Stasera lunedì 24 ottobre 2022 ci troviamo al Circolo Magnolia dove la Hardstaff Booking ha portato sul palco i capostipiti dell’HCNY (hardcore New York), sì sono proprio loro i mitici AGNOSTIC FRONT impegnati nel Get Loud Tour in promozione del dodicesimo disco Get Loud pubblicato nel 2019, capitanati dagli inossidabili Vinnie Stigma e Roger Miret sono pronti a mettere il locale a ferro e fuoco, ma prima di loro abbiamo ben tre special guest sempre del filone hardcore o nelle sue varianti, ovvero i LAST HOPE, gli SPIRITWORLD e i CHARGER che faranno da apripista in questo evento ad alto potenziale.

Purtroppo a causa del lungo viaggio e del traffico non ho potuto assistere agli opener LAST HOPE, band punk hardcore nata nel 1995 in Bulgaria, forte della pubblicazione del disco Peacemaker del 2019, entrando nell’area concerto noto che è quasi vuota ma i presenti mi hanno confermato che la band, incurante della poca affluenza iniziale ha spaccato dando il massimo come è giusto che sia.

La serata procede con gli statunitensi SPIRITWORLD, che inizialmente si definivano una band country punk da come si può sentire dal loro primo demo del 2017, in seguito aumentarono di pesantezza il sound sostituendo il country con il metal / hardcore, pubblicando il debut album Pagan Rhythms nel 2019 e Deathwestern fresco di stampa. Ad un tratto nella sala il silenzio è rotto dalla comparsa di un cow boy che grida “Are you ready?”, dopo pochi minuti si rivela essere il chitarrista e la band perfettamente vestita in stile country prende posizione, aggredendo il pubblico leggermente aumentato sulle note di Moonlit Torture. L’impatto sonoro è spiazzante e del country è rimasto solamente il look, Matt Schrum e Randy Moore hanno forgiato un riffing prettamente metal graffiato da assoli, molto influenzato dal thrash in stile slayer mentre Preston Harper alla batteria resta più fedeli all’hardcore potente e diretto, la ritmica è solidificata dalle rocciose linee di basso tracciate da Justin Fornof, infine il frontman Stu Folsom completa l’opera con una vocalità incendiaria, un urlato grezzo e aggressivo che rende i pezzi di entrambi i dischi ancora più travolgenti. Sul palco si dimostrano dinamici e Stu cerca di coinvolgere i presenti, i quali rispondono sempre positivamente applaudendo ad ogni pezzo ma purtroppo senza scomporsi più di tanto, ciò nonostante questi ragazzi di Los Angeles con una esibizione breve ma intensa hanno dato alla serata un ulteriore spinta, lasciando lo stage a testa alta posso dare spazio alla band successiva, spero di rivederli con un pubblico maggiore e soprattutto molto più partecipe perché davvero se lo meritano.

Setlist:
Moonlit Torture
Comancheria
Godless
Relic Of Damnation
Unholy Passages
Ulcer
Lujuria Satanica
Pagan Rhythms

Ora passiamo la parola all’ultimo special guest della serata, direttamente dalla California salgono sul palco i CHARGER capitanati da Matt Freeman, bassista militante negli storici gruppi punk Rancid e Operation Ivy, che alla veneranda età di 56 anni ha ancora voglia di mettersi in gioco con questo nuovo progetto, quest’anno hanno dato alla luce il debut album Warhorse e prendendo posizione con un accoglienza calorosa, partono diretti con Stand Fight Or Die. Il loro sound ci proietta nei quartieri di periferia dove i ragazzini suonano nei garage, quel punk stradaiolo ma più marcato e velocizzato dove spicca la tecnica di Matt, le cui linee di basso costituiscono la possente nervatura che sorregge la ritmica aggressiva di Andrew McGee contornata da sferzate di assoli, Jason Willer alla batteria funge da motore pestando potente e diretto inoltre in alcuni pezzi si cimenta alla voce, infine il sound è accompagnato dalla voce di Matt scarna e gutturale aiutato nei cori dai compagni. Il repertorio logicamente è basato Warhorse ma traggono qualche pezzo anche dal primo omonimo EP, complessivamente i pezzi proposti riscuotono buon successo, peccato che dalla setlist ne sono stati tagliati ben quattro, riguardo la partecipazione il pubblico seppur aumentato mantiene ancora la calma, ma il calore e gli applausi non sono mai mancati sino alla conclusiva Summon the Demon, con la quale la band di Oakland saluta i presenti lasciando il palco ai tanto attesi headliner.

