In una recente intervista rilasciata al Los Angeles Times, Zakk Wylde, storico chitarrista e sodale di Ozzy Osbourne, ha condiviso riflessioni intense sullo stato d’animo che accompagnava i loro ultimi concerti – in particolare il “Back To The Beginning” – e sul modo in cui egli aveva percepito il frontman nei giorni successivi.

“Non pensavo che sarebbe andato via due settimane dopo il concerto, era uno che non mollava”

Wylde ha ammesso con sorpresa che non avrebbe mai immaginato che Ozzy potesse scomparire così presto:

“Non penso che avvertisse che la fine fosse vicina … Non avrei mai immaginato che, dopo lo show, due sole settimane dopo lui se ne sarebbe andato.”

Secondo lui, l’attitudine di Osbourne era sempre stata quella di chi affronta le difficoltà come “dossi sulla strada”, non come muri insormontabili. “All right, sistemiamo la gomma forata e andiamo avanti”, è l’immagine evocata da Wylde per descrivere quella resilienza costante.

Wylde ha aggiunto di aver sempre percepito Ozzy come una presenza che non poteva mancare, paragonandolo persino ai Rolling Stones:

“È come coi Stones, pensi che ci saranno sempre

E ancora:

“Non avevo pensato che questa fosse l’ultima volta che avrei suonato ‘Mama, I’m Coming Home’ o ‘Crazy Train’ con lui … Non pensavo affatto che sarebbe finita così.”

Il chitarrista ha poi spiegato che, nella sua relazione con Osbourne, ha sempre cercato di essere di supporto, incoraggiandolo a non mollare:

“Gli davo sempre questo messaggio: continua con la terapia, allenati, fai tutto quello che puoi, perché l’alternativa è arrendersi.”

Wylde ha sottolineato che, fino all’ultimo, non ha mai dubitato che Ozzy potesse ancora lavorare e comporre, anche se con ritmi meno serrati.

Il loro rapporto andava al di là del palco. In un’altra intervista con Guitar World, Wylde ha raccontato che l’ultimo messaggio di Osbourne fu un ringraziamento semplice e affettuoso:

“Zakky, scusa, era un manicomio laggiù. Non ti ho visto… Grazie per tutto.”

Wylde ha aggiunto che Osbourne era per lui quasi come un fratello maggiore, e che pur con circa vent’anni di differenza, il loro legame era fatto di momenti di festa, ma anche di consigli e sostegno reciproco.

Redazione
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