Il 3 ottobre 2023 è un martedì di pellegrinaggio per molti devoti della musica metal; l’Alcatraz di Milano si trasforma in luogo di culto del genere power, ed è proprio qui, a distanza di un anno dalla loro ultima apparizione sul nostro territorio nel contesto del festival “Rock The Castle”, che i Bardi di Krefeld celebrano questa sera il loro rituale.

Prima data italiana del “The God Machine” tour dei Blind Guardian, iniziato nella terza decade di settembre in Germania per esaltare quello che, ad oggi, è il loro ultimo atto di fedeltà. Ad accompagnare il sestetto teutonico, questa sera e anche in altre date del tour, troviamo la band israeliana Scardust, nota per esprimersi in un progressive metal dalle tendenze symphonic. Purtroppo, non mi è stato possibile assistere alla loro performance a causa degli ormai noti imprevisti a cui ci si deve confrontare quando si viaggia.

Inizio quindi il racconto della serata direttamente dal set dei Blind Guardian.

Sono le 21 in un Alcatraz gremito di metalheads di tutte le età in trepida attesa, quando da dietro il telone bianco che sovrasta il palco compaiono le ombre dei Bardi e partono le prime note di “Imaginations from the Other Side” dall’omonimo album del 1995. Un brano dall’inizio sinfonico che ci catapulta in un mondo fiabesco attraverso una melodia camaleontica estremamente attraente.

Il pubblico canta all’unisono ogni ritornello e l’entusiasmo dilaga nella sala. È la prima volta che vedo live questa band, nonostante sia tra i grandi nomi del metal, e fin da subito un’unica esclamazione rimbomba nella mia testa “Woww”; un’esecuzione impeccabile combinata a suoni potenti e una connessione tra pubblico e band che solo poche altre volte mi era capitato di vedere ad un concerto.

L’atmosfera è avvolgente e ci si fa trascinare da un’energia davvero singolare. Ed ecco il primo brano di serata tratto dall’ultimo album della band uscito a fine 2022, lo stesso che come menzionato precedentemente da nome al tour a cui stiamo assistendo… è il momento di “Blood of The Elves”, una cavalcata decisa e adrenalinica con elementi ritmici che ricordano anche quelli del thrash metal.

Riff e melodie di chitarra trascinanti suonate alla perfezione da André Olbrich e Marcus Siepen fanno da base al consueto canto imponente di Hansi Kürsch, accompagnato alla batteria dalla tecnica rimarchevole di Frederik Ehmke. Arriva quindi il momento di uno dei brani più attesi, nonché uno dei più grandi classici dei Blind Guardian… “Nightfall”, cantato all’unisono da praticamente tutto il pubblico presente. Un brano power metal dalle sfaccettature epiche molto emozionanti, in cui si inseriscono archi e chitarre dalle profonde ispirazioni folk.

Si torna all’album “Immaginations From The Other Side” con “The Script For My Requiem” che potrebbe veramente essere descritta come una vera poesia epica; profonda, energica e avvolgente con dei ritornelli maestosi…impossibile non rimanerne ammaliati.

Salto in avanti di 27 anni con un ulteriore pezzo tratto da “The God Machine”, ovvero “Violent Shadows”. Brano che si distingue fin da subito con delle armonie di chitarra aggressive che emanano una vera ondata sonora. I cambi di ritmo e le tonalità macabre non passano di certo inosservate. Quello a cui si deve dare credito ai Blind Guardian è di essere riusciti a combinare praticamente alla perfezione i generi power e heavy, riuscendo quindi a esaltare gli elementi tecnici mantenendo la componente imponente dell’heavy metal, come testimonia in modo singolare quest’ultimo pezzo.

“Skalds and Shadows” è il primo pezzo profondamente folk di serata, con un intro in chitarra acustica che ci trasporta direttamente indietro nel tempo attraverso canti di bardi ed elementi che narrano racconti epici, quasi come se si fosse trasportati nel mondo del Signore degli Anelli. Un vero e proprio canto fiabesco. In “Time Stands Still” le tastiere di Michael Schüren, seppur dalla penombra del palco, spiccano particolarmente, integrandosi molto bene in questo genere power dalle profonde influenze folk.

