attraverso le sonorità Witchcraft “Nucleus” è l’album giusto: il gruppo, attivo sin dal 2004, si ripresenta infatti in formazione ridotta al minimo, con Magnus Pelander alla voce e chitarra, Tobias Anger al basso, Rage Widerberg alla batteria, ma non per questa al minimo delle possibilità . Pluralità di sonorità e di strumentazione, con annesse variazioni di accordature, registri, ritmi, preziosità di arpeggi e distorsioni di chitarra rendono il tutto estremamente variegato ma allo stesso tempo armonico e coerente. Da brani piùlenti e cupi passano in assoluta padronanza dei propri mezzi a brani piùveloci, così come passaggi piùlenti a quelli piùcupi. In nove brani danno prova di grande creatività e gusto per l’album forse piùmaturo della loro carriera.
L’ apertura è affidata a “Malstroem”, con un suggestivo arpeggio iniziale e flauto che illudono su un inizio fiabesco e delicato, ma si trasforma presto poi in effetti synth maestosi e piùcupi sovrapposti a una sinistra batteria e chitarra veramente “stoner” e graffiante. È evidente già da ora la grande versatilità di Pelander alla voce e alla chitarra. A tratti è il cantastorie e il predicatore (in “Nucleus” lodevole attitudine attoriale e interpretativa del cantante, nonostante in tutti i brani dice prova eccellente; e il paragone piùimmediato e forse scontato appare Jim Morrison. Il brano culmina con cori epici e vocalizzi di voce femminile. Ma anche in “To Trascend Bitterness” e “Helpless”), a tratti declamatorio melodico e in pieno rock’n’roll (“Chasing Rainbow” in chiusura). Violino gitano per l’inizio del singolo già pubblicato “The Outcast” e i ritornelli e parti in flauto degli intermezzi. “Breakdown” racchiude in una lunga suite di piùdi un quarto d’ora tutte le suggestioni già presenti negli altri brani dando all’ ascoltatore l’ impressione di trovarsi di fronte a vari brani assemblati, ma uniti in modo continuo e armonico. In quietudini interiori e stati alterati e dubbiosi di coscienza richiamano la piùtradizionale psichedelia, senza mai scadere nella banalità .
Se i presupposti si erano già palesati nei lavori precedenti, qui emerge sicuramente una maggiore consapevolezza, un affinamento di tecnica e gusto Ma pardon. È vero: non abbiamo ancora detto che genere suonano”… Se l’orizzonte è quello del genuino rock 60’ delle origini, di una cartolina freakettona woodstokiano, di echi dei migliori Jethro Tull, la psichedelia dei Blue Oyster Cult, il romanticismo malinconico degli Eagles, ma nei momenti piùcupi i maestri dell’occultismo Black Widow quanto i passaggi blueseggianti dei primi Black Sabbath (solo per citare il piùgrandi), il risultato finale è un armonico centrifugato della piùraffinata psichedelia, stoner lievemente ripulito nei suoni ma sufficientemente vintage e sulfureo, doom mai pedante e ripetitivo, accenni del miglior heavy epico in chitarre e ritmi, voce che gioca sapientemente con vocalità e potenzialità espressive. Tutto e niente. O il contrario. È quello che si può dire di pochi gruppi che suonano bene davvero. Da ascoltare e gustare perché ciascun ascoltatore colga da sé ogni minima preziosità .
Tracklist:
1.Malstroem
2.Theory of Consequence
3.The Outcast
4. Nucleus
5. An Exorcism of Doubts
6. The Obsessed
7. To Transcend Bitterness
8. Helpless
9. Breakdown
10. Chasing Rainbow
Band:
Magnus Pelander – voce, chitarra
Tobias Anger – basso
Rage Widerberg – batteria