I Fake Heroes di Pescara sono una delle realtà  musicali piùinteressanti di questa annata rock che ormai sta volgendo al termine.

“Clouds” è un disco affascinante che propone una versione molto personale di prog metal, condito da raffinate melodie e momenti strumentali intriganti.

Il mio consiglio è, oltre a quello di leggervi questa intervista, di comprare il loro cd e di andarli a vedere dal vivo.

INNANZITUTTO VOLEVO FARVI I COMPLIMENTI PER IL GRANDE LAVORO CHE AVETE FATTO CON CLOUDS. COME E’ NATO IL PROGETTO FAKE HEROES ?

Il progetto Fake Heroes è nato nel febbraio del 2012 dalle idee del nostro chitarrista Draft Djentleman.Già  impegnato in un progetto postgrunge (Too Late To Wake), Draft ha coinvolto membri della sua band (chitarrista, bassista e batterista) ed un nuovo cantante con caratteristiche completamente differenti dal frontman dei TLTW.

HO LETTO CHE DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL DISCO AVETE CAMBIATO BASSISTA E AGGIUNTO UN TERZO CHITARRISTA. COME MAI QUESTI CAMBIAMENTI ?

Non è stato l’unico cambiamento di lineup avuto da quando siamo nati. La sostituzione del nostro storico bassista è stata causata da alcune divergenze, mentre l’inserimento di un terzo chitarrista per aumentare l’impatto live e perché, di fatto, sul disco è stato fatto un lavoro di composizione senza tener conto della lineup a disposizione.

VI SIETE PREFISSATI DEGLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE CON LA VOSTRA MUSICA E COME BAND ?

Vista l’attuale situazione l’obiettivo principale che ci poniamo è farci ascoltare: chi lo ha fatto ci ha regalato grosse soddisfazioni e un affetto che sinceramente era difficile immaginare. Crediamo molto nel “prodotto” che abbiamo confezionato ed è ancora piùbello goderne quando sai che è stato creato senza mezze misure, senza forzature, libero da canoni, obblighi e imposizioni. Oltre a tutto questo per noi è importante poterlo portare “live”, quindi l’altro obiettivo principale è quello di trovare palchi attenti alla musica inedita e che hanno voglia di investire, entro le loro possibilità , sulla musica emergente.

COSA FATE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI OLTRE A SUONARE ?

Tre di noi hanno un lavoro e gli altri tre studiano principalmente.

HO TROVATO IL VOSTRO DISCO DAVVERO ENTUSIASMANTE. IL VOSTRO SOUND E’ ANCORA IN EVOLUZIONE O PENSATE DI AVER TROVATO LA GIUSTA DIMENSIONE ?

Per ora il disco ci rappresenta davvero a pieno e vogliamo spingere l’acceleratore per portarlo all’attenzione degli amanti del genere.

SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO CHE AVETE RAGGIUNTO SIA PER QUANTO RIGUARDA LE CANZONI CHE LA PRODUZIONE?

Pienamente soddisfatti. Riascoltandolo sicuramente vengono fuori altre idee/soluzioni che avremmo utilizzato in specifici punti, ma comporre un album significa anche avere la forza di “fotografarlo” in un determinato momento della propria vita: “Clouds” è una foto fantastica.

COME STATE PROMUOVENDO L’ALBUM?

Ci stanno aiutando alcune agenzie di promozione, sia in Italia che all’estero. Inoltre siamo in contatto con un’agenzia di booking che speriamo arrivino presto occasioni importanti dove esibirci.

DAL VIVO RIPROPONETE I BRANI FEDELMENTE O VI DIVERTITE A CAMBIARE QUALCOSA ?

Siamo fedelissimi al disco, ecco perché l’esigenza di inserire una terza chitarra live. Non amiamo improvvisare perché crediamo sia fuori luogo nel nostro genere, ma live ci sono dei momenti strumentali creati appositamente e non presenti sul disco.

LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI

Questa domanda è complicatissima J Diciamo che negli ultimi anni le influenze principali provengono da Skyharbor, Circles, TesseracT”… ma anche Dead Letter Circus, Twelve Foot Ninja”…Ma di fatto queste influenze si possono difficilmente ritrovare nel disco, almeno a detta della critica (e per nostra fortuna).

IN FASE DI RECENSIONE HO CITATO ALICE IN CHAINS E DREAM THEATER PER DESCRIVERE ALCUNI ASPETTI DEL VOSTRO SOUND. SIETE D’ACCORDO E RITENETE QUESTE DUE BAND IMPORTANTI PER VOI ?

Per quanto riguarda gli Alice In Chains, sembrerà  assurdo, ma non è nelle influenze di nessuno di noi. Per quanto riguarda i Dream Theater senza dubbio sono stati una grossa influenza per alcuni membri della nostra band, anche se non per il nostro principale compositore.

COME VEDETE LA SCENA ROCK METAL LOCALE ED IN GENERALE QUELLA ITALIANA ?

La vediamo davvero male. C’è una sorta di apatia e indifferenza nei confronti di chi propone inediti che fa male. Non c’è una vera scelta musicale, c’è una sola strada per chi vuole suonare e la conosciamo tutti benissimo. Diciamo che è un periodo difficile per far incontrare l’arte con il profitto

LA VOSTRA REGIONE DI ORIGINE. L’ABRUZZO VI HA IN QUALCHE MODO INFLUENZATO NELLA COMPOSIZIONE DEI BRANI E DEI TESTI ?

A volte ci sono posti dal grande valore affettivo che involontariamente ti spingono altrove: l’Abruzzo ne è colmo. Alcuni paesaggi, scorci cittadini e angoli di pace hanno senz’altro segnato il nostro percorso, anche se di fatto non ne parliamo mai nei testi.

PARLATECI DELLA COLLABORAZIONE CON GIACOMO CASTELLANO NEL BRANO “ON THE HILL”

La collaborazione con Giacomo è stata eccezionale. Oltre ad essere un grande chitarrista, Giacomo è una persona disponibile e seria, un vero professionista. Tramite il nostro amico comune Giacomo Pasquali lo abbiamo contattato per proporgli un suo solo su “On The Hill” e lui ne è stato da subito entusiasta. Per noi è stato un vero onore avere una sua firma su un nostro brano.

VOLETE LASCIARE UN MESSAGGIO PER I LETTORI DI LONG LIVE ROCK ‘N’ROLL ?

Siate affamati di cose nuove, che si tratti di musica, di libri, di film o di qualsiasi altra forma d’arte. La vera ricchezza della cultura è la varietà  ed è possibile solo se ognuno cerca e trova una propria dimensione. Non accontentatevi solo del mainstream e di quello che viene continuamente pompato con valanghe di soldi.

 

 

 

 

 

 

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