Setlist:
Stand Fight Or Die
Black Motor
Luck of the Draw
Crackdown
Victim
Dig Your Own Grave
Devastator
Rolling Through the Night
Pray For Light
Damage
Will to Survive
Summon the Demon

Bene cari amanti dell’hardcore siamo giunti al piatto forte della serata, il pubblico è finalmente numeroso e in febbricitante attesa dei loro idoli, durante l’attesa la tensione sale ma ad un tratto parte come intro la colonna sonora composta dal maestro Ennio Morricone del film “Il buono, il brutto e il cattivo” dell’altrettanto Sergio Leone, ecco apparire il mitico Vinnie armato della fedele chitarra con scritto dietro Stigma che brandisce con orgoglio, la folla lo accoglie con un boato e una volta raggiunto dai compagni attaccano con AF Stomp, pezzo strumentale dell’ultimo disco Get Loud, dopodiché sulle note di The Eliminator entra in scena l’indomabile Roger Miret, il quale per gettare benzina sul fuoco incita immediatamente il circle pit scatenando il delirio. A quanto pare il pubblico finora era rimasto in modalità risparmio energetico, ma ora l’entusiasmo e il moshpit diverranno una costante, alimentati dall’energia e potere di coinvolgimento dei devastanti AGNOSTIC FRONT che riversano nel sound e nella performance tutta la loro rabbia. Craig Silverman e Vinnie Stigma fanno scintille con le loro chitarre affilate come cesoie, gettando sui fans valanghe di riff distruttivi e assoli sfrenati, le linee di basso lanciate da Mike Gallo sono colate di cemento armato, mentre Danny Lamagna alla batteria è un cingolato che non conosce ostacoli preciso e dirompente, infine il frontman Roger Miret impone la sua robusta voce e assieme al suo braccio destro Stigma, oltre ad essere i fondatori e unici membri originali sono i pilastri portanti dello show, in quanto la loro forza d’interazione con il pubblico è impressionante. Continuano a incitare i fans in delirio accrescendo l’entusiasmo Stigma scende in platea e si fa trasportare sul palco tramite il crowd surfing, poi assieme a Roger si posizionano al centro della platea divenendo il fulcro del circle pit. Dalla nascita nel 1982 hanno avuto un passato travagliato e molti cambi di formazione, ma la loro attitudine e voglia di spaccare tutto divertendosi non si è mai indebolita, anzi procedono come un treno macinando un pezzo dopo l’altro, traendone da quasi tutta la discografia in particolare dal primo lavoro Victim Of Pain, Friend Of Foe dal primissimo EP United Blood mentre dall’ultimo Get Loud eseguono I Remember e Urban Decay, inoltre infilano nel set anche la cover degli Iron Cross Crucified. Il tutto si rivela un’eruzione che espande una miscela esplosiva di hardcore, metal e street punk dove il moshpit diventa una lotta per la sopravvivenza, ma in mezzo a tutta questa violenza c’è sempre spazio per i sentimenti, infatti il buon Stigma saluta spesso un bambino in prima fila e dopo aver cantato Pauly The Dog (unico momento tranquillo), lo fa salire sul palco per cantare Power un momento davvero entusiasmante e allo stesso tempo commovente, perché il bambino conosceva perfettamente il testo e aveva già l’attitudine di un vero frontman, lo stesso Roger ne è rimasto meravigliato e alla fine si è complimentato, un’esperienza indimenticabile che rimarrà nel cuore del bambino e di chi ha assistito.
Dopodiché la carneficina prosegue senza sosta fino a culminare con la cover finale, un omaggio alla storia del punk con una cover divenuta un inno ovvero Blitzkrieg Bop dei Ramones, inutile dire che è l’apoteosi del massacro dove Stigma riesce a trovare un lato comico cedendo la chitarra a Randy Moore degli Spiritworld, prendendo una chitarra gonfiabile e battendola in testa ai fans in prima fila. Una volta terminata il pubblico può rimettere assieme i pezzi e usare le ultime energie per acclamare e applaudire i loro idoli, i quali si ritirano trionfalmente per aver raso al suolo il Circolo Magnolia sudando sangue sul palco e spremendo il pubblico fino all’ultima goccia di sudore.

Il Circolo Magnolia è stato letteralmente sopraffatto dal potere dell’HCNY, l’unione delle forze dei LAST HOPE, SPIRITWORLD e CHARGER hanno riscaldato i motori, preparando il pubblico per la folle corsa durante gli AGNOSTIC FRONT, che hanno dato il colpo di grazia con un esibizione granitica e senza compromessi, ringraziamo il locale e la Hardstaff Booking per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!

Setlist:
AF Stomp
The Eliminator
Dead To Me
A Mi Manera
My Life My Way
Only In America
Old New York
Urban Decay
For My Family
Friend Of Foe
Victim Of Pain
Your Mistake
Blind Justice
With Time
Peace
Crucified (Iron Cross cover)
Pauly The Dog
Power
Gotta Go
I Remember
Police State
Addiction
Blitzkrieg Bop (Ramones cover)

Recensione di Giacomo Cerutti
Foto di Moira Carola

 

 
 
 
 
 
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