Finalmente arriva anche in Italia martedì 25 ottobre 2022 una tappa del tour che vede come protagonisti gli Amaranthe e Beyond The Black, inizialmente prevista nel 2020 ma poi spostata più volte.

La location del Live Club di Trezzo sull’Adda, alle porte di Milano, risulta a mio avviso perfetta per ospitare questo evento musicale.

Alle due band principali, si sono aggiunti gli Ad Infinitum e le Butcher Babies. Partiamo proprio da queste due band per iniziare a parlare di musica dal vivo.

Ad Infinitum

Arriviamo al locale giusto in tempo per vedere l’inizio degli Ad Infinitum. Il pubblico è ancora poco, in fondo sono le 18:30 di martedì, ma comunque c’è una buona partecipazione, e la band sembra riscuotere un discreto successo. Ho trovato il gruppo ancora troppo acerbo in sede live, troppo scarni rispetto alle registrazioni in studio e quasi timidi nell’interagire con il pubblico. Non basta la bellezza della cantante Melissa Bonny, che ovviamente catalizza l’attenzione dei presenti (bello il momento, verso la fine dell’esibizione dove si copre con una bandiera tricolore), a dare un giudizio totalmente positivo.

Gli Ad Infinitum hanno alcuni bei pezzi come ‘Unstoppable’ o ‘Live Before You Die’ ad esempio, che però non rendono come su disco, mettendo in luce alcuni difetti di esecuzione e di affiatamento tra i componenti del gruppo.

Peccato perché la curiosità di vederli dal vivo era tanta, purtroppo le attese non sono state ripagate e neanche una breve anteprima del nuovo album è riuscita a scaldarmi.

Butcher Babies

Una pausa di una ventina di minuti ed ecco arrivare sul palco la seconda band in scaletta, le Butcher Babies. Ammetto che non conoscevo minimamente il gruppo americano, e sinceramente dopo aver assistito alla loro esibizione, non credo che approfondirò la conoscenza.

Le due cantanti, Heidi Sheperd e Carla Harvey sanno tenere il palco molto bene, sono energiche, a tratti sensuali e molto aggressive nel cantare, il resto della band sa il fatto suo, ma quello che manca sono le canzoni, la sola energia fine a se stessa non basta. Alla lunga il loro cantato quasi sempre su tonalità vicine (ho detto vicine) al growl stanca, quando invece in alcuni episodi si cimentano con un cantato pulito e quasi melodico, le cose migliorano.

I volumi, troppo sbilanciati di sicuro non hanno aiutato, ma comunque il mio giudizio non cambia.

 

Beyond The Black

Voltiamo pagina e dopo circa mezz’ora, inizia lo show dei Beyond The Black, e sin da subito si volta decisamente pagina, tutto è su un livello molto più alto. La band tedesca, ha da poco firmato con Nuclear Blast, e presto dovrebbe uscire il nuovo attesissimo omonimo album in studio.

‘Is There Anybody Out There?’ apre le danze, una nuova canzone sin da subito riesce a coinvolgere il pubblico. Jennifer Haben, splendida come sempre, si presenta tenendo in mano due lunghi neon, che fa roteare a più riprese. Senza fermarsi la band esegue ‘Lost In Forever’ e ‘Songs Of Love And Death’, due perle della loro, per ora, breve discografia.

Finalmente ho il piacere di vedere una band estremamente affiatata, che sa tenere il palco molto bene, e che non inganna con trucchi da studio che poi dal vivo si rivelano un’arma a doppio taglio.
Reincarnation’ è un altro brano nuovo, e ancora una volta questi giovani musicisti hanno fatto centro, il nuovo disco si preannuncia di altissimo livello.

Dopo qualche istante, Jennifer si presenta sul palco con una corona e la faccia coperta da una maschera, ‘Human’ è l’ennesimo brano riuscito, suggestivo e coinvolgente. Ancora spazio ad un inedito, ‘Dancing In The Dark’ dal sapore folkeggiante e quasi fantasy, una esecuzione molto sentita da parte della band, e devo dire che è un piacere osservare Jennifer che suona una grancassa in alcuni momenti, è encomiabile la sua passione e ala sua allegria, si percepisce un amore viscerale nei confronti della musica.

La terremotante ‘Heart Of The Hurricane’ ci riporta indietro di qualche anno, una song molto energica che fa saltare tutto il pubblico.
Ancora un brano nuovo, ‘Winter Is Coming’, e poi una dietro l’altra ‘Heaven In Hell’, ‘When Angels Fall’, ‘Shine And Shade’ e ‘In The Shadows’ uno dei pezzi più famosi del quintetto tedesco.
Siamo ormai alla fine, non prima però di goderci l’ultimo brano, ‘Hallelujah’ l’ennesimo classico che chiude un’esibizione praticamente perfetta.

setlist

1.Is There Anybody Out There?
2.Lost In Forever
3.Songs Of Love And Death
4.Reincarnation
5.Human
6.Dancing In The Dark
7.Heart Of The Hurricane
8.Winter Is Coming
9.Heaven In Hell
10.When Angels Fall
11.In The Shadows
12.Shine And Shade
13.Hallelujah

 

Amaranthe

Attendiamo una mezz’ora per sentire e vedere l’ultimo gruppo, gli Amaranthe, una formazione in decisa crescita, un nome ormai consolidato nel panorama metal moderno.

Un intro cinematografica è il preludio a ‘Fearless’ molto orecchiabile e perfetta per iniziare a catturare il pubblico. La band vede la presenza di ben tre cantanti, la bellissima e bravissima Elize Ryd, Nils Molin (vocalist anche dei Dynasty) e il nuovo arrivato Richard Sjunnesson, che, lo dico subito, si rivela essere il punto debole del gruppo svedese. Spesso il cantante sembra fuori contesto, poco convinto e le sue linee vocali non lasciano il segno, e non danno beneficio ai brani, il suo cantato aggressivo in verità di aggressivo non ha nulla.

Invece le interazione tra i primi due, risultano ottime e le voci si amalgamano alla perfezione, anche se Elize svetta distanziando di un po’ il volenteroso e talentuoso Nils Molin. A differenza dei Beyond The Black, gli Amaranthe pur coinvolgendo il pubblico, mi sono sembrati meno spontanei, meno band e più un gruppo di solisti, messi assieme sotto lo stesso nome.

Ciò non toglie che ‘Crystalline’, ‘Viral’, ‘Make It Better’ e ‘Call Out My Name’ sono delle gran belle canzoni, moderne, catchy e in linea con i gusti delle nuove generazioni. Tutto scorre via liscio, ed è proprio questo che non me li ha fatti apprezzare fino in fondo, è mancata secondo me l’anima, quella che ci deve essere per forza nella musica.

setlist

1.Fearless
2.Viral
3.Digital World
4.Hunger
5.Find Life
6.Make It Better
7.Strong
8.Helix
9.Maximize
10.Crystalline
11.Dynamite
12.The Nexus
13.Amaranthine
14.Call Out My Name
15.Archangel
16.That Song
17.Drop Dead Cynical

 

E così anche la loro esibizione, giunge al termine, chiudendo una serata sicuramente positiva, che ha come vincitori assoluti i Beyond The Black, veramente un grande gruppo.

Sarebbe stato meglio proporre una serata con le sole due band principali, in modo da avere due scalette un po’ più lunghe. Ma per questa volta va bene così.

 

Recensione di Andrea Pedriali
Foto di Moira Carola

 

 

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