I bdrmm fanno vibrare il Covo

Dopo l’appuntamento mistico con gli Slowdive all’Estragon a inizio mese, continuano i live sulla scia di influenze shoegaze e alternative che stanno fortemente caratterizzando la scena brit attuale. Rapiti da suggestioni sognanti e ipnotiche, martedì sera 20 febbraio 2024 al Covo Club di Bologna, abbiamo assistito al live dei bdrmm, quattro ragazzi di origine britannica di cui spero sentiremo molto parlare nel prossimo futuro.

Freschi, giovani, attualissimi e squisitamente contaminati. Qualcuno fra i miei amici a fine serata ha osservato come band dello stampo dei bdrmm dovrebbero essere ascoltati/conosciuti in luoghi come il Covo, un posto raccolto dove sentirsi invadere fisicamente dallo show in corso. Pur trovandomi d’accordo, i bdrmm li vedrei benissimo anche ad un festival dalla forte line up alternative/ post-punk come il Big City 2024 di Glasgow in programma per il 29 giugno, dove il quartetto di Leeds accompagnerà i suoi mentori musicali, Mogwai e Slowdive.

Ho ascoltato i bdrmm per la prima volta l’anno scorso: fra le playlist di Spotify basate sui miei ascolti è comparsa “Happy”, hit del primo album omonimo datato 2020. La ascoltavo tanto in macchina ed era un po’ come il nero nei vestiti, si sposava con ogni mio umore.

Questo live è andato sold-out in brevissimo, poco dopo il rinvio della data che inizialmente era stata programmata a Bologna in autunno 2023 e poi rimandata a nuovo anno per motivi logistici e di trasporti. Il pubblico del Covo è molto eterogeneo: mi aspettavo una folla molto più giovane, sia per il genere che propongono sia perché si tratta di una band piuttosto recente. Ci sarebbe, quindi, da domandarsi che cosa abbia tanto da dire una band shoegaze nata nel 2016 in Inghilterra a chi è nato in Italia negli anni ’50 e ’60. Penso possa centrare l’affinità della band con i primi Radiohead, magari quelli di “Kid A”, così scarni e incisivi, e mi piace pensare alla possibilità che i consumatori nel rock psichedelico pinkfloydiano anni ’70 stiano cercando nuove sorgenti a cui abbeverarsi.

Esordiscono con “Alps” del loro ultimo disco “I Don’t Know”, uscito a giugno 2023, dai tratti tipicamente dilatati ed eterei, ma è al secondo brano “Be careful”– la versione live è imparagonabile a quella registrata più piatta e regolare – che mi sono immersa completamente nella magia che si stava creando, ricordandomi di sfuggita i conterranei Alt-j nella produzione di questi motivi semplici, incessanti e travolgenti. Uno spettacolo uditivo e visivo: ogni componente appare affascinante e carismatico dalla prima fila. Per quanto riguarda l’apparato strumentale fa da padrone l’elemento chitarristico – sembrano proprio dei duetti quelli fra il cantante Ryan Smith e il chitarrista Joe Vickers- che va a preparare un tappeto dove si fanno largo ampie sessioni vocali mono-nota, spesso affidate al bassista, il più carico, Jordan Smith. La scaletta procede andando a creare una sorta di unica track in cui i brani si susseguono collegati da synth e fraseggi strumentali. Dopo un’ora e poco più ci salutano con la combo “Happy/(Un)happy” e “Port” singolo del 2022 che si trascina in una lunga coda imponente e distorta.  Estasiata da ciò che ho appena vissuto, aspetto fiduciosa di ascoltare interessanti novità dei promettenti bdrmm.

 

Setlist

Alps
Be Careful
It’s Just a Bit of Blood
Gush
We Fall Apart
Hidden Cinema
Mud
Is That What You Wanted to Hear?
Standard Tuning
If…….
Forget The Credits
Push/Pull
Happy
(Un)happy
Port

 

Testo di Lucia Rosso – Foto di Sara Tonioni

 

 

Lucia Rosso
Author

Halfway between words and sound

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