Terzo e ultimo pezzo della serata estratto dall’ultimo album, “Deliver Us From Evil” e anche in questo pezzo notiamo una componente aggressiva più spinta rispetto alle tracce del passato, ciò conferma quale sia la tendenza globale di “The God Machine”, un aspetto che lo caratterizza particolarmente.

Arriviamo ora a quello che potrebbe essere definito il momento clou della serata… “The Bard’s Song – In The Forest” cantata nella sua interezza da ogni fan presente in sala, in un coro da pelle d’oca.Ballad di indiscussa bellezza, con profonde sonorità folk…durante la quale si è raggiunto l’apice di connessione tra pubblico e band; il momento forse più emozionante dell’intero live. Questa è la vera essenza della musica, la coesione tra artista e fan attraverso il metodo di comunicazione più poetico che ci possa essere.

Proseguiamo con un pezzo di cui l’intro è decisamente particolare, quasi in stile valzer, ovvero “Majesty”; originale il confronto tra l’intro e l’esplosiva parte centrale del pezzo, che per velocità e tecnica di esecuzione esalta quelle che sono le caratteristiche principali del genere power. La prima parte del concerto di stasera si conclude con “Traveler in Time”, un altro pezzo del passato proveniente dall’inizio degli anni 90’ che punta su virtuosismi di chitarra estremamente ben definiti a far da cornice alla tradizionale componente epica dei pezzi dei Blind Guardian.

L’atmosfera mistica di “Sacred Worlds” dà inizio all’encore e crea quello sfondo musicale da opera teatrale che ricorda molto anche le colonne sonore di film dalle tematiche storiche; il pezzo poi si evolve progressivamente in un brano maestoso di quasi dieci minuti di durata.

Per la gioia di tutti fan metallari presenti stasera amanti della saga del Signore degli Anelli il pezzo successivo è davvero qualcosa di unico, “Lord Of The Rings” infatti tratta delle avventure di Frodo, immerse nel tradizionale stile folk, che già in altri brani ci aveva ricordato i racconti di Tolkien.

Ci si avvicina alla fine della serata e i Blind Guardian ci deliziano con la carica assoluta di un pezzo come “Valhalla”. Un riff inconfondibile, un’energia devastante con un importante componente heavy metal ci iniettano una dose di adrenalina senza eguali. Il pubblico ancora una volta dimostra il suo apprezzamento cantando all’unisono ogni ritornello con tutte le energie rimaste. Energie che vengono sprigionate sull’ultimo ed inevitabile pezzo scelto dalla band tedesca per concludere il loro set…

“Mirror Mirror” a chiudere una performance esemplare. Riff di chitarra possenti e una melodia estremamente attraente fanno di questo pezzo un ulteriore emblema della loro carriera, con un ritornello da cui è impossibile non farsi trascinare e delle strofe in cui gli elementi folk e power si combinano alla perfezione.

Accompagnato da un applauso che sembra non voler mai terminare e centinaia di horns up si conclude il concerto dei grandissimi Bardi di Krefeld. Questa metal band storica ha dimostrato di essere in grado di creare atmosfere davvero avvolgenti, grazie alla bellezza dei loro pezzi e a tutti gli elementi originali che compongono il loro stile inconfondibile.

Siamo al cospetto di un pilastro del genere power, una band che ha dato tanto alla musica metal e che sta dimostrando di sapersi ancora esprimere al meglio. Il tanto carisma e l’esecuzione praticamente impeccabile fanno dei Blind Guardian una band davvero di rilievo che ha saputo creare un genere a sé ed esserne tra i migliori esponenti, anche dopo tutti questi anni.

Torneremo presto in Italia” ha detto Hansi… e noi in questa frase ci speriamo davvero.

Si ringrazia Vertigo Hard Sounds.

Setlist

Imaginations From The Other Side
Blood of the Elves
Nightfall
The Script for my Requiem
Violent Shadows
Skalds and Shadows
Time Stands Still (At the Iron Hill)
Deliver Us From Evil
The Bard’s Song – In the Forest
Majesty
Traveler in Time

Encore

Sacred Worlds
Lord of the Rings
Valhalla
Mirror Mirror

(report di Giulia Gnoni)

(foto di Giulia Di Nunno)

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